Yet another companion

[Oneshot - Privata]

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    Why so british?

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    L'odore del caffè, una poltrona comoda, il fresco che passava attraverso le finestre aperte proprio di fianco a me: il clima perfetto per rilassarsi a guardare un buon anime in pace e tranquillità.
    Sì, altri avrebbero preferito leggere, ma io sono una ragazza d'azione, preferisco vedere le cose animate -anche se so benissimo che i manga spesso hanno le storie più complete, ma il fascino del sonoro e del movimento a colori è troppo per resistere. Quando capita mi godo anche una sana lettura.
    Anzi no, sapete cosa? Ho cambiato idea. Leggerò un po': sono curiosa di sapere come va a finire davvero Soul Eater,
    e l'anime è stato un vero disastro...

    Scusa ma... con chi staresti parlando? -Da qualche parte nella stanza, e più precisamente dal mio letto, si levò una risposta. Anzi, una domanda.
    Fu così improvvisa e inaspettata che sul momento balzai indietro, rintanandomi dietro la tenda e facendo finta di non esistere ma... era solo Kotetsu.
    Mannaggia, mi hai spaventato! Devo ancora abituarmi a questa cosa...
    Mi scostai dalla tenda, rendendomi nuovamente visibile, e stavolta mi rivolsi io al mio interlocutore: la voce proveniva dalla shinai posta sulle mie coperte, la spada di bambù che mi ha accompagnata per tanto, tanto tempo. La stessa shinai che impugnai in molte occasione durante allenamenti e combattimenti, e che proprio in quel momento si stava trasformando davanti ai miei occhi: il corpo di un giovane ragazzo, forse dell'età di Enma, dai folti capelli biondi tutti scombinati e due begli occhi azzurri. Peccato avesse un carattere difficile a volte. E che sì, insomma... fosse in realtà una spada di bambù.
    Non mi sembra di fare così tanta paura.
    Non è tanto quello... è che ancora non ci sono abituata! Che cosa pretendi?
    Avresti anche ragione, ma in ogni caso: con chi stavi parlando?
    Non ha importanza per or. Ho voglia di farmi un giro, ti va di accompagnarmi?
    Ed eccola di nuovo che ignora le mie domande... ma come avrà fato Enma a passarci gli anni?
    Guarda che se parli a voce alta ti sento!
    Lo so.
    A volte è lui quello insopportabile! Però gli voglio bene lo stesso, anche se con una coscienza è diventato più saccente resta comunque il mio fedele compagno di combattimento. E le amicizie che si stringono sul campo di battaglia, seppur figurato come nel kendo, sono difficili da sciogliere.
    La mia proposta di andare a fare un giro non era buttata lì a caso: avevo voglia di testare il mio potere su qualche oggetto insolito, a casa avevo provato a rianimare un frullatore e... beh... non è andata esattamente come speravo. Il succo di frutta è andato a finire dappertutto, fortuna che era la casa di Enma!
    Ahem. Dicevo.
    Pensai che un buon luogo per trovare degli oggetti insoliti da poter rianimare potesse essere un negozio di città, ma erano tutti chiusi, quindi dovetti trovare un'alternativa, ormai eravamo fuori.
    Che ne dici di provare a rianimare qualcos'altro di un club? Per dire, io appartengo al club di kendo, sarebbe interessante sapere cosa ne pensano loro delle loro attività.
    Oh sì, hai ragione! Conosco un posto dove di questi oggetti ce ne sono tantissimi!
    Lo trascinai velocemente a fare una visita al club di teatro: era dismesso, non veniva usato dall'anno precedente per mancanza di membri, ma la stanza era stata conservata ugualmente e gli oggetti di scena erano tutti raccolti in un grandissimo scatolone impolverato, nascosto sotto un lenzuolo e posto in un angolo della stanza. Quel posto sembrava non essere stato visitato da troppo tempo.
    Trascinammo la scatola in due, era troppo grande per uno da solo, e tolto il lenzuolo potevamo vederne chiaramente il contenuto, non impolverato per la protezione del telo, c'era davvero di tutto: dai costumi più strani agli oggetti più improbabili. Insomma, potevo fare pratica col mio potere e divertirmi tantissimo!
    Perfetto, da cosa cominciamo?
    Che ne dici di questo? -rispose porgendomi un abito da re.
    Un abito da re? Beh, si può fare, sarei curiosa di sapere cosa verrà fuori.
