[CONCLUSA]The Eater and the meal: Enma soul-burger

Multipla chiusa

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    Wow! Ho accompagnato Fuuta al club di kendo dopo le lezioni, era da tempo che diceva di voler vedere un po' com'era ed ambientarsi prima di iscriversi (anche se probabilmente avrebbe optato per altro). È stata una lezione davvero bellissima persino per uno che come me non ama molto le armi bianche, ma la cosa migliore era vedere la gioia riflessa nei suoi occhi mentre osservava gli allenamenti! Le brillavano davvero gli occhi, sembrava eccitatissima (giù le mani!) solo a vederlo, e solo questo mi bastava per sentirmi appagato.
    È stato stancante anche solo guardarlo (e sì, c'entrano un po' anche le ore di scuola ed educazione fisica) ma per lo meno mi sono divertito, i ragazzi parevano molto simpatici ed avevano persino proposto a Fuuta di provare ad allenarsi con loro, d'altronde erano già 6 anni che praticava quest'arte in privato ed anche gli altri erano interessati a vedere di cosa fosse capace. Lei declinò l'offerta... chissà perché?
    In ogni caso dopo aver assistito alla lezione, ormai sera, tornammo a casa, la strada per l'ovile era la stessa ma si divideva una volta lì: essendo io arrivato al liceo più tardi avevo un'appartamento dall'altra parte invece che attaccato al suo, come in genere accade ai fratelli/sorelle.
    Aaah il kendo! Non avevo mai pensato ad una cosa del genere, forse avrei dovuto passare qualche pomeriggio in più con lei... ma in ogni caso è stato fighissimo! Non penso che mi ci iscriverò, ho già adocchiato qualche altro bel posto in cui mi piacerebbe rimanere, ed allenarmi a combattere non fa esattamente per me. L'importante è che lei si sia divertita e che le sia piaciuto, certo se si iscrivesse al maid cafè avrei la scusa per presentarmi lì più spesso e magari avere qualche sconto... Figuriamoci se non mi fa lo sconto!
    Ero ormai a metà del tragitto, se non ancora più vicino, assorto nei miei pensieri che riguardavano solo Fuuta ed il kendo.
    Kendo... un'arte di difesa... potrebbe essermi utile effettivamente, ma non sono proprio il tipo combattente: qualche base la conosco per esperienza, ma non ho mai avuto occasione di combattere seriamente, e qui all'Hakoniwa non so se dire "per fortuna" o "per sfortuna"... e sì che di queste cose me ne intendo.
    Nemmeno mi accorsi di quello che mi stava intorno da tanto ero immerso nei miei pensieri e SBAM! C'era un albero, io ci stavo camminando incontro senza saperlo, il resto potete immaginarlo da soli. Quello che forse non vi sarete aspettati è che dall'albero cadde un nido (ovviamente sulla mia testa) ed i suoi abitanti, due uccellini, non sembravano esattamente contenti di questo, tanto che si diressero a tutta velocità verso di me pronti a sfoderare l'arma più temuta dei pennuti: il becco!
    No no no no! Andate via! AAAARGH proprio oggi che stava andando tutto così bene!
    Corsi più veloce che potei verso dormitorio, tentando di seminare quei mangiatori di semi... ma non riuscivo a liberarmene! Fortuna che non sanno aprire le porte chiuse a chiave e una volta entrato nella mia stanza rimasero chiusi fuori, altrimenti sono sicuro che mi avrebbero beccato a morte entrambi.
    Una volta dentro mi appoggiai di schiena alla porta e mi lasciai cadere fino a sedermi, emanando un sospiro di sollievo - Uuuff... dannata sfortuna! - rimasi così per qualche secondo, po mi guardai intensamente i palmi delle mani - Ormai sono passati giorni dall'incontro con Galatea, ed io ancora non ho scoperto niente sulla mia abilità, nè sono in grado di vederla... rispetto all'inizio il passo avanti è che so di cosa si tratta, ma ancora nessun progresso da quando l'ho saputo.
    Strinsi forte entrambi i pugni, non volevo farmi prendere nuovamente dallo sconforto, ed in quel momento senza che io ne sapessi nulla ricomparve quell'ombra alle mie spalle: ero appoggiato alla porta e sembrava uscire direttamente dalle mie spalle, era alta tanto quanto la porta nonostante io fossi seduto. Non me ne accorsi, ma anche se avessi potuto vederla non avrei capito il perchè del suo mostrarsi in momenti così... casuali.


    Legenda:
    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato altrui, Parlato Fuuta

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    Edited by Salvare000 - 23/1/2016, 18:15
     
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    Era sera. Una sera tranquilla, serena, in cui la pace regnava. Dal tetto di quel dormitorio si poteva vedere la maggior parte della città, compreso l'Istituto per ragazzi "speciali", l'Hakoniwa. Ma nessuno sapeva che sulla cima di quel tetto, qualcosa, li teneva d'occhio da giorni, qualcosa che era li per un motivo ben preciso e che ad un certo punto sollevò la testa, socchiudendo gli occhi e lasciando che la brezza della sera scorresse sulla sua pelle. Insieme a quello arrivò un'ondata di forza vitale, qualcosa di non umano, di "speciale" che si stava dirigendo verso quell'edificio. E ciò fece risvegliare il suo appetito senza fine.

    CITAZIONE

    "Mmmmmmm.... Lo sentite anche voi? Sta arrivando.... Questa energia..... Si è appena manifestato a poca distanza da qui, nelle vicinanze.... E chi lo porta con sé sta venendo da noi.... Non siete contenti!?"
    "Si nostro signore"
    Le anime dentro al mio corpo fremevano, erano agitate, avevano fame... Una fame insaziabile che le consuma, anzi che ci consuma, fin da quando siamo nati e che non ci abbandona mai, per nessuna ragione. E finalmente il nostro cibo preferito sta arrivando.

    "Siete pronti miei cari?" Chiesi loro alzandomi in piedi e dirigendomi verso la zona centrale del tetto su cui mi trovavo. Una volta li scesi al piano di sotto, diventando immateriale e riuscendo così ad attraversare il cemento solido. Atterrai all'ultimo piano di quell'edificio, gli studenti non possono vedere ne me ne i miei adorabili piccoli servi.
    Vogliono uscire ora, non possono stare chiusi dentro di me, hanno fame poveri piccoli tesori "Pazientate ancora un attimo, ve ne prego, a breve ci sarà uno stupendo banchetto ad attenderci" dico loro, sentendo che un po'la loro agitazione diminuisce. Bene, ora devo trovare la mia cena, ma dove diavolo sarà la sua stanza?

    Inizio a camminare lungo il corridoio quando ad un certo punto tutti i miei tesori iniziano ad agitarsi, a urlare, a fremere... "Mmmmm eccola di nuovo!! La sentite? Questa sensazione? Si è manifestato di nuovo!! Ora lo sento!! E lo sentite anche voi!! Andiamo miei tesori, andiamo! E'qui tutto per noi!!" La fame era esplosa anche dentro di me ora, non poteva perdermelo, era da troppo tempo che non riuscivo a nutrirmi..... FAMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.


    Galatea, quella sera, aveva deciso di rientrare prima dal suo allenamento perché aveva parecchio da studiare. Aveva anticipato l'allenamento al pomeriggio in modo da avere la sera completamente libera, per poterla trascorrere con tranquillità nella sua stanza per prepararsi. Camminava con passo piuttosto spedito ed in poco tempo infatti aveva già raggiunto il dormitorio. Salutò un paio di ragazze che aveva conosciuto durante le lezioni e proseguì, diretta verso la sua stanza ma non appena superò i cancelli una potente fitta alla testa la colpì, costringendola a cadere a terra sulle ginocchia lamentandosi.
    Rimase per qualche secondo ferma, tenendosi la testa con la mano destra e con l'altra appoggiandosi a terra ed alzandosi poco dopo a fatica. Respirava affannosamente ed era parecchio scossa "Cosa... Diavolo era... Quello?" si chiese.
    Tendenzialmente il suo radar non funzionava a grandi distanze e doveva essere lei ad attivarlo a meno che le altre persone non le si avvicinassero. Quella volta però si era attivato da solo, segno che qualcosa di potente o con un grande potere era nelle vicinanze. Possibile? Era un potere sconosciuto... Anzi.... No.... Erano tanti poteri.... Tantissimi, tutti uniti....

