Il ritorno della rabbia rossa

Narrazione solitaria

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    Goro Nishimura
    Il sole stava ormai tramontando sulla scuola, e Goro era insieme ad Asako in una delle classi a darle ripetizioni di biologia, le servivano indubbiamente. I voti della ragazza erano abbastanza bassi in quella materia, era come se non le riuscisse ad entrare in testa, non per più di qualche giorno, almeno.

    "Forza, abbiamo passato tre ore a ripassare questo argomento, ce la puoi fare."

    Goro cercava in ogni modo di incoraggiarla, a modo suo, ma ci provava, e Asako non sembrava rispondere male all'incoraggiamento, anzi, stava addirittura dando risultati.

    "Ok! Credo di aver fatto!"

    Asako gli porse il quaderno dove stava facendo gli esercizi che lui le aveva dato da risolvere, e Goro iniziò a correggerli, non mettendoci nemmeno cinque minuti. La correzione andò anche meglio di quel che si aspettava, su dieci esercizi, c'erano solo due errori e mezzo, il mezzo era un particolare insignificante, ma con lui ogni cosa era importante.

    "Ottimo lavoro, hai fatto solo due errori e mezzo, dunque hai superato la sufficienza."

    Asako quasi esultò a sentirgli dire quelle parole, in compenso lo abbracciò abbastanza improvvisamente, così tanto che quasi Evolution gli attivava l'esoscheletro.

    "Grazie, grazie e ancora grazie!"

    Rimase bloccato in quell'abbraccio per qualche momento, dopodiché lo mollò e lo guardò sorridendo. Goro iniziò a raccogliere le loro cose e a preparare lo zainetto di Asako.

    "Stai facendo progressi, vedrai che al prossimo test prenderai un bel voto, basta che continui a studiare così."

    Stava facendo uno dei suoi mezzi sorrisi, doveva essere davvero contendo per questa cosa. Lei stava ancora sorridendo, era felice di aver finalmente capito qualcosa di quella materia che tanto odiava, ma Goro non avrebbe mai dovuto saperlo, sarebbe stato un colpo per lui sapere che lei odiava una cosa che faceva letteralmente parte di lui.

    "Devo ringraziare te per questo, il tuo metodo di studio è davvero efficace, e io che pensavo che non ne avessi uno."

    Grazie ad Evolution, lui non aveva bisogno di un metodo, a dire la verità l'aveva creato prima del loro incontro giusto per aiutarla. Preparate le loro cose, i due iniziarono ad uscire dall'aula, dopotutto si stava facendo buio, e nessuno sapeva che loro si trovassero ancora li, era solo grazie a Goro e le sue scorciatoie che erano riusciti ad entrare. L'allarme c'era, ma lui conosceva un modo per aggirarlo in modo...strano, diciamo. Salirono le scale fino ad arrivare alla porta che dava sul soffitto della scuola e Goro fece quello che gli veniva meglio: essere anormale. Toccò la porta con la mano destra e questa iniziò a sciogliersi, avere la possibilità di creare enzimi in grado di dissolvere il legno era una cosa non poco comoda. Fece passare prima Asako, dopodiché, una volta uscito anche lui, riassorbì la materia rimanente e ricompose quel legno creando un altro enzima per solidificarlo, tanto era lavorato, non si sarebbe notato niente.

    "Pur sapendo quello che sei in grado di fare, non passa giorno senza che tu mi stupisca almeno una volta."

    Fece un risolino dopo averlo detto.

    "Sono pieno di sorprese, come dici sempre."

    I due si sorrisero e, prima di scendere dal palazzo, si diedero un bacio. Asako scese levitando con il vento, mentre Goro si limitò a saltare giù, raggiungendo il suolo molto prima di lei. Si mise dritto a guardarsi intorno, non c'era nessuno, dopotutto erano scesi dalla parte sul retro, dunque non c'era pericolo. Mentre si dirigevano verso il dormitorio, i due continuarono a ripassare per correggere gli errori fatti, ma nient'altro. Goro lasciò Asako per la sua strada nel dormitorio, mentre lui salì verso la sua stanza. Dopo qualche minuto arrivò davanti alla sua porta, fermandosi, però, alla vista di un foglietto bianco attaccato li sopra.

    "Che sarà?"

    Si avvicinò a leggerlo e impallidì.

    "Goro, corri subito da Asako, io sono già li, fai più in fretta che puoi, ti spiegherò tutto li."



    Quella era la scrittura di Kuron, e se lei aveva lasciato un messaggio del genere, qualcosa doveva averla spaventata. Non ci mise più di qualche secondo a evolvere la sua velocità per correre subito davanti alla stanza di Asako. Ci mise solo qualche secondo, e trovò le due ragazze li davanti.

    "Eccoti."

    Asako non disse niente, si lanciò solo ad abbracciarlo. Goro finì di normalizzare il suo fisico, mentre contraccambiava l'abbraccio della sua amata.

    "Che succede, Kuron?"

    Ci mise qualche momento prima di vuotare il sacco.

    "Forse farai meglio a mettere il blocco al Berserker Blood..."

    Solo sentire quell'avvertimento bastò a fargli diventare le iridi rosse. Accolse il consiglio di Kuron e rimase ad ascoltarla.

    "Leggi questa."

    Gli porse una lettera e, pur avendo intuito ciò che conteneva, Goro la lesse in silenzio.

    "Fatti trovare al magazzino 13 a mezzanotte spaccata, altrimenti non vivrai più un giorno senza doverti guardare le spalle."



    Anche dopo tutto quel tempo, Goro riconosceva quella scrittura.

    "Grrr..."

    Senza volere, gli scappò un ringhio, ma per com'erano i suoi occhi in quel momento...

    "Goro, calmati, ti prego."

    Aveva già gli occhi appartenenti alla sua quarta mutazione, ma con la voce di Asako riuscì a trovare la calma. Accartocciò la lettera nella sua mano e attivò il Blazing Power solo nel palmo per incenerirla.

    "Non voglio crederci."

    Asako era già stata informata da Kuron, dunque anche lei era assai abbattuta dalla notizia, ma Kuron era stabile e ferma.

    "Non possiamo fare altro che andare la...e questa volta dovremo portare con noi anche Asako."

    Lei non reagì alla cosa, voleva essere con lui, ma Goro, per qualche secondo, sembrò non capire il motivo, ma poi la sua analisi prese il sopravvento.

    "Meglio con noi che da sola, non sarebbe difficile per loro mandare qui Artist a prelevarla."