    Allora composi nell'aria, in direzione del vestito, il kanji per "re", glielo impressi con un altro gesto e subito dall'abito comparve un uomo alto, dai capelli marroni come la folta barba, una corona ed un lungo mantello rosso. Insomma, lo stereotipo del re delle fiabe.
    Chi ha il coraggio di interpellare così bruscamente il re di questo regno!? Forza, fatevi avanti.
    La sua voce roca riecheggiava nella stanza completamente spoglia, dandole un tono ancora più regale per via dell'acustica. Kotetu si fece avanti, allargando leggermente le braccia e con un tono che voleva sembrare umile, e invece lo accostava di più ad un giullare che si burlava del proprio re.
    Ma signore, siamo stati noi! La prego, ci perdoni per la nostra impudenza, ma avevamo una domanda da porle.
    Quella sua voce così nasale non lo aiutava a sembrare più serio.
    E sia! Ma badate bene, se la richiesta non mi piacerà, vi farò mozzare la testa!
    Quanto si vede che siamo al club di teatro! Cos'è tutto questo pathos?
    Ma certo mio signore. Ci domandavamo: com'è stare qui al club di teatro?
    Quale club di teatro!? -fu la risposta secca e immediata del "re" -Non c'è nessun club di teatro. Qui c'è solo la mia reggia, e la stanza reale. Con chi credi di avere a che fare, giovane?
    Quel suo tono altisonante e superbo cominciava ad infastidirmi. Decisi quindi che era meglio lasciarlo perdere, così rilasciai il sigillo, e tutto d'un tratto il suo corpo svanì, lasciando cadere a terra solo una vestaglia stropicciata ed una corona di plastica.
    Ma no! Ma come? Ma perchè?!
    Si era calato troppo dentro la sua parte, non ci sarebbe stato di aiuto.
    La sua faccia lasciava trasparire tutta la delusione che stava provando in quel momento: forse era davvero convinto di poter entrare nelle grazie di un re fasullo?! Nah, più probabilmente voleva solo prenderlo in giro e divertirsi un po'.
    Uff... guastafeste. Potevo divertirmi un po'. -come stavo dicendo.
    Già, ma mi stava dando fastidio con quel suo tono così superiore. E poi siamo venuti qui per scoprire cosa pensano di questo club, no? Se dice di non vederlo neanche non ha senso.
    Convenne con me. Un re del genere non poteva valere a molto, men che meno poteva aiutarci a scoprire i sentimenti di queste scenografie.
    Dunque, vediamo... e se prendessimo questi? -gli porsi una tazza da tè e una teiera.
    Oh. Se volevi avere un momento british con me bastava chiederlo, so parlarlo piuttosto bene l'inglese. Ahe,. "Herro. Ai supiku engurishi veri weru.
    Oh mamma, e io che credevo avessimo toccato il fondo con la storia del giullare... -Fuuta facepalm.
    Sorvolando sulla sua pessima dimostrazione di inglese -d'altronde cosa mi aspettavo da una shinai, una spada giapponese?- posai i due oggetti e composi i kanji di tè per entrambi: spuntò fuori un maggiordomo piuttosto giovane, con i capelli neri ben pettinati ed un portamento da perfetto galantuomo, ed un monocolo; la teiera invece divenne una donna matura, con un'acconciatura argentea da madame vittoriana, ed un vestito di uno sfarzo senza eguali dalla vita larga. La donna era piuttosto in carne, mentre il giovane era piuttosto snello.
    Gary, do you know where are we now?
    I'm afraid, madam, I have no such knowledge, therefore I cannot anwer you correctly. My apologies.
    You are forgiven, Gary. Next time gather the knowledge I demand, and make haste, please.
    As you command, madame.
    Fantastico! Ero riuscita ad evocare due personaggi mai visti prima che per giunta parlavano in inglese, con un accento così londinesse da far paura alla regina. Enma, sei qui attorno per caso? -Kotetsu fece per approcciare questi due personaggi, ma il maggiordomo (presumibilmente Gary) lo fermò, e forse avvertendo una qualche minaccia inesistente disse con tono intimidatorio:
    You sound nervous... is it the accent? Want to know how I got it? My father was a drinker. One night he went a little crazier than usual, so my mummy got the teapot to defend herself. He didn't like that, so he poured boiling hot tea all over her. Then he came at me with the teapot and he asked... WHY. SO. BRITISH?!
    Kotetsu era visibilmente sconcertato. Non aveva capito un'acca di quello che aveva detto Gary, e la sua faccia lo dimostrava appieno. Dovetti trattenermi dal ridere per la sua espressione, o almeno finchè non terminai l'effetto di trasformazione.
