Una lettura interessante

Sakurai Tetsuya

Integrarsi in un nuovo contesto scolastico, specialmente il primo anno, non era mai semplice ma Tetsu doveva ammettere di essersela cavata piuttosto bene considerando anche che per la prima volta non si ritrovava a essere l’unico con una qualche particolarità come la propria Anormalità. Di ciò andava piuttosto orgoglioso e trovava in parte ironico il fatto che fino a neanche troppi anni prima non era proprio il tipo che socializzava facilmente.
Bravo tanto nello studio quanto nello sport, i primi tempi al liceo era infatti piuttosto presuntuoso, e non faceva fatica ad ammetterlo di non aver proprio avuto il migliore dei comportamenti in quel periodo, ma da quando aveva scelto di aprirsi e diventare decisamente più affabile aveva scoperto quanto meglio fosse circondarsi di persone da poter considerare amiche.
Sorrise a quel pensiero quando la lezione finì, dirigendosi verso l’uscita dalla classe salutando i suoi compagni e ponendosi sopra le orecchie le solite cuffie dalle quali usciva una musica tranquilla che avrebbe fatto da perfetto sottofondo per l’hobby principale del giovane (il basket non veniva considerato tale, ma una vera e propria passione sopra ogni altro hobby). Dalla tracolla tirò fuori un libro piuttosto voluminoso cominciando a sfogliarne le pagine fino a ritrovare il segnalibro che indicava dove era arrivato.
Il romanzo in questione era in realtà una serie di libri fantascientifici intitolata “Il Ciclo della Fondazione” di Asimov, un genere al quale si era avvicinato da poco, prediligendo prima il fantasy, lo storico e quelli tratti da storie vere. Sapeva bene che la storia in sé non era del tutto conclusa in quanto lo stesso scrittore aveva ammesso di non avere idee su come continuare la storia, per infine morire senza quindi terminare la propria opera, ma trovava quei libri assai affascinanti e un buon modo per avvicinarsi al genere in quanto l’intero Ciclo della Fondazione si trovava alla base di molte altre opere tra romanzi e film sulla fantascienza; con tali premesse, un buon lettore come lui (ancora non osava definirsi “accanito”) non poteva certo lasciarsi sfuggire quella lettura.
Fermatosi su una panchina poco fuori la struttura della scuola, iniziò la propria lettura con il sottofondo musicale nelle orecchie che lo aiutava a concentrarsi, decidendo così di spendere un po’ di tempo prima di tornare a casa. Ultimamente aveva passato anche troppo ad allenarsi e il suo fisico stava cominciando ad accusare un po’ di stanchezza, così aveva deciso di concedersi un paio di giorni di riposo.

Legenda: Narrato - «Parlato» - "Pensato"