    Perché proprio lui? Beh, era lui quello con il potere dell'immaginazione, cosa gli impediva di fare dei sonniferi?

    "Non vi avrei lasciati andare da soli comunque, non dopo quello che avete passato la volta scorsa."

    Goro era di umore nero, ma era lucido.

    "Ora sono le sette, abbiamo cinque ore prima di dover andare la, ma con i nostri poteri dovremmo metterci solo dieci minuti, dunque direi di andare in camera mia ad aspettare e organizzarci."

    Le due ragazze non ebbero nulla in contrario e lo seguirono, entrambe consapevoli che la rabbia che lo stava infettando non era svanita.
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    Goro Nishimura
    Erano passate ormai quattro ore e mezza, il trio aveva già confermato i propri ruoli sotto la guida di Goro: Asako dietro di loro con il ruolo di supporto e difesa, Kuron come supporto d'attacco e guardia di Asako e Goro come principale forma di offesa, era un piano semplice, ma il più efficace.

    "Il tempo sta per scadere, è ora di andare."

    Si sentiva da come parlava che era arrabbiato come non mai, le sue iridi erano ancora rosse, con tanto di pupilla verticale, il che significava che tutt'ora stava trattenendo il terzo livello di mutazione, ma il suo blocco avrebbe contenuto anche il quinto, sapeva che gli sarebbe servito oggi più che mai. Kuron e Asako sapevano perfettamente qual'era il suo stato attuale, e bastò uno sguardo tra le due per comprendere quello che c'era da fare.

    "Goro, sappiamo che sei arrabbiato, dunque lascia che ti dica una cosa."

    Lui la guardò con uno sguardo normalissimo, dopotutto, non era arrabbiato con lei.

    "Se dovessi sentire di perdere il controllo, ricordati che nessuno ti lascerà in balia del Berserker"

    Asako voleva che lui sapesse che nessuno lo avrebbe lasciato da solo, ma Goro già lo sapeva, conosceva i suoi amici e sapeva che non lo avrebbero mai lasciato da solo...e questo lo preoccupava più di ogni altra cosa.

    "Stai tranquilla, nessuno dovrà mettersi in pericolo per colpa mia."

    La frase era rassicurante, anche se non era quello che intendeva Asako, visto che tutti quelli che lo conoscevano avrebbero accettato i rischi pur di aiutarlo. In ogni caso, dette queste cose, Goro non perse un solo momento e attivò tutte le sue evoluzioni: una per fermare il berserker, tre evoluzioni di muscolatura, una per concentrarla, una per potenziare la sua struttura ossea, l'esoscheletro, la rigenerazione, una per potenziare il sistema nervoso e la sua velocità di trasmissione e, finalmente, una per potenziare direttamente la sua velocità, dopodiché attivò il Mass Generator per potenziare forza, resistenza e agilità di tutte le sue evoluzioni. Era la prima volta che Asako lo vedeva attivare tutte le sue evoluzioni per combattere, era...strano. Lui odiava combattere e far del male alla gente, vedere una persona così pacifica prepararsi a far del male a qualcuno, non importa se nemico o no, le dava una brutta sensazione. Anche Kuron usò tutti i suoi potenziamenti fisici per prepararsi, ma per lei non si notò quasi, visto che venivano automaticamente compressi nel suo corpo.

    "Goro...?"

    Lui si voltò a guardarla, completamente ricoperto dall'esoscheletro.

    "Promettimi che non esagererai, va bene?"

    Mentre lo diceva, si avvicinò a lui per mettergli una mano su quella che doveva essere la guancia. Le sue pupille tornarono normali, anche se l'iride era sempre rossa in entrambi gli occhi.

    "Lo prometto."

    Asako sorrise e tutti e tre saltarono giù dalla finestra, chi attutendo la caduta, chi atterrando e basta. A quel punto, tutti iniziarono a volare e partirono verso il magazzino, correre per le strade sarebbe stato un po' difficile per Goro e Kuron. Ci misero una decina di minuti più o meno, nei quali tutti e tre, più o meno volontariamente, ricordarono gli avvenimenti prima del recupero di Asako, le lotte, il dolore, tutto, una sensazione orribile, ma necessaria per ricordare come lottavano i loro nemici. Alla fine, con un pratico atterraggio, tutti e tre si ritrovarono davanti al magazzino tredici, proprio quello indicato dal gruppo, e notarono al suo interno delle luci.

    "Non vedono al buio, avrebbero perso in partenza."

    Goro fece segno alle ragazze di indietreggiare, dopodiché aprì la porta, apparentemente senza problemi.

    "Almeno non ci sono trappole."

    Entrarono tutti, iniziando a guardarsi intorno per eventuali sorprese, ma fortunatamente, l'unica cosa che trovarono fu una radiolina dalla quale uscì una voce che non avevano mai sentito.

    "Siete venuti tutti, vedo, bene, risolveremo tutto questa notte."

    Poi la radio si spense, mentre loro tre stavano ancora cercando di capire a chi potesse appartenere quella voce.

    "Non importa, lo scopriremo più tardi, per ora andiamo."

    Detto questo, iniziarono a muoversi nel magazzino, in attesa che il nemico mostrasse la sua brutta faccia.
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    Goro Nishimura
    Il trio si stava ancora muovendo nel magazzino, non c'era nessuno nella zona vicino all'entrata. Ci si poteva dividere per coprire un raggio più ampio, ma bisognava essere un particolare tipo di stupido per fare una cosa del genere in quella situazione, si sarebbero ritrovati sconfitti, o peggio, morti ancora prima di riuscire a dire "È stata un'idea stupida". Ancora non si sentiva nulla, niente, neanche un suono diverso dai loro passi, specialmente quelli di Goro che, pur avendo le scarpe, in quel momento pesava forse due quintali e mezzo.

    "Odio questo silenzio..."

    Non era l'unico del gruppo a pensarlo, ma il rumore che sentirono successivamente fu forse peggio. Di colpo, tutti e tre sentirono un gran rumore alle loro spalle e, quando si voltarono, videro un enorme lupo mannaro, se vogliamo chiamarlo così, intento ad aggredirli, era ovviamente Puppet Mater, o Werewolf, come voleva farsi chiamare. Asako era sulla sua strada, e lui era più veloce di lei, ma non di Goro, non questa volta, non ora che non si stava più trattenendo. Un vento improvviso investì Kuron e Asako, fu solo dopo averlo visto bloccare l'attacco di Werewolf, bloccandogli le mani con le sue, che capirono trattarsi di Goro.