    AHAHAHAHAHAHAH!! Dovevi vedere la tua faccia in quel momento! Eri davvero uno spasso!
    Zitta tu... avrei voluto vederti io contro uno col tono così aggressivo e quel... quell'accento terribile... mi ha messo paura.
    Aw cucciolino. Dai, il prossimo lo scegli tu. Ma facciamo che è l'ultimo, comincio a stufarmi di trovare gente improbabile.
    Kotetsu annuì, sembrava come rallegrato dall'occasione di poter scegliere. A volte sembra davvero un bambino! Ma è divertente passare il tempo con lui, almeno io mi diverto, per certi aspetti assomiglia ad Enma.
    Tirò fuori una pistola, non sembrava plastica, anzi era proprio metallo. Era molto leggera, ovio, non era vera ma solo un oggetto di scena, certo che però era davvero realistico.
    Feci per disegnare il kanji di "pistola", ma Kotetsu mi distrasse con altre frasi in inglese con lo stesso accento di prima, e non so per quale motivo mi ritrovai ad aver disegnato il kanji di... "natiche".
    Dalla pistola si levò, come un'esplosione, una coltre di polvere mai vista nelle trasformazioni precedenti, e una volta diradatasi la nebbia emerse una ragazza, dai capelli biondi lunghi fino alle... ahem, natiche, abiti molto leggeri e in pelle, con un look che ricordavaa vagamente una poliziotta, solo con una divisa decisamente casual consistente in una camicia bianca e un gilet in pelle marrone.
    Coff coff... ok, ora vorrei sapere una cosa: chi mi ha chiamato con questo simbolo così sconcio?!
    Senza pensarci due volte, il mio compagno mi indicò quasi d'istinto, al grido di "LEI!" spostando così le ire della giovane contro di me. Tutto ciò che potevo fare al momento era indietreggiare e chiedere scusa, ma non sembrava voler sentire ragioni.
    No perchè vedi... a una ragazza non piacciono molto queste cose. -le sue parole emanavano quest'aura di rabbia che mi faceva rabbrividire, o quello o il fatto che si stava avvicinando con fare minaccioso caricando la pistola che teneva in mano.
    A-aspetta... possiamo parlarne... è stato lui a distrarmi facendomi scrivere "shiri"! Io non c'entro nulla
    La ragazza allora spostò il braccio nella direzione di Tetsu.
    Dunque sei stato tu, Shinai?! Assaggerai l'ira di un'arma a distanza...
    No vi sbagliate! Io sono solo un umile giullare di passaggio, la vera colpevole è lei, te l'assicuro! A me ha disegnato il kanji di "oppai" ed è comparso sul dorso della mano, guarda! -mostrò la mano sul verso del dorso: vi era disegnato davvero il kanji di "tette", ma era palesemente disegnato a pennarello indelebile!
    Non può esserci cascata davv- il mio pensiero venne interrotto dalla pistola, che venne puntata nuovamente verso di me, e la ragazza avanzò in questo modo finchè la canna non mi toccò la fronte. Le mie ginocchia non ressero più, e mi accasciai impaurita: faceva sul serio?! Voleva davvero finirla così? Ma no, sicuramente era uno scherzo... o forse...
    O-ok... ok calmati... adesso le parlo e cerco di farla ragionare...
    Ehm... senti, c'è stato un malinteso, davvero! Non avevo intenzione di urtare i tuoi sentimenti così... ho sbagliato, mi sono distratta... ti chiedo scusa! Non spararmi per questo!
    Quel momento di paura, prima che la ragazza premesse il grilletto: il respiro si faceva affannoso, diventava difficile anche solo capire dove mi trovassi, avevo solo due cose in mente, la canna e quel grilletto.
    Non mi feci nemmeno la domanda di cosa stesse facendo Kotetsu in quel momento. L'unico pensiero che avevo era di riuscire a togliermi da quella situazione, ma ormai sembrava impossibile. Negli occhi di lei non vedevo alcuna intenzione di lasciarmi andare, anzi, sembrava più che determinata a premerlo. Tutto per una semplice distrazione...
    Ma se muoio adesso... Enma?! Come farà lui? Come posso abbandonarlo così...? Non voglio lasciarlo, non posso... non sarebbe in grado di stare da solo senza un appoggio, e io stessa non voglio fare a meno di lui... lasciarlo così... io...
    Ehi, adesso calm -BANG
    Un colpo secco, la parte superiore slittò per far partire il colpo, e dalla canna uscì quel rumore assordante. La mia fronte venne colpita da qualcosa di duro, di colpo, sparato ad una velocità estrema, ed io caddi sbattendo la testa contro il muro.
    ...
    ...
    ...
    ...
    ...
    Ugh...
    Uh...
    UH?! Non sono morta?!