    Galatea iniziò a correre e decise di entrare nel dormitorio, a tutta velocità. I corridoi erano deserti, le luci soffuse...... Cosa diavolo stava succedendo??? Le presenze che percepiva erano dappertutto... Sopra, sotto, di fianco, all'entrata, sul tetto, nelle stanze..... Cos'erano? Non poteva saperlo ne tanto meno poteva vederle...

    Mentre correva ai piani superiori vide qualcosa che la lasciò senza parole e la costrinse a bloccarsi. Uno spirito. Bianco azzurrino, dalla forma allungata, che viaggiava di stanza in stanza freneticamente. Poi un altro. E un altro ancora... Dunque se si avvicinavano a lei poteva vederli! Ma che cos'erano?
    I casi erano solamente due, o era capitata per caso in un libro scritto da Stephen King, oppure qualche mostruosità si era manifestata nel dormitorio. Provò a colpirne uno, ma non ci riuscì. Erano immuni ai colpi "fisici".
    In genere queste presenze non si manifestavano a caso, cercavano qualcosa oppure qualcuno le evocava per un qualche scopo.... A meno che.... No.... S. era sparita dalla circolazione per il momento, ma quelle evocazioni mostruose le aveva viste solo da parte di una certa categoria di esseri viventi, se così potevano essere definiti... Un altro/a? Di nuovo? Dopo tutto c'era l'Hakoniwa in quella città.... Maledizione!

    Era uno di loro. Doveva scovarlo... Si sedette in mezzo al corridoio, con le gambe incrociate ed attivò il suo sonar, espandendolo al massimo, attingendo a tutte le sue forze. Doveva separare le varie presenze, identificarle. Passò da una all'altra, la maggior parte erano identiche, tutti spiriti immateriali... Ma ad un certo punto.... Bingo. Ne identificò due... Una con un potenziale elevatissimo, che si stava muovendo verso l'altra, che era più debole, appena percettibile... Si concentrò meglio sulla seconda, ad un certo punto riconobbe il flusso di energia che si era generato in un istante... Enma!!!
    Galatea spalancò gli occhi, saltò in piedi e iniziò a correre verso la stanza del ragazzo che aveva conosciuto da poco.... Quel maledetto era li per lui!!!

    CITAZIONE

    "ihihiihi eccomi finalmente mia cena" Ero arrivato nel corridoio giusto, i miei piccoli lo avevano trovato. Mi avvio verso la porta di quella stanza, camminando lentamente. Ora ci sono proprio davanti, sento il flusso di energia aumentare, non ho dubbi è proprio lui. La fame e l'eccitazione stanno aumentando sempre di più, è il momento. Mi rendo immateriale e supero la porta, con i miei spiriti al seguito..... Meglio rimanere invisibili e studiare per qualche secondo la nostra preda, per sicurezza... Eccolo li, è un ragazzo... Ed ecco... Il suo magnifico... Spirito!!!

     
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    Scomparve quasi subito, non appena mi alzai sempre strusciandomi contro la porta lo spettro sparì in un lampo. Io d'altra parte se non mi accorsi nemmeno della sua presenza, come avrei potuto accorgermi della sua mancanza?
    Comunque, era ormai tempo di una doccia, dopo una giornata così intensa era il minimo per riposare le membra e ripulirsi dallo sporco, così mi diedi una piccola spinta con la schiena dalla porta e mi diressi in bagno, chiusi la porta a chiave (perchè anche se ero solo? non saprei...) e feci fluire l'acqua calda, ma tanto calda, proprio come piace a me.
    Aaah! Ci voleva proprio! Dopo una giornata del genere una bella doccia calda è il minimo. Strano però... avevo come la sensazione di essere osservato... bah sarà stata la mia immaginazione. Ma questo? Perchè sto parlando da solo? É decisamente imbarazzante e dovrei seriamente smetterla subito...
    Spesi solamente 5 minuti lì dentro, il che é strano sopratutto per i miei standard, ma avevo solo voglia di sdraiarmi a letto a guardare qualche anime in tv senza troppi sforzi, o a vedere se fosse tutto in ordine (sono quasi maniacale a volte, mi spavento da solo), quindi uscii che ero già in pigiama e ciabatte.
    Era parecchio imbarazzante con tutte quelle forme geometriche colorate in ogni punto del vestito, e francamente non ricordo nemmeno che cosa avessi bevuto (nè quanto) il giorno che lo comprai, ma ormai era l'ultimo rimasto e di sicuro non avrei dovuto sfoggiarlo a scuola, quindi andava più che bene.
    Fiuu ci voleva proprio! Ho i capelli ancora un po' umidi ma non fa nulla, piuttosto vediamo se... -mi affacciai alla finestra, scostando leggermente le tende, per vedere se gli uccellini di prima se ne fossero tornati al loro nido, ma un rapido dettaglio attirò la mia attenzione.
    Ma quella non è Galatea? Va così di corsa, forse abita qui accanto ed io nemmeno lo sapevo... beh vorrà dire che ogni tanto potrei farle visita e salutarla.
    Richiusi le tende. Non sapevo avesse la stanza in questa zona, mi sembrava strano il fatto che fosse così di corsa, ma probabilmente era in ritardo per qualche evento, quindi lasciai perdere e preferii farmi i fatti miei.
    Mi allontanai dalla finestra, dall'altro lato della stanza, controllando minuziosamente che negli scaffali ed armadi tutto fosse in ordine e projto per il giorno dopo prima di andare a coricarmi.


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    Mmmm eccolo li... Il ragazzo che possedeva quella fantastica creaturina che sarebbe stata la sua cena quella sera... Peccato, quasi mi dispiace rovinare il corpo di un ragazzo così giovane e tutto sommato carino... I miei spiriti fremono però... "Mi dispiace ragazzo, magari in un'altra vita avrai occasione di vivere qualche anno in più ihihihihih"
    L'acqua scorreva... Bene ora che è impegnato di la io mi metterò qui comodo ad aspettare... "E non spiate miei cuccioli, non è carino, dopotutto siamo suoi ospiti anche se non per sua volontà e non è buona educazione spiare le persone mentre sono nella doccia senza il loro consenso! Quante cose vi devo insegnare? Un po'di rispetto, sta per farci da cena!" Che spiriti maleducati... Forse dovrei scusarmi col ragazzo prima divorargli l'anima.. Si si, farò così, è la cosa migliore, i miei cuccioli sarebbero stati fieri di me... Sono così gentile io!
    L'acqua ha smesso di scorrere. Bene bene, sta per arrivare... I miei spiriti sono pronti, sono un po'in tutta la stanza, pronti ad apparire e a salutare il ragazzo come si deve.

    Eccolo... Ma... Che... Razza... Di... Pigiama... Era... Mai... QUELLO?!?! Cavolo, assolutamente privo di buon gusto!!

    Mentre Enma si allontanava dalla finestra dove si era affacciato (e dove aveva visto Galatea correre verso l'edificio) la luce nella stanza traballò, sempre più forte e ad un certo punto vide una figura strana comparire al centro della stanza... Indossava abiti bizzarri e strani, aveva un fiore in testa, pantaloni a righe bianche e giallognole molto larghi, scarpe a punta e soprattutto le braccia erano fatte di ossa... Sembrava una sorta di zombie! Inoltre nella stanza apparvero tutta una serie di strane forme, azzurrine... Erano fantasmi! Sembravano delle masse gassose, senza occhi e allungate, che fluttuavano nell'aria.

