Allenamenti speciali per persone speciali

[Multipla - chiusa] Enma - Galatea

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    Enma
    [Questa ruolata comincia nello stesso giorno di questa -link- e in tal senso vanno lette parallelamente]

    Domenica, 7:30 am
    Alzato, lavato, vestito e pure colazionato a quest'ora del mattino? E pure di domenica? Sicuramente c'era qualcosa che non andava in me. I fatti erano due: o non sono riuscito a dormire oppure qualcosa me lo aveva impedito. Fortunatamente, nessuna delle due: avevo un appuntamento importante di mattina presto e dovevo farmi trovare pronto, ma apprezzo il tentativo.
    Già che c'ero, se non per ringraziarla quanto meno per affetto, avevo pensato anche di portare la colazione a letto a Fuuta: è sempre così gentile ad ospitarmi e a starmi accanto, mi sentivo quasi in dovere di ricambiare, soprattutto perchè sono un paio di settimane ormai che non riesco a stare più di tanto insieme a lei, e pensavo di rimediare uno di questi giorni portandola fuori dovunque avesse voluto. Così, una volta preparato tutto sul tavolo, pronto per portargliela... ecco che sbucò dalla porta! Tempismo eccezionale devo dire.
    Buongiorno sorellina! Dormito bene? -chiesi con un'aria decisamente gioconda e spensierata, lei sembrava stranita.
    Sì... uhm... sicuro di essere veramente tu e non qualcun altro? - Ahah sei in vena di scherzi come al solito eh? No no tranquilla, sono proprio io.
    Lei per accertarsene si pizzicò la guancia. Non stava sognando, anche se non era difficile crederlo, visto lo scenario che le si parava davanti di primo mattino. Sorvolai sul fatto.
    Oggi devo uscire presto e starò via tutto il giorno, così ho pensato di farti una sorpresa anche per ringraziarti di tutto. L'idea era di portartela a letto ma ormai sei qui.
    C'entra qualcosa quella ragazza che abbiamo incontrato quella volta e di cui mi parli spesso, Galatea? - mi fermai un attimo, guardandola nel suo fare assonnato. Mi aveva scoperto, e non posso negare di aver provato un minimo di imbarazzo in quel momento, ma risposi.
    Eheh mi hai scoperto eh? Beh sì, starò con lei tutto il giorno (per allenarmi) come negli ultimi giorni, quindi ci si vede questa sera. Bye bye! - E detto questo me ne andai così velocemente da lasciarmi dietro solo una nuvoletta di polvere con la mia forma. Forse. Probabilmente no, ma mi piace pensarlo. Spero solo che lei non se la sia presa... per scusarmi la porterò al luna park, lei adora questo tipo di cose!
    La giornata si presentava proprio come positiva: il sole già si mostrava ed emanava quel tiepido tepore mattutino, gli uccellini cominciavano ad emettere i primi cinguettii della giornata, ed io percorrevo il sentiero che mi avrebbe portato al luogo indicatomi da Galatea per l'allenamento, ed ero veramente emozionatissimo.
    Chissà cosa faremo... spero soltanto di esserne all'altezza e di non farmi valere subito come schiappa. Oltre che imbarazzante sarebbe umiliante e potrebbe anche decidere di non aiutarmi e lasciarmi andare! Il che in effetti le converrebbe dato che probabilmente la rallenterei...
    A quel punto mi fermai a riflettere... per scuotere subito il capo, mettere i palmi delle mani dietro la testa e tornare a camminare.
    Nah. Andrà benissimo, non ha senso essere negativi, a questo ci penserà qualcun altro, o meglio qualcos'altro. Per adesso darò il meglio di me e poi si vedrà, sicuramente sotto i suoi insegnamenti qualcosa di buono riuscirò a combinarlo!
    Dopo una camminata di neanche mezz'ora mi ritrovai in una zona piuttosto lontana dal parco centrale, raggiungibile solo da un sentiero laterale e quasi invisibile. Fortuna che ci passo un sacco del mio tempo in questo parco o avrei rischiato di perdermi. Comunque, arrivai alla radura: un grande spiazzo di erba verde quasi circolare delimitato da degli alberi piuttosto alti, il che contribuiva a rendere il posto più nascosto da occhi indiscreti.
    Direi che ha senz'altro buon gusto per la scelta degli scenari di combattimento, e poi qui siamo perfettamente isolati e non rischiamo di coinvolgere nessuno. Dovevo immaginarlo che avrebbe pensato a questo e forse anche ad altro. Ora non mi resta che aspettarla qui buono buono, dopotutto dovrebbero mancare solo pochi minuti.