    Pf... pf... AHAHAHAHAH!!!! Dovevi vedere la tua faccia in quel momento! Eri davvero uno spasso!
    Cosa?!
    Dai ragazza, ammettilo, ti sei divertita anche tu a spaventarla così!
    Effettivamente non posso negare di essermela goduta parecchio, ma... non ti dispiace neanche un po' per lei?
    Volete dirmi che eravate in combutta? Ma... come? Se è la prima volta che vi vedete!
    Noi Ayakashi possiamo comunicare tra noi, mentre stava cercando un oggetto per te mi ha trovata, e poco prima di consegnarmi a te mi ha detto di aiutarlo nella sua impresa: avrei dovuto spaventarti fingendomi arrabbiata e sparare un colpo a salve. Le cartucce non sono caricate.
    E questo è il compenso per prima. Mi hai ferito nel profondo, non so se ti perdono.
    Ah quindi saresti tu a dover perdonare me?! Non io a perdonare te, che mi hai spaventata a morte con quel getto di aria compressa?!
    Precisamente. E poi, se vogliamo essere precisi, è stata LEI a sparare, non io. Prenditela con lei.
    Ora non facciamo a scaricabarile! Se non me lo avessi chiesto non avrei fatto nulla da sola.
    Ma l'ho fatto, ed hai accettato. Avresti potuto declinare l'invito. Sei colpevole quanto me.
    Beh, in quello scatolone mi annoiavo, ero pieno di gente inglese altolocata, per non parlare di quel buffone che si credeva il re... non lo sopporto proprio. Sembrava una cosa interessante.
    Cos'era quell'aura di familiarità che percepivo nell'aria in quel momento? L'abbiamo appena conosciuta, eppure ci stiamo comportando come degli amici che si conoscono da tanto. E come se non bastasse... già mi sento in confidenza con lei. Non saprei proprio descrivere come mai, ma sento che mi dispiacerebbe farla tornare in quella scatola.
    Ehi, ragazza, come ti chiami?
    Sono una pistola Tokarev modello TT-33, non ho un nome, nessuno me ne ha mai dato uno. Se ti va puoi chiamarmi Toka, ma ammetto che mi sarebbe sempre piaciuto che qualcuno mi chiamasse Cherry.
    Bene, Cherry, ti va di lasciare questo posto e venire con noi?
    Posso davvero!? Sarebbe fantastico! Non ce la faccio più davvero a sopportare tutti quei vaneggi sul tè, sulle cinte murarie da costruire intorno al fosso da allestire intorno al castello da costruire come reggia per il re... se potessi lasciare tutto sarei contentissima.
    Allora è deciso: vieni a casa con me!
    Yayyy!!
    Oh, quindi ora dovrò dividere il posto d'onore? Che triste...
    Ma di che ti lamenti tu, dopo lo spavento che mi hai fatto prendere dovresti startene buono!


    Legenda:
    Parlato, Pensato, Parlato altri, Enma, Kotetsu, Cherry
    Status Mentale: Sana
    Equipaggiamento: //
    6 :Action Point
    Sana :Status Fisico
     
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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    E dopo tutto questo tempo che tu ho fatto colpevolmente attendere giunge, nel trentesimo giorno, il tempo della valutazione. É davvero molto divertente, un piacere leggerla ed assistere a quelle situazioni da "cosa direbbe un oggetto se sapesse parlare". Complimenti.
    Il british time é il top!
    Ricevi EXP: 13
     
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