    "Non si limita...non è un buon segno."

    Di solito, non importa quante evoluzioni abbia attivato, Goro si trattiene in tutto ciò che fa per la paura di fare danni irreparabili a qualcuno, ma questa volta non lo stava facendo, forse per il pericolo in cui si era trovata Asako, o forse perché era già arrabbiato, non importa. Werewolf emise un ringhio.

    "Solo adesso decidi di non trattenerti più?"

    Non avrebbe dovuto saperlo, teoricamente, ma se Kuron lo sapeva grazie al DNA, allora anche lui si trovava in quella situazione.

    "Va al diavolo."

    Era più forte di quella volta nel bosco, sia per i suoi nuovi poteri che per le sue scelte attuali. Goro diede uno strattone con tutta la sua forza e velocità alle braccia di Werewolf verso il basso, slogandogli le spalle e facendolo entrare nel pavimento fino a metà coscia. Lui stava già rigenerando le spalle per reagire, ma Goro stava già attaccando.

    "Non lasciamolo in balia di quel mostro! Andiamo!"

    Goro stava già facendo una cosa incredibilmente pericolosa, ovvero attivò Smokecraft per trasformare il suo braccio in quello del Berserker, che subito percepì i potenziamenti del Mass Generator, e sullo stesso braccio usò il Blazing Power...stava per fare molto male a Werewolf. Prima che gli altri riuscissero a reagire, Goro lo colpì con un pugno sotto al mento, distruggendo completamente la mandibola e danneggiando la mascella, ma prima di distruggere anche quella, la forza del colpo spedì il gigante peloso fuori dalla trappola di cemento e, successivamente, dall'edificio. Artist e Ogre, appena usciti per andare in suo soccorso, fecero giusto in tempo ad assistere all'incredibile colpo che spedì il loro compagno fuori dall'edificio, creando un polverone a terra a causa dell'ulteriore rottura del pavimento. Il primo aveva la stessa corazza della volta precedente, mentre Ogre era evidentemente potenziato fisicamente, ma molto meno visto che la rabbia di Goro era minore, e neanche di poco.

    "Perché ha attaccato senza aspettarci!? Quello stupido!"

    Stavano ancora contemplando il fallimento del loro compagno, ma questo si rivelò essere un grave errore, poiché non fecero in tempo a difendersi da Goro. Caricò ad alta velocità Artist con l'intento di piantargli un pugno in pieno petto, ma Smokecraft e Blazing Power non erano più attivi, appunto non stava nemmeno usando il braccio sinistro, gli faceva male. Lo vide arrivare troppo tardi per difendersi, ma Ogre si mise in mezzo per fermarlo, e ci riuscì, anche se a fatica, ma prima che Artist riuscisse ad approfittare di quel blocco per attaccarlo, Kuron gli arrivò addosso con una ginocchiata in pieno volto, spaccandogli l'elmetto e lanciandolo contro una parete. Il colpo lo stordì gravemente, ma non esitò ad impiegare i suoi coltelli elettrici, solo che quando li lanciò, gli tornarono indietro con una folata di vento, legandolo quasi alla perfezione. Kuron guardò Asako con complicità, e l'altra rispose con un sorriso, ma ora bisognava spostare l'attenzione su Goro e Ogre.

    "Voglio sapere perché."

    Ogre non rispose subito, non capì cosa intendeva, e in quel momento Goro fece più forza su di lui, spingendolo su un ginocchio.

    "Dimmi perché lo state facendo"

    Ogre quasi prese fuoco.

    "COME SE NON LO SAPESSI!"

    Riuscì a rimettersi in piedi con quell'improvvisa adrenalina, ma Goro era comunque più forte di lui in quelle condizioni, e lo piantò a terra senza sprecare un secondo. Era andato tutto incredibilmente meglio di quanto si aspettassero tutti, Artist era legato e fulminato a causa dei suoi coltelli, Werewolf chissà dov'era finito e Ogre era svenuto al suolo a causa dell'urto.

    "Ora che facciamo?...Goro!?"

    Goro stava respirando pesantemente, era come se l'adrenalina della lotta fosse entrata in contatto con il Berserker Blood, ma riusciva comunque a controllarsi.

    "Sto bene, sto bene...Ora li blocchiamo e aspettiamo che si riprendano, voglio sapere perché hanno fatto tutto questo."

    Kuron e Asako fecero un cenno col capo in segno di assenso, era una cosa che anche loro due volevano sapere ad ogni costo, e mentre queste due si voltarono per bloccare tutti, Asako, proprio di sfuggita, vide qualcosa muoversi rapidamente verso Goro e poi un suono molto forte, come di un esplosione.

    "Goro! Attento!"

    Lei non fece in tempo a usare il vento, Kuron non se n'era proprio accorta e solo ora si voltò, mentre Goro, distratto dal Berserker Blood, sentì solo qualcosa entrargli nella schiena attraverso l'esoscheletro, facendogli incredibilmente male. Si voltò per vedere cosa fosse successo, e vide solo un ragazzo con le braccia conficcate nella sua schiena.

    "Questo è per tutto quello che hai fatto! MUORI!"

    Grazie al potenziamento del suo sistema nervoso, riuscì a mutare la velocità e un'evoluzione di muscolatura in potenziamenti alla rigenerazione, ma nient'altro, dopodiché sentì un gran frastuono provenire dalle mani di quel tipo e un'onda sonica lo pervase in tutto il corpo, prima distruggendogli gli organi interni e poi spedendolo attraverso una parete e dentro un'altra. Asako e Kuron rimasero senza parole dopo quella visione, ma la seconda Nishimura non ci pensò due volte e caricò quel tizio.

    "Io sono Concussion! Prendi questo!"

    Diede un pugno davanti a se e lanciò un'onda sonica verso Kuron, che la evitò abilmente. Concussion ne lanciò altre due, ma lei era più veloce e agile, dunque non venne nemmeno sfiorata. Asako era spaventata per Goro, non sapeva se poteva resistere anche a quel genere di colpi, ma sapeva che non poteva lasciare Kuron da sola, dunque iniziò una danza particolare e il vento sotto Concussion iniziò a vorticare, lui non se ne accorse perché era troppo concentrato sulla ragazza, ma quando lo fece, non riuscì a reagire e venne scagliato contro il soffitto e poi ripreso da Kuron che fece due buchi nel pavimento per bloccargli le braccia, perché se avesse usato il suo potere li sotto, avrebbe perso gli arti.