    "O mio dio ragazzo, quel pigiama è orribile!! I giovani di oggi non hanno proprio buongusto!!!"



    Intanto Galatea continuava a correre, sapeva dove'era la camera di Enma, ma decise di entrare da un'altra parte.... La porta era prevedibile! Corse fino al tetto, da li si avvicinò al bordo, evocò le sue radici ed iniziò a calarsi rapidamente aiutata dalle sue piante.... Era agitata... Era ancora in tempo per salvarlo?!?!?
     
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    Uh? Ma che gli prende a queste lampade, cominciano già a perdere colpi? Fantastico, l'unico appartamento difettoso me lo sono ritrovato io!
    Poi un brivido mi percorse la schiena: la luce stava facendo le bizze, si affievoliva lievemente per poi tornare luminosa come prima, e ciò si ripeteva e ripeteva... ma la cosa più agghiacciante fu un commento sul mio pigiama che la televisione sembrava avermi rivolto...
    Ehi senti lo so che è un pigiama orribile ma non ricordavo nemmeno di averlo compr- -ma un attimo: io mica l'avevo accesa la televisione!
    Mi girai di scatto e vidi un sinistro personaggio in abiti molto bizzarri e con ossa per braccia, dettaglio decisamente raccapricciante, in piedi nella mia stanza. Io di sicuro quello non l'avevo invitato. Non sapevo se essere più sopreso per la sua apparizione o più imbrazzato e in vergogna perchè qualcun altro stava guardando il mio pigiama, ma in ogni caso scattai in piedi e dando le spalle al muro ci appoggiai la schiena.
    M-m-ma... ma tu chi diavolo sei?! Come hai fatto ad entrare qui senza che ne ne accorgessi?! -lo osservai meglio nel vestiario- E senti chi parla! Il mio pigiama sarà anche stupido ma non è niente a confronto con i tuoi vestiti! Sembri un clown!
    Mi guardai meglio intorno: non vedevo frammenti di vetro, la porta era chiusa ed integra come anche la finestra, e allora come aveva fatto? Inoltre la mia stanza era piena di... fiammelle blu? FANTASMI! Poteva essere uno di quegli "anormali" di cui mi aveva parlato Galatea, ma cosa era venuto a fare qui da me?
    Ok cerchiamo di calmarci... ma come? Come ha fatto ad entrare senza nemmeno aprire porte o finestre? E che cosa vuole da me?
    Respirai profondamente, cercando di non pensare troppo a tutto quello che mi stava intorno per pensare più lucidamente, peccato che la mia stanza brulicasse di lungilinee anime morte, ed un tipo tanto strano quanto macabro ed inquietante se ne stava lì a fissarmi quasi volesse uccidermi. Anzi, potevo chiaramente percepire il suo intento di farlo, era come una sensazione opprimente che schiacciava i miei pensieri.
    Adesso spiegami come hai fatto ad entrare in questo modo, e sopratutto dimmi che cosa vuoi, o te la vedrai brutta. -bluffavo, ovviamente: non sono così bravo nel combattimento, ma questo lui non lo sapeva ed in ogni caso potevo sempre cercare qualcosa da usare come arma. Certo che con quelle sue braccia scheletriche probabilmente non si sarebbe buttato facilmente nel corpo-a-corpo... che quei fantasmi facessero parte del suo stile di combattimento oltre che del suo potere? O magari poteva contare come suo punto debole e potevo approfittarne.
    Tutto ciò scatenava in me una strana sensazione, come uno strano tipo di eccitazione che saliva dallo stomaco fino alla gola e percorreva tutto il mio corpo, ed avvertii anche uno strano formicolio concentrato sopratutto nel braccio destro, anche se solo per un istante.
    Nel frattempo tornò quel mostro alle mie spalle, stavolta quasi appiattito contro la parete, che probabilmente avrebbe potuto farlo sembrare ancora più grande e minaccioso oppure, speriamo di no, accattivante.


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    Lui.... Sta criticando i miei vestiti.... I miei.... Lui.... Si.... Proprio lui.... Con quel pigiama.... Si permette di criticare i miei fantastici vestiti... Me la vedrò male?... Mi sta minacciando... Suona strano essere minacciati dalla propria cena.... Pensateci, è come se un pollo arrosto vi dicesse che vuole picchiarvi... Improbabile...

    "Quindi tu mi stai dicendo che i miei vestiti sono orribili, tu che ti sei conciato come se fossi un pagliaccio che gioca con la geometria... E mi stai minacciando? Si be forse hai anche ragione in parte, mi sono introdotto nella tua stanza senza chiedere, ma avevo fame, dovresti cercare di capirmi" devo assolutamente spiegargli il mio punto di vista "Per la precisione mi sono reso immateriale assieme ai miei bambini, si questi che vedi tutti intorno a te nella stanza, e siamo passati attraverso il muro... E niente... Tra l'altro spero non ti dispiaccia se i miei cuccioli ti hanno spiato mentre eri sotto la doccia" si effettivamente è imbarazzante, ma tra poco lo faccio fuori quindi tanto vale che lo sappia "Ecco vedi io sono una specie di..... Come posso definirmi cuccioli miei?.... Mostro? Ma mostro è brutto.... Divoratore di anime? Oh si questo mi piace un sacco!! Non trovi anche tu che sia.... Come dite voi giovani di oggi? Figo!! Ecco figo!!

    I miei cuccioli attaccano, gli si stringono attorno e lo avvolgono, lo immobilizzano.... Quando diventano materiali per attaccare possono essere distrutti solo tramite la forza di volontà, fisicamente è impossibile a meno che non si utilizzi un potere elementale come il fuoco... ma questo lui non lo sa eheheh

    "Vedi tu hai un bellissimo spirito e io devo nutrirmene... E'da tanto che non trovo un spirito sostanzioso di cui cibarmi, ho tanta fame ed i miei cuccioli anche... Suuuuu basta dimenarsi accidenti!!! Finirà tutto in un... No un attimo no, anzi mi ci vorranno una decina di minuti per la precisione, forse di più, anche perché voglio fare con mooooooooooooooooooooooooolta calma ahahaha!"

    Si si si si si si siiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Pancia mia fatti capann....GWAAAAAAAAAAAAAAH


    CRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASH

    Con un rumore secco, potente e che risuonò per l'intera stanza come uno scoppio. Una serie di vetri iniziò a volare dappertutto, sparpagliandosi per la stanza e finendo contro il muro, a terra, addosso alla creatura che stava cercando di mangiare lo spirito di Enma. Una figura nera, avvolta da un'aura di un viola intenso ed acceso era passata attraverso quella finestra rompendo il vetro. Dopo aver fatto una capriola a mezz'aria aveva scartato verso destra mentre era ancora in aria e aveva assestato un poderoso calcio direttamente in faccia alla creatura, che urlò mentre veniva scagliato contro il muro dall'altra parte della stanza, generando numerose crepe in esso per l'impatto. Il colpo risuonò nuovamente a causa dell'impatto.
    Un istante dopo in maniera aggraziata la figura nera e viola atterrò, mentre gli spiriti lasciavano andare Enma rapidamente dirigendosi verso il loro padrone che era a terra.

    "Be, direi che sono arrivata giusto in tempo mio caro Enma.... Mi pareva di averti detto di fare attenzione!"