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    L'Eater era stato sconfitto. Per la prima sono stata in grado di utilizzare al meglio i poteri di Yumil. Chissà perché, quando si tratta di sfruttare i poteri che ho dentro di me, quello del Demone è quello che prende il sopravvento più spesso. Mi spaventa il fatto che sia proprio questa parte oscura quella che riesco ad utilizzare meglio. Sarà per il mio carattere? Possibile che la luce trovi tanta difficoltà ad entrare nel mio corpo e nella mia mente? Ma forse queste sono solo mie impressioni..... Ero molto arrabbiata durante quello scontro, probabilmente è per quello che la malvagità del Demone ha trovato terreno fertile su cui far presa. In ogni caso l'importante è che quella cosa sia stata sconfitta e che Enma sia salvo.

    Già... Enma. E' curioso come per la prima volta io abbia davvero l'intenzione di allenare qualcuno come si deve. Perché? A sentire Yumil è normale avere dei sentimenti per noi esseri umani, tutti li hanno. Come se non lo sapessi anche io, di certo non avevo bisogno che una qualche divinità della luce venisse a spiegarmelo. Il problema principale è che io questi sentimenti li ho sempre rifiutati. Vuoi per la mia storia complicata, o per la paura che quest'ultimi fossero un segno di debolezza. Chi mostra i propri sentimenti apre una finestra di vulnerabilità al proprio nemico, un'apertura su cui lui (o lei) può far forza. Dovrò ricordarmi di insegnarlo ad Enma.

    Mi sono alzata prima del solito, fuori è ancora buio. Dopo essermi preparata ho deciso di fare anche colazione, dopotutto non si sa mai, l'allenamento potrebbe richiedere più energie del previsto. Spero solo che non smarrisca la strada, il luogo che ho scelto è parecchio fuori mano, nascosto. In questo modo non avremo nessuno spettatore o nessuno pronto a disturbarci. Poi ho scelto quella piccola radura in mezzo al bosco perché è lo stesso che avevo scelto io per allenarmi, prima di trasferirmi alla Babele Fantasma. Avremmo potuto continuare li, ma effettivamente è un posto troppo lugubre ed inquietante. Oltretutto la stanza che avevo scelto per l'allenamento è stata distrutta dall'ultimo scontro con l'Eater.
    Queste creature stanno iniziando a diventare potenti. Ho parlato con Lei recentemente e sembrava parecchio sicura di sé. Tra tutti quella ha un potere davvero pericoloso e dalle enormi potenzialità. Dubito che mia madre ne avesse paura, conoscendo i suoi poteri infiniti. Tuttavia per noi persone "normali" risulta essere un'avversaria degna di nota e pericolosa. Senza contare il fatto che sta accumulando un esercito sotto il suo controllo. Ed io e Kagari da sole non siamo in grado di affrontarli. Per questo sto cercando di reclutare altri volontari in questa storia. Però per Enma sono un po'preoccupata.... Non vorrei rischiasse di farsi del male seriamente.

    Mentre continuo a riflettere su questi temi spinosi e difficili da risolvere, arrivo finalmente alla radura prescelta per l'allenamento. Ovviamente Enma non è ancora arrivato perché sono parecchio in anticipo rispetto all'orario stabilito. Meglio, potrò preparare la prima lezione.
    Rapidamente mi arrampico su uno degli alberi che circondano la radura e aspetto. "Vediamo quanto è davvero attento all'ambiente che lo circonda".