    "Adesso basta! Mi sono stancata di voi! Cosa diavolo volete da Goro!?"

    Concussion la guardò con aria sconfitta, non sapeva cos'altro fare.

    "Lui ha quasi ucciso la sorella di Werewolf! Come potete aiutare un mostro del genere!?"

    Le due si guardarono confuse come non mai.

    "Che c'è? Non ve l'ha detto? Ricordate quell'incidente stradale che è addirittura finito sul giornale? Quello con il camion e l'automobile che ha bloccato la strada per quasi una mattinata?"

    Asako e Kuron ricordavano perfettamente quell'incidente, era quello che vide come vittime i genitori di Goro. Il suo scopo era usare quella data ormai conosciuta da chiunque leggesse il giornale per far capire il momento preciso in cui avvenne tutto.

    "La sua sorellina, Hana, era uscita di casa il giorno dopo quell'incidente per fare un giro e verso sera, vicino a casa loro, Takeda ha sentito un urlo fin troppo familiare e, quando è uscito per andare a vedere, ha visto sua sorella in una pozza di sangue e ha fotografato quello che ha visto, guardate sul mio cellulare."

    Kuron tirò fuori il suo cellulare e vide una foto sfocata di una figura nera con uno scheletro bianco addosso. Inizialmente rimase stupita dalla foto, ma poi entrò in gioco la sua capacità di analisi.

    "Ma...questo non è Goro, l'immagine dello scheletro sulla sua felpa ha i dettagli sulla spina dorsale, in questa foto non ce n'è nemmeno uno, e guarda le scapole, non sono altro che una figura unita, mentre sulla sua felpa sono corrette."

    Concussion le guardò con occhi increduli.

    "Come potete sapere che non abbia usato un'altra felpa?! Era lui! Ha le capacità per ridurre chiunque nello stesso modo!"

    E li Asako non ce la fece più.

    "Goro odia far del male alla gente! Siete stati voi a farlo agire in questo modo! Inoltre, quel giorno lui era con me a visitare i suoi genitori all'ospedale."

    Kuron non l'aveva mai sentita urlare così.

    "Visto che sei così intelligente, ricordi i nomi delle vittime di quell'incidente? Esatto, i suoi genitori! Ha passato tutta la loro convalescenza a visitarli all'ospedale per assicurarsi che stessero bene, e voi cosa fate? Date inizio ad una caccia all'uomo per una foto sfocata?! SIETE VOI I MOSTRI!"

    Concussion non si aspettava di sentirsi urlare in faccia così ma...aveva ragione, quello che lei stava dicendo combaciava, i nomi li ricordava, erano nell'articolo, e tutti i membri del suo gruppo sapevano il nome di Goro...ma avevano ignorato tutto in preda alla rabbia e alla frustrazione per la situazione di Hana...non solo erano loro i mostri, ma erano dei mostri assolutamente stupidi. Artist e Ogre si erano svegliati giusto in tempo per sentire tutto il discorso, mentre Werewolf era arrivato proprio mentre Asako stava urlando e ebbe un crollo. Tornò umano e stava respirando affannosamente, nella sua testa c'era un solo pensiero costante.

    "Abbiamo sbagliato, HO sbagliato...è tutta colpa mia...mi sono comportato come un mostro, sono addirittura diventato un mostro, e per cosa?! Per un mio dannatissimo errore!"

    Stava piangendo, sapeva perfettamente il male che aveva causato con i suoi errori, ma il peggio doveva ancora arrivare.
    Goro si era stabilizzato e sentendo quel discorso, beh...

    "Cosa? COSA!?"

    Stava ancora trattenendo il Berserker, ma gli stavano sfuggendo delle gocce di Berserker Blood, gli occhi erano quelli della quinta mutazione e la sua schiena, ancora aperta, stava fumando.

    "Mi state dicendo che per colpa vOsTrA ho perso il CoNtRoLlO del mio potere? Che per cOlPa vostra sono diventato un MoStRo?!"

    Ogni tanto la sua voce cambiava in quella del berserker, e quando succedeva l'esoscheletro della sua bocca si apriva come per parlare, rompendosi. Asako e Kuron non sapevano come comportarsi, ma Concussion doveva dire qualcosa.

    "Io...non so cosa dire. Chiederti scusa sarebbe tanto un'offesa quanto inuti-"

    "SILENZIO!"

    Venne interrotto dal ruggito di Goro che, con il Berserker Blood in parte fuoriuscito, anche se controllato, si mise le mani in testa come per stringerla e iniziò ad urlare in preda al dolore. Il suo tentativo di controllarlo stava funzionando, ma gli causava grande dolore. Takeda, o Puppet Master, o anche Werewolf, nel vederlo in quello stato, si sentì anche peggio, come Artist e Ogre, del resto.

    "Goro..."

    Asako tentò di avvicinarsi, ma lui fece qualche passo indietro.

    "No, non ti AvViCiNaRe! Non ora che non riesco a CoNtRoLlArLo"

    In un tentativo disperato di tenerla al sicuro, ritrasformò i potenziamenti alla rigenerazione nelle evoluzioni di prima e scappò fuori, non sapeva nemmeno lui dove. Le due ragazze tentarono di seguirlo, ma era troppo veloce e aveva troppo vantaggio, ormai. L'altro gruppo, invece, era in uno stato mentale completamente distrutto, avevano fatto del male a degli innocenti pensandoli colpevoli di una cosa che non avevano fatto, e ora erano li, feriti, sia psicologicamente che fisicamente, e non sapevano cosa fare.

    "Voi avete fatto questo disastro e voi ci aiuterete ad aiutarlo, chiaro!?"

    Ogre, Artist e Takeda non riuscirono nemmeno a guardarla, non dopo quello che le avevano fatto in passato, ma Concussion si fece forza e le rispose con il cuore in mano.

    "Credimi quando ti dico che faremo l'impossibile per rimediare al danno che abbiamo fatto, vi seguiremo in qualunque sia il vostro piano senza fare domande, voi diteci solo cosa fare e noi lo faremo."

    Tutti, nel sentire quelle parole, lo seguirono in un inchino pietoso che chiedeva solo perdono. Kuron non voleva neanche guardarli, ma Asako era diversa da tutti.

    "Voi avevate intenzioni buone, quando si calmerà, lo capirà anche Goro, lui è molto più buono e gentile di chiunque altro io conosca, solo che è...fragile."