    Quella voce calma, pacata ma allo stesso tempo severa era inconfondibile per Enma e un istante dopo, guardando meglio, di fronte a lui apparve la figura di Galatea che lo fissava, con la mano sinistra distesa e la destra appoggiata al fianco, le gambe leggermente divaricate e con un'aria mista fra il rimprovero e la preoccupazione.
    Galatea tese la mano ad Enma, per aiutarlo a rialzarsi dicendo "Forza in piedi, non pensare che sia già finita qua, si sta rialzando"

    CITAZIONE

    Che male.... che male... che... fottuto... male.... Ma chi è.... Che cosa vuole... COME OSAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! Il male al collo è assurdo e anche al viso dove mi ha colpito.... Mi sto rialzando a fatica, ma me la pagherà cara... anzi.... carissima!!!

     
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    A quanto pare avevo uno scassinatore buffone davanti, ma non capivo se stesse facendo sul serio o stesse scherzando: divoratore di anime? Materializzazione? Beh certo questo risponderebbe a tutte le mie domande...
    I tuoi spiriti mi avrebbero spiato nella doccia!? Vecchio pervertito, scommetto che a casa sei pieno di foto con ragazzini delle medie al parco giochi! Questa cosa è parecchio disturbante, e un divoratore di anime vestito così credo possa essere di tutto tranne che figo...!!
    Allora non scherzava quando diceva che mi avrebbe mangiato! S-sto per finire nel menù della cena di questo pervertito... diventeri... un'Enma-burger! Anzi no, lui vuole il mio spirito... sarei un'Enma soul-burger!
    Subito quelle sguscianti anguille azzurre si attorcigliarono intorno al mio corpo, e tutt'a un tratto sentii la loro presenza sulla mia pelle, la loro composizione ed il loro peso si facevano sempre più gravi e mi sollevarono anche di qualche centimetro da terra. La presa poi si rese ancora più decisa. -M-ma... c-così vuole davvero mangiarmi?!- poi disse qualcosa riguardo il mio bellissimo spirito, poteva essere che...?
    D-dannazione... così riesce vederlo anche lui? Cazzo cazzo cazzo! Non posso morire qui! Non in questo modo! Non per mano di questo buffone impagliacciato!
    Respirare si faceva sempre più difficile, mentre il mio corpo veniva compresso sempre di più da quegli spiriti, quasi volessero stritolarmi e spremermi. Allora era davvero la fine? Sarebbe finito tutto così...? Non avrei più rivisto nè avvertito la luce del sole... quella notte sarebbe stata l'ultima per me...
    Mentre la mia resistenza si affievoliva sempre di più ripensai a ciò che mi sarei lasciato dietro: le risate con gli amici, i momenti gioiosi e festosi, anche quelli tristi... una volta che questo tizio mi avesse mangiato non sarei più riuscito a fare niente di tutto questo. E intanto la morsa si induriva ancora. Una lacrima rigò il mio volto, e così fece un'altra... sgorgarono una dopo l'altra, poche e lentamente, forse ero troppo disperato anche solo per piangere? Ma i pensieri legati alla mia vita non erano gli unici a passarmi per la mente in quel momento: pensavo anche a tutti quelli che Fuuta era riuscita a regalarmi, con i suoi dolci sorrisi e buffi scherzi, come ha cercato fin da subito di farmi sentire accettato e a casa e di farmi dimenticare la mia orribile infanzia con la sua sola compagnia...
    Fuuta... non riuscirò a sdebitarmi con te per tutto quello che hai fatto... avrei voluto passare altri momenti felici con te, scherzare, ridere assieme... avrei voluto proteggerti... Proteggerla? Io che in questo momento non riesco nemmeno a proteggere me stesso... penso di riuscire proteggere lei? Che illuso... e che delusione che devo essere stato per lei...
    Ma a proposito di delusioni: cosa potrebbe pensare Galatea vedendomi così? Grazie a lei ho potuto scoprire così tanto di me stesso, le avevo anche promesso che mi sarei impegnato, che avrei reagito e sarei riuscito a superare le avversità... e ora?
    CRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASH
    Proprio quando l'ossigeno veniva meno sempre di più (?) udii un rumore molto acuto, sembrava quello di un vetro rotto ed infatti una scena simile riuscivo a scorgerla... poi sentii anche un tonfo, un rumore molto sordo, e sembrava che il divoratore fosse stato calciato contro il muro da una persona non ben definita.
    Improvvisamente i fantasmi si sparpagliarono per tutta la stanza per poi ripiegare insieme dal loro padrone, mentre io caddi a terra e mi ci accasciai, ma dopo aver dato qualche colpo di tosse, recuperato il fiato e asciugato le lacrime (e, con mia grande gioia e stupore, essermi accertato di essere ancora vivo) alzai lo sguardo e la vidi: era Galatea!
    Be, direi che sono arrivata giusto in tempo mio caro Enma.... Mi pareva di averti detto di fare attenzione!
    Sì, non potevo pensare ad una frase più sua, allora era davvero lei e i miei sensi offuscati non mi stavano tradendo! Nonostante il tono e la posa di rimprovero che aveva assunto non potevo che esserle grato di avermi salvato la vita. Mi tese una mano dicendomi di rialzarmi, che non era ancora finita: non me lo feci ripetere due volte e colsi l'occasione al volo, afferrai la sua mano e feci leva sulla gamba sinistra per rialzarmi in piedi.
    Una volta eretto le sarei quasi saltato addosso dalla felicità e l'avrei abbracciata, un abbraccio caldo e sincero carico di affetto e gratitudine. Di sicuro non le sarebbe piaciuto, e forse avrebbe potuto trovarlo strano o patetico... ma ero troppo contento e non potevo contenermi.
    Galatea! Sono così contento di rivederti!
    Non ci avevo pensato subito, ma quando mi ricordai del suo carattere mi spinsi lontano, areivando alla sua destra e rivolgendomi verso il buffone impagliacciato, che intanto si stava rialzando nonostante il dolore, e le parlai piuttosto imbarazzato.
    M-ma che cosa ci fai qui?! Come facevi a sapere che ero in pericolo?


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    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato altrui, Parlato Fuuta

    Status Mentale: Estremamente contento per l'arrivo di Galatea
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    Dopo aver teso la sua mano il ragazzo la prese e si rialzò, non capiva per quale motivo ancora ma era felice di essere arrivata in tempo, ancora un paio di secondi e probabilmente lo avrebbe ucciso...
    "Seriamente ragazza, ti stai rammollendo.... Per quale motivo tieni a questo ragazzo?
    "Lascia perdere mio fratello.... Sono sentimenti quelli che sento?"
    "Tacete entrambi, Demone tieniti pronto, avrò bisogno di te... Credo sia ora di insegnare a quell'essere bizzarro a rimanere al suo posto!"
    Yumil ed il Demone le parlavano spesso ultimamente, soprattutto dopo averli accolti entrambi all'interno del suo corpo, ma ancora non ci era del tutto abituata, specialmente al fatto che potevano sentire i sentimenti e le emozioni che provava, cosa che nessuno fino a quel momento aveva potuto fare... Si sentiva estremamente vulnerabile.
    Accadde una seconda cosa che la stupì.
    Dopo essersi alzato, Enma la abbracciò.
    Cos... Contento di vederla? Un abbraccio? Ma cosa stava facendo? Mosse leggermente le braccia d'istinto per allontanarlo ma non lo fece e e senza che lui se ne accorgesse a Galatea scappò un sorriso, ma fu solamente una questione di un attimo, ritornò seria subito.
    "Eheheheh ma guarda un po'che scenetta curiosa!!
    "Yumil ti prego, non ora!
    "Come sei permalosa, stavo notando che sembra contento di vederti... Tu sei contenta?"
    "Ero più contenta quando nessuno poteva ispezionare la mia mente puntualizzando ogni mio pensiero
    "Come siamo scontrosi ehehe
    Possiamo procedere?
    "Certo... Oh ti dispiace che l'abbraccio sia finito?"
    "........... Ti conviene smetterla"
    Enma si era allontanato da quell'abbraccio abbastanza rapidamente, probabilmente si sentiva in soggezione dopo quella scena.
    Come al solito la riempiva di domande, sembrava un vizio, ma alla fine non le dispiaceva rispondere.
    "Credo sia stata fortuna, sapevo che questo tizio girava qua intorno da un po'di tempo ma non riuscivo mai a trovarlo.... Credo sia stato attirato dal tuo potere, sono stata stupida, avrei dovuto prevedere che mirava a quello ma non ho voluto allarmarti durante il nostro ultimo incontro... Mi dispiace, rimedierò adesso" Fece un paio di passi in avanti "Mi accerterò dopo che tu stia bene, ma se ti sei rialzato vuol dire che sono riuscita ad arrivare in tempo e sono contenta di avercela fatta... Ora se non ti dispiace gradirei facessi qualche passo indietro e ti riparassi, non vorrei ferire anche te" Rivolse un breve sorriso ad Enma, dopo di che tornò seria e si voltò con uno scatto rapidissimo verso il mostro, i suoi capelli svolazzarono in un turbinio nero per un istante, mentre il suo corpo iniziava a ricoprirsi di un'aura violacea, di colore sempre più intenso. Gli oggetti nella stanza iniziarono a tremare e una serie di correnti d'aria regolari iniziarono a partire dal corpo di Galatea.