    Come previsto: eccolo in arrivo. Senza far rumore mi sposto fra gli alberi, in modo da avere una visuale completa della radura e del percorso che sta facendo Enma. Eccolo, ora è nella radura. Sorrido mentre osservo quanto è innocente e spensierato mentre cammina. Come pensavo, non si aspetta che io sia qui. Male male, dovremo iniziare immediatamente con le dure lezioni. Però rimango ad osservare ancora un paio di minuti. Durante questo breve lasso di tempo molte domande si affacciano nella mia mente: sarò in grado di fargli da insegnante? Io, che ho sempre e solo pensato a me stessa? Io che non ho mai avuto nessuno a cui badare e di cui prendermi cura? La mia unica preoccupazione è sempre e solo stata quella di sopravvivere... Come posso insegnare agli altri a sopravvivere e a diventare più forti quando a stento ho potuto farlo con me stessa?

    "Tu sei sopravvissuta ad un grande male, hai affrontato il tuo passato, il tuo presente ed accettato il tuo futuro... Hai salvato tua madre, hai sconfitto mio fratello e sei riuscita ad affrontare la luce che tanto ti spaventava accettando il mio potere ed utilizzandolo per salvare quel ragazzo! Chi meglio di te può insegnare a qualcuno ad essere forte?



    Yumil.... Ringrazio la Dea della luce, mentre il Demone tace come se fosse assopito. In realtà odiava questi discorsi, ma dopo qualche secondo fu egli stesso ad incoraggiarmi, dicendo che durante il nostro scontro aveva riconosciuto una grande forza in me. Con un supporto del genere non potevo fallire. Senza rendermene conto avevo chiuso gli occhi. Li riapro in modo deciso. Enma è arrivato, non posso assolutamente farlo aspettare.
    Attivo il potere del gene Huntress, il mio corpo si ricopre della classica aura viola acceso, tendente al nero. Perché il nero ci sta sempre. In ognuno di noi esiste un tocco di nero e di oscurità, ma solo i migliori lo portano alla luce e mostrano il controllo che hanno su di esso. E'arrivato il momento di mostrare la mia oscurità ed aiutare Enma ad accettare la sua. Solo così diventerà il ragazzo forte che voglio diventi.

    La mia forza aumenta di pari passo con la mia velocità. Essendoci solo Enma non aumenta al massimo, ma divento comunque sufficientemente rapida da poterlo cogliere di sorpresa. Scatto verso di lui, il ramo si spezza per la forza impiegata, facendo un rumore secco e deciso. La radura è immersa nel silenzio, quel rumore si propaga per tutta l'area, risuonando come uno sparo in piena notte, destando subito l'attenzione del ragazzo che mi avrebbe sentito arrivare.
    Mentre mi scaglio contro di lui, con il pugno destro ritratto verso il fianco e la mano sinistra distesa in avanti per prendere la mira, chiamo il suo nome "ENMA! Prima lezione! Mai abbassare la guardia in un territorio sconosciuto! Schiva questo colpo!"
    Nel caso in cui non riuscisse a schivarlo ovviamente mi fermerei prima di colpirlo. Spero non si sia spaventato.... Ma cosa mi viene in mente? Deve spaventarsi! E'così che funziona questo allenamento! Deve imparare ad essere sempre vigile! Gli Eater non hanno pietà solo perché un ragazzino sembra innocente e gentile! Eppure.... Non sarò troppo brusca? No! Così va bene
     