    Il gruppo stava piangendo, non volevano credere di essere stati perdonati, ma non potevano perdersi in lacrime, dovevano aiutare le due ragazze a ritrovare Goro per aiutarlo.
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    Edited by CellO_o - 23/10/2016, 22:42
     
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    Correndo, Goro era arrivato fino a scuola, evitando testimoni, ma lasciando grossi buchi per terra dovuti alla forza delle sue gambe. Ora che aveva smesso di correre, il povero malcapitato iniziò a respirare affannosamente e a camminare molto lentamente in direzione del parco, rischiando anche di cadere, di volta in volta.

    "Dovresti fargliela pagare, sai perfettamente che lo meritano."

    Una voce che non si sentiva da un po' di tempo, mai abbastanza, sfortunatamente.

    "Silenzio!"

    Goro stava facendo tutto il possibile per ignorarlo, ma era difficile ignorare una voce nella propria testa.

    "Sai che ho ragione, per questo mi vuoi zittire, non ti fa infuriare pensare a cosa hanno fatto a te e Asako per una foto sfocata?"

    Più parlava, più Goro si innervosiva, ma non mollava, il Berserker Blood era comunque a freno, poteva farlo innervosire quanto voleva, ma non avrebbe cavato un ragno dal buco.

    "STA ZITTO!"

    Ruggì finendo in ginocchio a causa della stanchezza, la sua voce era sparita, ma la rabbia nella sua testa neanche lontanamente. Come poteva perdonarli per quello che avevano fatto? Come poteva ignorare il fatto che per una foto sfocata la sua vita era diventata quel costante rischio? Non lo sapeva, ma di una cosa era certo, aveva bisogno di calmarsi. Saltò oltre il cancello del parco e si diresse verso il laghetto per entrarci dentro e riposare, ovviamente non prima di aver annullato l'evoluzione della velocità per far spazio alle branchie.

    "Devo...calmarmi..."

    _______________________________________________

    Asako, Kuron e gli altri stavano correndo verso la città, seguendo le tracce di Goro, non difficili da notare, ad essere sinceri. Prima di partire, il gruppo di anormali si era presentato, perché continuare con la storia dei nomi in codice, ormai, era stupido. Werewolf si chiamava Takeda, Artist era Akio, Ogre si chiamava Jiro e Concussion faceva Roku di nome. Ogni tanto, Takeda guardava di sfuggita Kuron, segno evidente del dispiacere che provava nei suoi confronti, visto quello che aveva fatto, seguito a tavolino da Akio e Jiro che non si sentivano proprio meglio nei suoi confronti. Kuron sapeva perfettamente cosa stava succedendo intorno a lei, ma non intendeva dar loro la benedizione del perdono, non prima di Goro.

    "Kuron, le impronte ci stanno portando a scuola."

    Asako attirò l'attenzione di Kuron con quell'affermazione.

    "Non può aver perso il controllo, ne sono sicura."

    Anche Asako voleva credere a quelle parole, ma come lei, non riusciva a stringerle. Dopo qualche minuto arrivarono anche loro a scuola, ma non notarono nulla di insolito, se non le impronte che si interrompevano davanti al cancello del parco.

    "Deve essere entrato, non credo che cercherebbe volontariamente di sviarvi."

    Asako fece un cenno di assenso con la testa, mentre Kuron ignorò bellamente le sue parole e saltò oltre il cancello per cercarlo nel parco.

    "Kuron..."

    Ma Roku la fermò.

    "Non ti preoccupare, ha tutto il diritto di avercela con noi, non pretendo che ci perdoni, nessuno di noi lo pretende...pensiamo a Goro, è più importante di come ci sentiamo noi."

    Asako era circondata da tristezza e rammarico, era sempre più opprimente come situazione. Tutti superarono il cancello e raggiunsero Kuron davanti al laghetto, ma prima che le potessero chiedere cosa stesse facendo li, notarono delle bolle provenire dal centro dello specchio d'acqua che, allo scoppiare, rilasciavano nell'aria un fumo nero...e tutti sapevano cosa questo volesse dire. Nessuno disse niente per paura di poterlo attirare fuori dal lago, ma Kuron interruppe il silenzio, innervosita dal doversi rivolgere anche agli altri.

    "Non sta mutando, sta rigenerando la sua schiena, sembra che fino ad ora non sia riuscito a rigenerarla adeguatamente a causa della concentrazione che deve aver impiegato per tenere a freno il berserker."

    La notizia fece tirare un sospiro di sollievo a tutti, compresa Asako che voleva evitare a tutti i costi di vederlo soffrire a causa di quella mutazione. Kuron, in compenso, non era così tranquilla. Andò verso Jiro e gli puntò il dito al petto, e prima che Asako potesse dirle qualcosa, lei parlò a lui e a tutto il gruppo, indicandoli uno alla volta.

    "Non so se Goro troverà mai la forza di perdonarvi, non voglio neanche pensare a quello che deve passargli per la testa in questo momento, ma lasciate che vi dica una cosa..."

    Prima di continuare a parlare prese un respiro profondo, come per calmarsi.

    "...Qualunque cosa accada, che decida di perdonarvi o di cambiarvi i connotati, voi farete meglio ad assecondare qualunque sia la sua decisione, chiaro?!"

    Non c'era uno solo di loro che non avesse diretto lo sguardo al suolo, ma Jiro, in quanto capo del gruppo, alzò il capo con sguardo deciso e le rispose con fermezza.

    "Non hai bisogno di dircelo, siamo venuti con voi proprio per accettare personalmente qualunque sia la sua decisione, non importa cosa questa comporti."

    Nel vederlo così deciso, Kuron spostò lo sguardo su tutti gli altri, e non uno di loro era meno convinto di lui. Non disse niente, si voltò verso il lago e attese semplicemente che Goro decidesse di uscire da li. Asako si avvicinò a Kuron e le poggiò una mano sulla spalla.

    "Kuron...come ti-"

    Non le diede il tempo di finire la frase che Kuron le poggiò la testa sulla spalla e iniziò a piangere in silenzio. Asako con un braccio la abbracciò, mentre con l'altro le accarezzò la testa nel tentativo di calmarla, anche lei, assistendo al suo sfogo, lasciò correre delle lacrime.

    "Come farà a tornare come prima? Come farà a sentirsi di nuovo bene? Come?"

    Asako continuò con le carezze sulla testa, cercando di calmarla, poi cercò di trovare le parole giuste.