    "Credo che voi creature immonde non abbiate ancora imparato a stare al vostro posto.... Aggredite le persone per saziare la vostra fame senza fine, privandole della vita, dei ricordi, dell'anima o di qualunque altra cosa vi serva per nutrirvi senza farvi il minimo scrupolo! Sono stanca della vostra violenza senza senso! Non mi interessa minimamente se a crearvi è stata lei, come lei vi ha dato la vita, io vi distruggerò tutti quanti... Uno per uno! A partire da te!! GROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOWWWWWWWL!!!!" L'ultima parola detta da Galatea con un tono di voce altissimo si fuse con un ruggito ancora più potente, che fece tremare la stanza. Il corpo di Galatea cambiò completamente dopo essere stato avvolto interamente dall'aura violacea che prima era appena visibile. Ciò che comparve al posto della giovane fu una creatura infernale.
    [CENTER]Fairy-Tail-S2-72-03[/CENTER


    Fu rapidissima nei movimenti, in un secondo si trovava davanti alla creatura, senza che questi nemmeno se ne accorgesse.
    "Tieni lontane da lui le tue sporche mani!!!" La voce di Galatea in questa forma era profonda, femminile ma con qualcosa di... demoniaco dentro di sé, inquietante a dire il vero!
    Sollevò il mostro con la mano sinistra mentre diceva questa frase.... La creatura rideva, sempre più forte, senza smettere.... Perché continuava a ridere? Poco importava, quella storia si chiudeva li. In quel momento.
    Lo scagliò al centro della stanza, comparve di fianco a lui e con un ruggito più forte di quello precedente lo colpì con un pugno talmente potente che lo scagliò fuori dalla finestra e lontano per moltissimi metri ancora, per farlo poi ricadere rapidamente. Gli spiriti sparirono con lui, uscendo dalla finestra per inseguire il loro padrone. Galatea puntò contro di loro la mano sinistra, generando una sfera oscura che cresceva sempre di più e che scagliò poi contro gli spiriti. Una volta raggiunti esplose, distruggendoli senza lasciarne traccia.

    La ragazza abbassò la mano, chiuse gli occhi e dopo un paio di secondi riprese il suo normale aspetto. Dovette fare un profondo respiro, ancora non era abituata a quella forma e fu costretta ad appoggiarsi al tavolo per un istante... Incredibile era volato fin li.
    Mentre toglieva la mano e si rialzava in fretta si rivolse ad Enma "Scusa, non volevo combinare tutto questo disastro, ma quella creatura era molto forte anche se non sembrava, ho dovuto farlo fuori il più velocemente possibile, non potevo permettere che avesse tempo di aggredirti una seconda volta..... Spero solo di non averti spaventato"
     
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    Secondo il parere di Galatea quell'essere stava cercando me a causa della mia anormalità. C'era da capire il perchè, anche se forse potevo intuirlo... ma sono davvero contento che sia venuta a salvarmi!
    Mi chiese poi di fare qualche passo indietro, per paura di farmi male con le sue prossime mosse: avrei avuto finalmente l'occasione di vedere di cosa era capace veramente la "ragazza con la pistola giocattolo", forse avrei avuto una dimostrazione concreta del suo potere, di una che il suo lo ha controllato e...
    Ugh... c-che sta succedendo? -una pressione titanica si sprigionò dalla ragazza, che fece tremare la stanza, forse anche l'intero edificio, ed ebbi anche la sensazione che insieme alla pressione fosse scaturito anche un vento che tentava di spazzarmi contro il muro, ma fortunatamente ero ancorato bene a terra anche se le difficoltà a mantenermi stabile bene c'erano eccome. Non riuscivo neppure a vedere bene, dovevo coprirmi gli occhi con gli avambracci per il vento.
    Quando riuscii finalmente ad aprirli ciò che mi si parava davanti era una vista terrificante: al posto di Galatea ora c'era un demone, con tanto di corna, coda e quelle che sembravano essere delle ali da arpia sulle braccia. I suoi occhi però avevano qualcosa di familiare... era come se da qualche parte li avessi già visti, scintillanti e tuttavia vuoti ed oscuri... ma certo! Quella volta al centro commerciale Galatea per un attimo mostrò quegli stessi occhi! Possibile che...?
    Tieni lontane da lui le tue sporche mani!!!
    Furono le parole del demone: la voce era indiscutibilmente quella di Galatea, non c'erano più dubbi ormai, ma era molto più oscura e gutturale della sua solita voce sensuale e decisa... non ebbi nemmeno il tempo di pensare tanto alle sue trasformazioni che subito scattò contro il nemico, lo scaraventò fuori dalla finestra e fece esplodere gli spiriti che lo seguivano con una palla nera.
    Accadde tutto così velocemente, non sono sicuro di aver visto tutto, ma Galatea stessa disse che era per evitare di lasciargli fare passi falsi, era più forte di quanto sembrava. Tutto questo deve averla davvero sfinita, infatti dopo essere tornata alla normalità allo stesso modo della volta scorsa si accasciò al tavolino.
    Scusa, non volevo combinare tutto questo disastro, ma quella creatura era molto forte anche se non sembrava, ho dovuto farlo fuori il più velocemente possibile, non potevo permettere che avesse tempo di aggredirti una seconda volta..... Spero solo di non averti spaventato -mi guardai intorno- AAAAGH che casino! È tutto distrutto! Oh no... mi toccherà pagare... ma non ho soldi! Mi ridurrò di sicuro a fare la maid a pagamento nei cafè della scuola per un anno come minimo... CHE SFORTUNA NERA! -ma non potevo di certo fare una scenata del genere in quel momento, mi aveva salvato la vita e al massimo avrei dovuto preoccuparmi di fare da maid a lei... ma che dico?!
    M-ma no figurati... non preoccuparti della stanza... piuttosto posso aiutarti a riprenderti? Non so... una tazza di te? Intanto fai pure come se fossi a casa tua, ti do una mano a sdraiarti sul letto se sei stanca -o almeno quello che ne rimane...-
    Senza indugiare oltre l'avrei assistita a sedersi o sdraiarsi se ne avesse avuto bisogno, per poi correre a preparare una tazza di the verde e porgliergliela ancira fumante.
    Ecco qua, se non sbaglio al bar quella volta ne avevi preso uno così... probabilmente non sarà buono come quello ma spero sia almeno bevibile e ti aiuti a riprenderti... -distolsi lo sguardo leggermente imbarazzato.
    Una volta che avesse finito mi avrebbe trovato chinato in segno di ringraziamento asoluto: le ero così grato come non avrei mai pensato di poter essere con altri se non Fuuta, che grazie a lei avrei potuto rivedere ancora.
    Ti ringrazio dal profondo del cuore... senza di te non so come avrei fatto, sarei stato senza dubbio divorato da quel mostro...


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    "Il tuo corpo ancora non si è abituato a reggere il mio potere"
    "Non è colpa sua se sei così distruttivo fratello"
    "Sei sempre in mezzo....."
    "Imparerò a controllarti, è solo questione di tempo quindi è ora di rassegnarsi"
    "Sei sempre tenace vedo eheh"
    "Questo dovrebbe ricordarti che devi fare meno il furbo con me"
    "Ihihi abbiamo trovato qualcuno in grado di zittirti fratello"

    Mentre nella sua voce avvenivano questi discorsi, Enma l'aiutò a sedersi. Era davvero premuroso, anche se non si poteva non notare la sua preoccupazione per il disastro nella sua camera... E come dargli torto? Avrebbe sistemato quella faccenda più tardi, di certo non avrebbe lasciato che fosse lui a pagare per un disastro combinato da lei. Questo mai.

    Le aveva addirittura preparato un tè verde, si ricordava dall'ultima volta che era il suo preferito. Ottima memoria. Galatea si sentiva stranamente imbarazzata per quello, ma cercò di non farci caso, ignorando le due voci nella sua testa che esprimevano nuovamente le loro opinioni. Come erano fastidiosi!
    Intanto Enma la ringraziò nuovamente per quello che aveva fatto.
    "Ti ringrazio, si questo tè va benissimo, è il mio preferito... Non pensavo te ne saresti ricordato dal nostro ultimo incontro! E non preoccuparti, sistemerò io questo disastro, o comunque ti darò una mano" Disse sorridendo, dopo di che bevve un sorso di tè e riprese a parlare "Non ringraziarmi, sono solamente felice di essere arrivata in tempo. Quel tipo era davvero pericoloso... La mia fortuna era che non aveva la minima idea di chi io fossi e di cosa sono in grado di fare... Ho potuto coglierlo di sorpresa... Viceversa non so se ce l'avrei fatta, o almeno, non così facilmente."
    Vero, quel mostro era un Eater.... Lei lo sapeva benissimo, ed era anche uno di quelli potenti. Era in città da parecchio tempo ed ora capiva anche il perché. Se voleva divorare Enma, ed il suo potere si basava sull'evocazione degli spiriti la cosa di cui si nutriva erano spiriti... E voleva quello di Enma.
    "Non sono nemmeno sicura di averlo eliminato definitivamente, anzi. Ha sicuramente un asso nella manica, è stato tutto davvero troppo facile... E le cose facili in questo modo non esistono. E'stato apparentemente facile. Di conseguenza, ciò vuol dire che tornerà all'attacco... Non so tra quanto tempo, non posso dirlo ne nemmeno provare ad immaginarlo.. Ma so che tornerà da te perché brama ciò che si trova dentro di te, lo spirito di cui abbiamo parlato l'altra volta.. A proposito, sei riuscito a fare progressi con il tuo potere?"
    Improvvisamente le venne spontaneo chiederle quello. Perché probabilmente l'apparizione di quell'Eater era collegabile al fatto che ora Enma aveva un controllo maggiore sullo spirito che appariva più spesso rispetto a prima. Ma erano tutte supposizioni ovviamente.
     
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    Galatea era davvero potente: in quattro e quattr'otto si era sbarazzata del cattivone di turno, aveva persino cambiato totalmente aspetto, cosa che probabilmente le aveva concesso quel potere.
    Poteva essere una cosa davvero comoda: se l'avessi io do sicuro non sarei costretto ad affidarmi ad altri per salvarmi. Ma cosa sto pensando?! Dopotutto potevo vedere chiaramente com'era ridotta, aveva consumato un sacco di energie ed era stremata. E conoscendola l'idea di essere aiutata da me non le doveva andare molto a genio...
    Comunque mi ringraziò, e sembrava anche piuttosto imbarazzata (come pensavo) ma forse per via della luce poco presente non la vedevo bene ed era una mia impressione. Avrei acceso la luce della stanza ma... sapete com'è: con mezza parete in meno e l'arredamento completamente distrutto difficilmente la luce del lampadario a pezzi si sarebbe accesa. Chissà le pene che dovrò soffrire per rimediare... Unzen! Se lo venisse a sapere lui di me non resterebbe che un ricordo ed una stanza semi-distrutta. Mi viene da piangere... Quasi quasi preferivo avere l'anima divorata dal tipo di prima...
    Ma tornando a Galatea: oltre a ringraziarmi disse che era stato un colpo di fortuna (ha!) che lei fosse arrivata in tempo, e sopratutto che quel tipo non sapesse niente di lei.
    Non sono nemmeno sicura di averlo eliminato definitivamente, anzi. Ha sicuramente un asso nella manica, è stato tutto davvero troppo facile... E le cose facili in questo modo non esistono. E'stato apparentemente facile. Di conseguenza, ciò vuol dire che tornerà all'attacco... Non so tra quanto tempo, non posso dirlo ne nemmeno provare ad immaginarlo.. Ma so che tornerà da te perché brama ciò che si trova dentro di te, lo spirito di cui abbiamo parlato l'altra volta.. A proposito, sei riuscito a fare progressi con il tuo potere?"
    B-beh ecco... in realtà non ho fatto grandi progressi... credo che quel coso continui ad apparire casualmente. E ogni volta che qualcuno riesce a vederlo qualcun altro sembra non accorgersi di nulla. E normalmente viene fuori in posti poco popolati, almeno per quello posso stare tranquillo.
    Ci pensai su un attimo, poi mi venne in mente una cosa:
    Però ora che ci penso... ogni volta che qualcuno riesce a vederlo: di solito lo prendono come un'allucinazione o altro, ma capita sempre quando mi succede qualcosa di brutto o mi capita qualche sfortuna... quindi sì, può essere che quel demone di prima sia venuto qi proprio per questo. - deglutii preso dal nervosismo.
    Poi aspettai che fosse in condizioni migliori per parlarle, di sicuro era parecchio stanca e non aveva molta voglia di sorbirsi le mie tipiche scariche di domande. Che poi capitavano solo con lei...
    Lasciando perdere i miei fallimenti... sembri sapere parecchio su di lui. Postresti dirmi qualcosa di più? So che ci sono anormali e minus, e questo lo so grazie a te, ma questo sembrava andare molto oltre l'imprevedibilità dei negativi...
    Dicevo quelle parole, ma più che considerazioni erano cose che speravo: se effettivamente era un minus, ed era degenerato così tanto, allora forse poteva succedere la stessa cosa a me...? Andare in giro a divorare le anime altrui... non riesco a pensare a niente di peggio per un essere umano...


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    Galatea fece un profondo respiro... Ormai aveva recuperato pienamente le forze che aveva speso per sostenere il demone. Si stava abituando e anche abbastanza in fretta. Le prime volte mantenerlo anche solo per qualche secondo la stancava enormemente, per non parlare delle prime volte in cui aveva provato ad usare le sue abilità.... Qualcosa di davvero devastante. Ora però recuperava in fretta, anzi, ora che aveva nel suo corpo una divinità ed un demone il concetto di stanchezza era qualcosa ormai di estraneo per lei. Era come se avesse una riserva infinita di energia per poter fare al meglio le cose di tutti i giorni. Dopotutto erano in tre...