    "È vero, non tornerà come prima, ma è di Goro che parliamo, se saremo con lui ad aiutarlo sono sicura che tutto migliorerà, vedrai."

    Kuron continuò a piangere, sfogando la frustrazione che fino ad allora aveva tenuto dentro di se, e Asako con lei, nel mentre il gruppo di Jiro fece qualche passo indietro per concedere alle due un po' di privacy, non volendo disturbarle in quel momento delicato.
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    "Perché mi resisti? Sai anche tu che non puoi vivere tenendo tutto dentro."

    Goro rimase fermo sott'acqua, non rispose a Missing Link, non voleva dargli la soddisfazione.

    "Oh, il gioco del silenzio, davvero? Facciamo un patto, allora, che ne dici?"

    Continuò a ignorarlo, non sapeva dove volesse andare a parare, ma non c'era modo di impedirgli di parlare.

    "La prossima volta che ti trasformerai, neanche Asako sarà al sicuro! Hahahaha!"

    A quelle parole, Goro non ce la fece più ed esplose in un urlo di rabbia così forte che anche da fuori si sarebbe sentito almeno un po'.

    "Cosa succede?"

    Kuron si affacciò al laghetto e con la vista potenziata cercò di capire cosa stesse succedendo la sotto.

    "È Goro, sta urlando, ma non capisco perché! Sembra furioso."

    Asako guardò il gruppo alle sue spalle, non riuscivano a nascondere la preoccupazione, erano disposti ad accettare la punizione adeguata, ma sapere cosa ti aspetta non ti prepara mai abbastanza. Fortunatamente, dopo una decina di secondi, Goro smise di ruggire e si accasciò nuovamente sul fondo dello specchio d'acqua.

    "Se dovessi mai trasformarmi e, dopo essere tornato normale, dovessi vedere anche solo UN GRAFFIO su Kuron e Asako, hai la mia parola che ti espellerò dal mio corpo come se fossi una qualsiasi tossina, chiaro!?"

    Una risata riecheggiò nella sua testa, Missing Link non sembrava intimorito.

    "Idiota! Sai cosa succederebbe se tu mi dovessi espellere? Moriresti! Io sono una parte fondamentale del tuo genoma, come lo è Evolution."

    Quelle parole zittirono Goro.

    "Se io dovessi mai uscire dal tuo corpo, tu moriresti, stupido ragazzino. Pensa bene a quello che dici prima di blaterare stupidaggini."

    Non poteva sbarazzarsi di lui, non poteva fermarlo definitivamente e non poteva controllarlo con sicurezza...cosa poteva fare? La schiena finì di rigenerarsi con successo, quel colpo non era stato una carezza. Missing Link si era finalmente assopito nel suo DNA, ma la rabbia che si era lasciato alle spalle ancora tormentava Goro.

    "La fuori ci sono sicuramente tutti..."

    Con un salto si lanciò verso la riva, ma non abbastanza forte da spararsi fuori, semplicemente, una volta arrivato sarebbe salito come una persona normale, disattivando piano piano tutte le evoluzioni per iniziare ad assimilare l'acqua sul suo corpo e riscaldarsi abbastanza da asciugare i vestiti. Asako e Kuron corsero ad abbracciarlo, non ustionandosi solo perché quel processo richiedeva abbastanza tempo, e i vestiti bagnati bloccavano il calore.

    "Eravamo preoccupate da impazzire."

    Asako non riusciva ancora a guardarlo, non in quel momento, non mentre piangeva.

    "Devi smetterla di pensare a te stesso come qualche specie di orribile mostro! Non lo sei, chiaro? Sei solo una persona che ha vissuto un periodo orribile, chiunque reagirebbe così, ma non sei un mostro...non lo sei."

    Mentre Asako diceva questo, Goro rimase momentaneamente a bocca aperta, pensava di aver fatto un favore ad entrambe allontanando il Berserker da loro, ma quello che non aveva capito era che allontanando la bestia, allontanava anche la persona.

    "Io sono il tuo clone, ho il tuo DNA dentro di me, eppure nemmeno io riesco a prevedere questi tuoi comportamenti, non in pieno...ti prego, non farlo mai più."

    Anche Kuron che aveva più Goro che Asako dentro di lei era in lacrime per la preoccupazione...l'aveva fatta grossa questa volta. Goro ricambiò l'abbraccio, annullando momentaneamente il riscaldamento per non bruciarle.

    "Ho cercato di tenere il Berserker lontano da voi, ma ho finito per allontanare solo voi da me...vi chiedo scusa."

    I suoi occhi, prima neri con la pupilla rossa, finalmente tornarono normali, o meglio, ora rimaneva solo l'iride rossa, almeno. Asako e Kuron si asciugarono le lacrime e liberarono Goro dalla loro presa, lasciando che finisse di asciugarsi, fu a quel punto che Jiro si avvicinò ai tre.

    "Scusate se mi intrometto..."

    Goro, anche se solo per un istante, lo fissò con gli occhi rossi che divennero più brillanti, ma se li sfregò con le mani nel tentativo di farli tornare normali, non voleva essere intimidatorio.

    "Sono qui per spiegarvi cos'è successo, non nella speranza di farci perdonare, solo per farvi capire la nostra situazione."

    Asako e Kuron guardarono Goro, spettava a lui il verdetto finale. Fece un respiro profondo, il fuoco ardeva ancora in lui, ma la sua razionalità bruciava con maggiore intensità.

    "Ti ascolto."

    E con lui, anche Asako e Kuron, entrambe sollevate dalle sue parole, si misero ad ascoltare.

    "Ti ringrazio. Vedi, noi siamo un gruppo di anormali che ha deciso di dare la caccia a quelli che, al contrario di noi, hanno deciso di usare i loro poteri nel modo sbagliato, ma questo non ci esenta dalla possibilità di diventare noi stessi il prossimo bersaglio."

    Sembrava una cosa uscita da un anime, ma rimase in ascolto.

    "Io per primo rischio di finire nella nostra lista...vedi, il mio potere si nutre della rabbia, del risentimento e del desiderio di vendetta di chi mi sta intorno e trasforma questa negatività in power up fisici, ma mi rende più aggressivo, violento e assetato di sangue."

    Parlarne, per lui, era abbastanza pesante, ma non era questo il momento di preoccuparsene.

    "Quando ti sei trasformato, Rage Management si è ritrovato faccia a faccia con un limite che non aveva mai ne raggiunto, ne tanto meno superato, e quando c'è riuscito, l'unica cosa che ha attraversato la mia mente è stato il desiderio di non tornare mai più normale, e per questo vi chiedo scusa."

    Goro capiva meglio di tutti le sue parole.

    "Condividiamo lo stesso problema, ti capisco."

    Asako e Kuron erano rimaste ad ascoltare, entrambe in silenzio per non deviare il discorso, anche se Kuron ancora non si fidava del tutto di loro.

    "Vedere Hana ridotta in stato comatoso ha deviato il nostro scopo, ha tirato fuori il peggio di ognuno di noi e abbiamo fatto quello che abbiamo fatto accecati dalla rabbia a tal punto da non capire che stavamo basando la nostra caccia su una foto sfocata."

    Detto questo, il resto del gruppo li raggiunse, tutti con lo sguardo basso.

    "Non sappiamo se riuscirete mai a perdonarci, ma vogliamo assicurarvi che usciremo dalle vostre vite senza lasciare traccia."

    Goro, vedendoli sul punto di partire, afferrò la spalla di Jiro.

    "Hai detto che Hana è in coma, giusto?"

    Lui fece un cenno col capo per dire sì.

    "Portatemi da lei, posso curarla."

    Tutti rimasero a bocca aperta nel sentirgli proferire quelle parole, mentre Kuron e Asako erano solo felici che fosse tornato in se. Dagli occhi di Takeda iniziarono a scendere delle lacrime e si lanciò ai piedi di Goro.

    "Dopo tutto quello che vi abbiamo fatto, dopo tutto quello che IO vi ho fatto...come puoi essere così gentile?"

    Goro lasciò la spalla di Jiro e tirò su Takeda.

    "Semplicemente perché io non provo odio per nessuno, nemmeno voi."

    Jiro prese sotto braccio Takeda che continuò a piangere, per poi rivolgersi a Goro con uno sguardo che portava solo gratitudine al suo interno.

    "Grazie da tutti noi."

    Il gruppo di cacciatori iniziò a guidare Goro e le due ragazze verso l'ospedale nel quale risiedeva Hana, ma prima che i tre partissero, Asako si avvicinò a Goro.

    "Sono felice che tu ti senta meglio."

    Gli diede un bacio sulle labbra, dopodiché partì in volo per seguire gli altri. Goro era rimasto leggermente spiazzato dalla cosa, dunque Kuron ne approfittò per dire la sua.

    "Io non so come sentirmi, ma sono sinceramente felice che tu sia riuscito a perdonarli."

    Lo abbracciò, dopodiché anche lei partì verso l'ospedale, lasciandosi Goro alle spalle per qualche secondo.

    "Devo riporre maggiore fiducia in loro."

    Anche lui partì, potenziandosi adeguatamente alla velocità del gruppo, per raggiungere Hana e riportarla nel mondo dei vivi.
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    Edited by CellO_o - 2/10/2016, 00:30
     
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    Il gruppo corse per pochi minuti, dopotutto, tutti loro erano in grado di spostarsi a grandi velocità, e la promessa di Goro di guarire Hana aveva dato a tutti i presenti la volontà necessaria a non sentire neanche la stanchezza.
    Arrivati davanti all'ospedale, Takeda prese la parola e iniziò a spiegare il necessario.

    "Mia sorella è al terzo piano, stanza duecentoquindici, come facciamo ad entrare?"

    Tutti si misero a pensare, nessuno di loro aveva poteri particolarmente furtivi o altro, ma Goro aveva già pensato a tutto.

    "Quando andai a visitare i miei genitori, non impiegai molto tempo a memorizzare la piantina dell'ospedale, dunque non ho problemi ad entrare senza essere visto."

    Tipico di Goro avere una soluzione a tutto, soprattutto quando questa era tutto meno che normale.

    "Va bene, allora lasciamo Hana nelle tue mani."

    Tutti andarono a sedersi su delle panchine li vicino, mentre Takeda rimase li con Goro.

    "Ehm...posso venire con te? Vedi-"

    Goro aveva già capito cosa voleva dire, dunque lo interruppe.

    "Sarai tu il primo ad essere visto da tua sorella al suo risveglio, vieni."

    Takeda sorrise preso da gioia e euforia, dunque seguì Goro verso la parete frontale dell'edificio e si preparò a trasformarsi.

    "No, l'incremento di taglia ti renderebbe solo più visibile, ti porto io."

    Goro osservò l'edificio e contò fino ad arrivare al numero detto dal ragazzo, fortunatamente era nella facciata frontale. Prese Takeda con un braccio e potenziò la forza fisica, comprimendola nel suo corpo, abbastanza da poter compiere il salto.

    "Aspetta, che vuoi fa-"

    Fortunatamente, Takeda sapeva che non avrebbe dovuto urlare, dunque si interruppe solamente a metà frase. Goro saltò con lui sotto braccio fino ad arrivare alla finestra della stanza di Hana, dopodiché, rimanendo ancora appeso ad essa, creò un tentacolo sottile abbastanza da passare nella fessura dell finestra e la aprì dall'interno. Fece entrare prima Takeda, consolato dal fatto che nelle stanze non potevano esserci telecamere, ed entrò anche lui.

    "Eccola..."

    Goro si voltò e la vide, intubata e collegata a diversi macchinari per verificarne le condizioni vitali...gli sembrava di vedere se stesso davanti ai suoi genitori a fine operazione. Si avvicinò a Takeda e gli mise una mano sulla spalla destra.

    "Ci penso io, dammi solo il tempo di agire."

    Il ragazzo, rincuorato dalle parole di Goro, si fece indietro per lasciarlo agire, ma ebbe un ripensamento improvviso.

    "Aspetta! Non userai le punture, vero?"

    Avendo assimilato una parte del suo DNA, questa era un'altra delle poche informazioni genetiche a sua disposizione, anche se erano davvero poche. Goro iniziò a creare la stessa tenda biologica che aveva usato quella volta per la sorella di Tatsuya, e mentre questa scendeva, lui prese la cartella medica della ragazza e, mentre la leggeva, rispose a Takeda.

    "È troppo debole per poterle usare, ma non le userei comunque vista la situazione."

    Detto questo, chiuse del tutto la tenda e lasciò che questa disinfettasse tutto al suo interno. Questa volta, per sua fortuna, i macchinari di supporto vitale c'erano già, dunque c'erano meno evoluzioni da fare, ma doveva comunque potenziare i suoi sensi e creare degli strumenti medici come bisturi e altri attrezzi, dunque creò due braccia ossee per crearli sul momento e iniettò nella flebo una sostanza che le avrebbe permesso di dormire per tutta l'operazione.