    Per fortuna le energie le erano tornate in fretta, perché Enma era partito all'attacco con le domande. Se lo aspettava ed era una cosa perfettamente normale. La cosa strana era che di solito si sarebbe scocciata, ma in qualche modo le sue domande non la infastidivano, anzi, era contenta di poter rispondere. Forse dipendeva dal fatto che gli aveva appena salvato la vita. Chi può saperlo. Mise immediatamente a tacere i due inquilini presenti nella sua mente (che in momenti come questo diventavano davvero insopportabili). Forse era proprio grazie alla loro presenza che aveva smesso di essere sola e chiusa in se stessa, come se una nuova capacità di comunicare, di condividere i propri pensieri e le proprie emozioni fosse emersa. Potente, come una nuova forza che le dava energia. Forse stava cambiando davvero e nemmeno se ne rendeva conto.
    Per tornare alle domande, Enma le rivolse proprio quella che un po'si aspettava... Quell'essere era diverso. Non rientrava ne negli Abnormal ne tanto meno nei Minus. Era qualcosa che andava oltre, e per la loro presenza era necessario ringraziare Akane.

    Galatea fece un respiro, fissò Enma per un istante e poi iniziò a parlare:
    "Vedi, tempo fa, quando ci siamo incontrati, ho iniziato a spiegarti un po'come funziona questo mondo. Chi sono gli Abnormal, chi sono i Minus e quali sono le loro caratteristiche. Devo ammettere di non essere stata completamente sincera quella volta, ho nascosto una parte che speravo tu non avresti mai dovuto conoscere.
    Vedi il mio passato, come avrai ben capito, non è tutto rosa e fiori. Anzi. Molto tempo fa, anzi, direi secoli fa, il mio popolo se l'è passata davvero brutta. Vero, accade a molte persone di attraversare e affrontare catastrofi, ma questa mi riguarda molto da vicino perché la causa di tutto fu mia madre. Per un certo periodo della sua vita, e molto probabilmente ancora ora (anche se confesso di non avere sue notizie da un bel po') ha avuto accesso ad un potere a dir poco gigantesco, fenomenale e fuori dal comune. Andava oltre i limiti del normale (se si può usare questo termine per le persone come noi). Se il demone in cui mi sono trasformata ti è sembrato forte credimi, non hai visto nulla. Moltiplicalo per un milione, anzi, un miliardo. La prima volta che sono venuta a conoscenza dei suoi reali poteri ho pensato di trovarmi di fronte ad una divinità. "
    Fece una pausa, scrutando la reazione di Enma, poi proseguì rassicurandolo "Era malvagia, cattiva, amava distruggere.... Ma questo appartiene al passato, fortunatamente sono riuscita a recuperarla e lei è riuscita a recuperare se stessa... Tuttavia, quando ha attraversato questa lunghissima fase, ha avuto la pessima idea di creare qualcosa che andava ben oltre i limiti umani conosciuti"
    Altra pausa. Forse non era proprio così rassicurante quello che gli stava dicendo.....
    "Avendo il potere di controllare dimensioni parallele, il tempo e lo spazio, fuse fra loro esseri umani e creature di ogni tipo... Creò esseri identici ai vampiri, ibridi che si univano ad animali mitologici, come le volpi giapponesi chiamate Kitsune e addirittura con spiriti, proprio come il tipo che ti ha aggredito prima.
    Quando io affrontai mia madre, la riportai in questa dimensione. Dopo che lei perse i suoi poteri, queste creature si ribellarono, si riunirono e decisero di passare anche loro da questa parte. Non tutti sono riusciti ad arrivare, o per lo meno, non ancora tutte. Molte però ce l'hanno fatto, ed il nostro amico di prima è uno di quelli. Sostanzialmente cercano nuovi esseri di cui nutrirsi. Non sono Abnormal, non sono Minus. Sono creature ibride, abiette e corrotte che si nutrono degli altri esseri viventi ma in modo particolare. Vedi, ognuno di loro ha un potere speciale, che alimenta nutrendosi di qualcosa in particolare. Il tizio che ho scacciato ha a che fare con gli spiriti, molto probabilmente ti ha puntato perché si nutre di creature simili a quella che compare quando si manifesta il tuo potere..... Inutile dire che si nutrono delle loro vittime fino ad ucciderle.... "


    Fece una pausa più lunga, voleva lasciargli il tempo di riflettere, ma aggiunse un'ultima cosa "So che può sembrare spaventoso, ed effettivamente lo è, ma non credo sia il caso di farsi prendere dal panico. Ho eliminato assieme ad una mia amica (che considero una sorella) già un paio di questi mostri. Sospetto però che ne stiano arrivando altri in città e uno è proprio quello che abbiamo affrontato prima. Il vero e unico problema è che non tutti sono in grado di difendersi da questi mostri che possono essere veramente potenti e pericolosi.... Credo siano interessati al nostro istituto, molti di loro si nutrono di anormalità nutrendosi delle persone e spesso ne assorbono i poteri.... Sto cercando di trovare una soluzione ma per ora posso solo eliminarli quando li incontro sulla mia strada... "
    Non era granché come soluzione, anzi, non era niente di speciale. Era una soluzione da due soldi..... Ma poteva veramente fare qualcosa di più? Come si affrontava un nemico come quello? Ma soprattutto...... Come poteva proteggere le persone a cui teneva da quella minaccia?

    ....... Teneva davvero ad Enma? Per ora non aveva risposta nemmeno a questo.... Sapeva solo che non poteva morire o avrebbe lasciato tutti in pericolo, Enma compreso.
     
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    Galatea doveva essere veramente spossata, era affannata e lo si vedeva chiaramente dai respiri che prendeva ogni tanto, ma riuscì a riprendersi quasi completamente in pochissimo tempo. Doveva essere proprio forte anche mentalmente...
    Preso un grande respiro cominciò a parlare: era vero, la volta scorsa aveva cominciato a spiegarmi i dettagli nascosti e ignorati alla maggior parte delle persone su questo mondo, ma a quanto pare aveva saltato qualcosa, che adesso a quanto pare non poteva più tenere nascosto.
    Mi parlò prima del suo passato, riguardo ai disastri del suo popolo, di come sua madre avesse acquisito dei poteri così grandi da poter addirittura creare una nuova specie di esseri viventi... accentuò particolarmente la grandezza di quel potere.
    Io cominciavo a sentirmi messo in suggezione dalle sue parole, sembravano così pesanti e piene di dolore... potevo quasi sentirlo, toccarlo con mano da tanto era percepibile...
    Lei è riuscita ad affrontare a testa alta non un essere qualunque... ma sua madre, e con poteri divini di quella portata...? ...
    Riprese un altro respiro. Parlare di queste cose doveva stressarla parecchio... avrei voluto fare qualcosa, ma sapevo che qualunque cosa non sarebbe bastata ad aiutarla. Mi limitai ad ascoltarla. Questi esseri erano l'unione tra un essere umano ed una creatura mitica, Kitsune o spiriti, ma la cosa più raccapricciante era un'altra: dovevano pur sostentarsi, e sopperivano alle loro esigenze in questo senso divorando... altri esseri umani. Ognuno in modo particolare: chi del potere, chi dello spirito, chi del corpo...
    ...
    ...
    Era veramente difficile da concepire: la cosa peggiore è che adesso ho capito cosa voleva dire quel... nostro di prima, non stava scherzando quando diceva di volermi divorare! Ero in uno stato di shock ben visibile, ma d'altronde non penso avrei potuto reagire in modo diverso...
    Però continuò il discorso: a parer suo si doveva ragionare più a mente fredda, ed elaborare un piano per fermarli tutti... fino ad ora lei ed una sua compagna hanno continuato ad ucciderli a vista, ma evidentemente non bastava. Serviva un intervento su scala maggiore.
    Mentre ne parlava l'angoscia che la prendeva era sempre più visibile, o almeno questa è l'impressione che ho avuto di lei. Dover affrontare tutto questo da sola, anche una ragazza forte come lei di sicuro ne uscirebbe distrutta.
    E se le offrissi il mio aiuto? È vero che potrebbe non accettarlo, in fondo sono scarsissimo nel combattimento e ho più sfortuna che altro... però posso chiederle di aiutare anche me a crescere sotto questi aspetti. Potrei scoprire qualcosa di più sulla mia situazione ed anche ripagarla di tutte le sue gentilezze!
    Che storia... deve essere stato difficile superare tutto questo praticamente da sola... però non riesco a starmene qui ad ascoltarti e basta: mi hai salvato la vita proprio pochi minuti fa e mi hai svelato così tanto, voglio almeno ripagarti di tutto questo!
    Non sono bravo a combattere, non controllo il mio potere e non ho una volontà forte come la tua, però vorrei chiederti... ti andrebbe di allenarmi e farmi diventare più forte? Abbastanza da poter proteggere Fuuta, la mamma (...) e ad aiutarti con questa storia di mostri!