    "La cartella parlava di diversi traumi fisici, lacerazioni profonde, perdita di sangue prolungata, ossa rotte, organi danneggiati e polmoni forati dalle costole, è un miracolo che sia solo in coma."

    Lei era già stata operata, ma alcune cose erano evidentemente rimaste fuori posto, dunque solo lui poteva fare qualcosa in merito. Seguendo le informazioni appena lette, entrò in azione e trasformò le proprie mani in tentacoli con sensori per farli arrivare al cervello di Hana tramite il naso.

    "...Wow, si vede che il suo fisico è anormale.

    Era strano per lui reagire in quel modo, ma il danno nel suo cervello era troppo perché lei potesse essere ancora solo in coma, era fortunata ad essere anormale. Goro iniziò a dosare il liquido rigenerante nelle locazioni danneggiate, così da non crearle l'ennesimo trauma fisico, in compenso, il danno cerebrale era riparato, ora mancavano i danni al sistema nervoso e alle ossa. Iniziò aprendo la ragazza e, sempre con quei tentacoli, si destreggiò tra le sue ossa e i suoi organi per poter rigenerare ossa e sistema nervoso. Insomma, alla fine ci mise solo cinque minuti a fare tutto, una cosa a dir poco incredibile.

    "Perfetto."

    Fortunatamente, il vestiario ospedaliero era facile da rimuovere senza romperlo, dunque gli basto rimetterglielo dopo aver chiuso la ferita d'entrata. Prima di togliere la tenda, verificò che le sue funzioni vitali avessero ripreso le loro funzioni, dopodiché staccò i vari macchinari e si assicurò che si riprendesse come necessario.

    "Vieni, ho finito."

    Mentre la tenda rientrava nel corpo di Goro, Takeda si fiondò al capezzale della sorella per assistere al suo risveglio; Goro iniettò una sostanza nel suo braccio per contrastare il sonnifero e questa iniziò a svegliarsi.

    "Che succede? Dove sono? Takeda?"

    Lui la guardò con le lacrime agli occhi.

    "Ben tornata, sorellina."

    Piano piano, i ricordi le stavano ritornando alla mente, mentre Takeda la abbracciò con tutta la felicità che poteva produrre. Goro li guardò con un piccolo sorriso sulle labbra, aveva di nuovo fatto qualcosa di buono per qualcuno, era...bello.

    "Vieni, raggiungiamo gli altri."

    "Va bene, ma chi è lui?"

    Goro si avvicinò ai due per farsi vedere meglio.

    "Lui è Goro, è a lui che devo il tuo risveglio."

    Hana lo guardò sorridendo.

    "Ti ringrazio per avermi riportata a mio fratello, grazie infinitamente."

    Anche lei come Takeda aveva le lacrime agli occhi.

    "Non devi ringraziarmi, ora scendiamo."

    Goro li prese entrambi e, appendendo un tentacolo alla finestra, si calò giù con loro nelle braccia. Tutti si raggrupparono intorno a loro per ringraziare ancora Goro e salutare la giovane Hana. Quella nottata tanto infelice divenne la sera più gioiosa per il gruppo di cacciatori.

    "Hai fatto una cosa meravigliosa."

    Asako abbracciò Goro con affetto, e Kuron, tenendo le mani in tasca, gli sorrise.

    "Ottimo lavoro."

    "Grazie."

    Tutto il gruppo si raggruppò alle spalle di Goro, e quando questi si voltò, fecero tutti un inchino per ringraziarlo.

    "Se non fosse stato per te, lei sarebbe ancora in coma, hai deciso di aiutarci nonostante le cose terribili che ti abbiamo fatto, e per questo hai la nostra più sincera gratitudine, Goro."

    Goro non era abituato a questo genere di ringraziamenti.

    "Non c'è bisogno di ringraziarmi, cercate solo di fare più attenzione la prossima volta, ma nel caso, vi basterà chiamarmi."

    Il fatto che stesse promettendo loro un futuro aiuto nel caso in cui fosse necessario non aiutò il gruppo a sentirsi meno in debito con lui.

    "Grazie."

    Con l'ultimo ringraziamento di Takeda, il gruppo si dileguò nella notte per tornare al proprio nascondiglio, probabilmente, lasciando Goro con le due ragazze.

    "Non voglio parlare di quello che è successo nel magazzino...ma vi prometto che la prossima volta accetterò il vostro aiuto e non cercherò di distanziarmi da voi..."

    Era normale che non ne volesse parlare, doveva essere stata un'esperienza orribile, come tutte le altre, del resto, ma questo non la rendeva meno terribile.

    "E noi non ti chiederemo di parlarcene, non finché non te la sentirai. Ci basta sapere che accetterai il nostro aiuto, se mai dovesse servirti."

    Asako stava trattenendo delle lacrime di felicità a fatica, mentre Kuron lo raggiunse e lo abbracciò, una mossa che Goro non si aspettava, a dirla tutta.

    "Noi vogliamo che tu stia bene, farai meglio ad accettare il nostro aiuto."

    Goro ricambiò l'abbraccio.

    "Lo prometto."

    Finalmente, ora che tutto era stato chiarito e risolto, il trio poté tornare al dormitorio per ricominciare a vivere una vita normale da anormali...forse.

    THE END


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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    È passato un bel po' di tempo da quando la narrazione è stata conclusa, ma spero che l'attesa venga risarcita adeguatamente.
    La narrazione è davvero molto bella, ma realmente e seriamente, con un tocco sentimentale che ho apprezzato. Sulle battute conclusive si fa forte la sensazione di essere giunti alla fine di un capitolo, importante, della storia di Goro; la sensazione di star andando avanti fa nascere un po' di nostalgia per un gruppo che, finalmente, si libera dei soprannomi svelando il vero nome di ognuno, andando di pari passo con la rivelazione delle reali intenzioni degli stessi. Una maschera che cade, ma che ha avuto gravi conseguenze che ci accompagneranno per, si spera, molto tempo.
    Rivedremo ancora il gruppo di cacciatori? Al momento non è dato saperlo.

    Best moment: Goro che, come un super eroe tentacoloso, si cala dalla finestra con i due tra le braccia.
    Momento incubo: la tenda!!! (Potremmo scrivere una sceneggiatura horror con quel soggetto)

    Exp: 19
     
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