    Mi presi un attimo per respirare anche io, non mi era ancora mai capitato di fare una richiesta così decisiva e sapevo benissimo cosa avrebbe comportava ciò, ma ormai avevo deciso e sarei andato fino in fondo.
    Non voglio che tu mi faccia da mamma, voglio solo poterti ripagare per quello che hai fatto per me, ed essere in grado di cavarmela anche da solo per non dover sempre contare sugli altri...
    La continuavo a guardare negli occhi con sguardo fermo e deciso mentre parlavo, speravo davvero che avrebbe accettato...


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    Era comprensivo. Capiva che per lei era una situazione difficile, lo vedeva dai suoi occhi e dal suo sguardo.... C'era una sorta di empatia in quel momento. La stessa empatia che le permise di capire la determinazione del ragazzo quando le pose la domanda subito dopo.Lui voleva che lei lo allenasse.... Quella domanda la colpì.

    "Allenarti.... Io?" Era qualcosa a cui non aveva mai pensato. Non si era mai presa cura di nessuno, non aveva mai allenato nessuno.... Non ne era in grado! O comunque non ci aveva mai riflettuto... Non avrebbe saputo da che parte iniziare!
    "Ecco... I-i-io..." Che cosa le prendeva di colpo? Non voleva dire di no? Dentro di sé sentiva di volerlo fare.... Quel ragazzo doveva difendersi, doveva crescere e conquistare se stesso..... E doveva essere lei a guidarlo. Ma perché? Un'altra domanda senza alcuna risposta. Per ora.
    Galatea chiuse gli occhi per un secondo, poi li riaprì, fissando il ragazzo, dritto negli occhi. Il suo sguardo duro era ritornato. Penetrante ed inquietante.
    "D'accordo.... Non ho la minima idea del perché tu abbia questa fiducia in me, ma accetto!" Più che una risposta sembrava quasi una sfida "Non sarò buona, non sarò tenera ne tanto meno gentile, questo voglio che sia chiaro fin da subito... Non pensare ci andrò leggera con te solo perché hai mostrato determinazione e mi hai chiesto di allenarti" Ma non potrei dire di no.... Ma questa parte continuò solo nella sa mente e a sentirla furono solo Yumil ed il Demone.

    Ci fu un attimo di silenzio.... Eppure mancava un qualcosa... Il ragazzo aveva bisogno di stabilità, doveva entrare in confidenza con se stesso, aprire la sua mente, capire da dove nasceva il suo potere... Galatea realizzò in quel momento di non essere brava con gli allenamenti "psicologici"... Come aveva raggiunto allora la sua stabilità? Lei. Si. Kagari era l'unica soluzione.
    A quel punto Galatea si alzò in piedi.

    "Domani mattina, alla Babele Fantasma. All'alba. Puntuale mi raccomando. Non saremo soli, voglio che tu incontri una persona prima. Ti farà bene, le devo la mia vita e se c'è qualcuno che può aiutarti a trovare te stesso è proprio lei." Mentre diceva questo si era avviata verso la porta e la aprì. Mentre parlava dava le spalle al ragazzo. "Cerca di non farti rapire da spiriti strani e di non farti divorare, non ti perdonerei se mancassi a questo allenamento" Concluse accennando un sorriso. Dopo di che uscì dalla stanza, velocemente, quasi fosse un fantasma lei stessa.

    Doveva parlare con Kagari. Non avrebbe mai rifiutato. Nelle sua mani sarebbe stato al sicuro, la maestra sapeva quello che faceva. Probabilmente era molto più affidabile di Galatea stessa. Si, lo avrebbe lasciato con lei. Nel frattempo aveva del lavoro da sbrigare. Guardò l'ora.... Si, era in tempo per prendere i biglietti per la sua partenza.
     
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    Allenarti.... Io? Ecco... I-i-io..
    Non pensavo che l'avrei messa così in imbarazzo a chiederle una cosa simile... avrò fatto bene? Non l'avrei mai immaginata così in suggezione, ma non distolsi lo sguardo nemmeno quando lei chiuse gli occhi per rilassarsi, e credo che l'abbia notato anche lei.
    "D'accordo.... Non ho la minima idea del perché tu abbia questa fiducia in me, ma accetto!
    Ha accettato! Finalmente! Sento come se mi fossi tolto un peso, anzi forse sarebbe meglio dire che mi sento come un peso che si sta staccando dagli altri.
    Non sarò buona, non sarò tenera ne tanto meno gentile, questo voglio che sia chiaro fin da subito... Non pensare ci andrò leggera con te solo perché hai mostrato determinazione e mi hai chiesto di allenarti
    Non potrei chiedere di meglio! Grazie mille Galatea!
    Avevo un tale sorriso stampato sul volto, eppure era più forte di me e non riuscivo a trattenerlo, ero veramente euforico anche solo a pensarci. Galatea poi si alzò in piedi e mi disse di andare alla Babele fantasma l'indomani all'alba, dove avrei trovato la ragazza che ha salvato la vita a lei (strano giro di vite salvate quello in cui ero andato a finire) e che a detta sua era l'unica che poteva aiutarmi veramente nella fase iniziale degli allenamenti.
    Cerca di non farti rapire da spiriti strani e di non farti divorare, non ti perdonerei se mancassi a questo allenamento -si lasciò scappare un sorrisetto compiaciuto, ma non feci nemmeno in tempo a dirle che non doveva preoccuparsi che già se ne era andata.
    Bene! Mi conviene andare a letto subito, ma già non vedo l'ora... sono piuttosto in ansia per domani, ma una bella dormita e...!! -quando mi fui girato in direzione del futon mi venne quasi da piangere...
    E... adesso io dove dovrei dormire?! La stanza è mezza distrutta e del futon è rimasto solo un angolino...!!

    Il giorno seguente, alba, sulla strada per la Babele

    Yaaaaawn!!
    Che sonno! Alla fine sono riuscito a fare una specie di letto con le coperte... inutile dire che senza una finestra faceva freddissimo lo stesso, ma non posso lamentarmene, in fondo almeno sono vivo. Anche se poi chi pagherà?! Uffaaa!
    Dopo poco ero già arrivato al luogo che mi aveva indicato Galatea: un ex dormitorio, ormai decadente e molto spettrale era l'ideale per allenamenti mattutini. Aguzzai gli occhi per cercare qualcuno in lontananza, e forse una ragazza riuscivo a scorgerla. Accelerai il passo e quando le fui davanti cominciai con una semplice domanda: se si trattava di lei allora già sapeva chi ero, ma una volta confermata la sua identità mi sarei comunque presentato come si deve.
    Ciao... sei tu Kagari?

    Legenda:
    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato altrui, Parlato Fuuta

    Status Mentale: Sano
    Equipaggiamento: //
    6 :Action Point
    Sano :Status Fisico
     
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