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    Galatea ancora non si vedeva, la radura era completamente deserta e c'ero solo io a stonare col verde intenso del prato e delle fronte degli alberi. Ancora mi chidevo cos'avrebbe scelto come esercizio, sicuramente nulla di leggero, anzi conoscendola sicuramente i sarà fiondata su quelli più pesanti fin da subito.
    Ma non lo presi come un problema, per una volta ero definitivamente determinato ad affrontare qualcosa.
    Per il momento mi sarei semplicemente goduto l'attesa, con quella fresca brezza mattutina che mi accarezzava il volto, e smuoveva le foglie sugli alberi intorno che producevano quel simpatico e rilassante fruscìo che mi piace tanto nei momenti di calma, mi fa sentire proprio in pace.
    Ad un tratto però, a rompere quel momento quasi magico, un ramo si spezzò quasi senza apparente motivo, producendo un suono così secco e improvviso che si fece notare immediatamente, ma ciò che attirò definitivamente la mia attenzione costringendomi a girarmi di scatto fu altro; una voce familiare, che pareva urlare a squarcia gola diretta verso di me come un fulmine:
    ENMA! Prima lezione! Mai abbassare la guardia in un territorio sconosciuto! Schiva questo colpo!
    Mi voltai di scatto, così preso alla sprovvista che capii il senso di quelle parole solo più avanti, e ciò che vidi solo di sfuggita era un fulmine che tentava di colpirmi con un pugno in pieno volto... se non fosse che nel girarmi facendo perno sulla gamba destra scivolai immancabilmente finendo a terra di schiena, e quando riaprii gli occhi un attimo dopo mi ritrovai una figura oscura incontroluce, quindi ancora irriconoscibile, ferma con il pugno proteso in avanti esattamente dove mi trovavo io prima, come se avesse voluto colpire me salvo poi non riuscirci a causa del mio colpo di (s)fortuna... Rimasi imbabolato a guardarlo per qualche secondo, dovevo ancora interiorizzare il tutto, e ancora non capivo chi fosse quella figura.
    WAAAAH!! Stavo per prendermi un'altra cartonata in faccia! Se non l'avessi evitato all'ultimo mi avrebbe preso in pieno! Ma quella voce, e quelle parole, vuoi vedere che...?
    G-Galatea...?! - Una volta appurato che si trattava effettivamente di lei mi rialzai di scatto in piedi, dandomi qualche pacca ai pantaloni per togliere la terra.
    Ecco dov'eri finita... uhm... insomma mi hai colto leggermente alla sprovvista! Però visto che sono sopravvissuto all'attacco a sorpresa direi che possiamo cominciare...?
    Il mio tono lasciava trasparire forse una certa incertezza, però era solamente dovuto alla (ennesima) pessima figura appena fatta, non aveva nulla a che fare con la mia determinazione riguardo l'addestramento.


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    Il mio colpo non va a segno. A quanto pare la cosiddetta sfortuna di Enma ha avuto nuovamente effetto. Esattamente un istante prima di essere colpito dal mio pugno è caduto a terra. Probabilmente si è inciampato mentre era in procinto di voltarsi verso di me. Il risultato? Rimango con il pugno disteso e guardare il ragazzo a terra. Pare che di riflesso la sua sfortuna abbia colpito anche me.... Il piano che avevo in mente per iniziare l'allenamento è miseramente fallito. Grandioso.

    Poco dopo Enma sembra realizzare di trovarsi di fronte a me, forse l'ho davvero colto di sorpresa.... Almeno qualcosa ha funzionato! Sembra già pronto a mettersi in azione tra l'altro..... A quanto pare ho fatto bene a sceglierlo come allievo, penso che mi darà parecchie soddisfazioni. Oltre al fatto che mi divertirò parecchio. Sento il Demone sorridere dai meandri della mia mente, a quanto pare ha percepito la vena malvagia del mio ultimo pensiero.
    "Benvenuto alla sessione speciale di allenamento Enma" Dico mentre gli porgo la mano, afferro la sua e lo aiuto ad alzarsi "Questa prima parte non è andata proprio come... Speravo ecco. Diciamo che siamo partiti da una regola molto base ed a prima vista scontata, ma ha salvato la mia vita in più occasioni.... Vedi una delle caratteristiche fondamentali dei nemici che dovrai affrontare in futuro, specialmente quando si tratta di Eaters come quello che abbiamo affrontato recentemente, è che saranno totalmente invisibili! Ti sembreranno persone normali, esseri viventi normali, dotati di buone intenzioni... Ma soprattutto, non saprai da dove ti attaccheranno ne tanto meno da dove salteranno fuori!"
    Mentre parlo mi volto leggermente verso il punto da cui sono arrivata poco fa "io ero nascosto su quell'albero, ti ho visto arrivare, ti ho osservato e tu non ti sei reso conto di nulla... Anzi, non hai nemmeno pensato che qui avrebbero potuto esserci dei pericoli, sei giunto qui in completa tranquillità e senza guardarti intorno" dico mentre il mio tono di voce diventa più duro e deciso "Sto cercando di farti capire che il mondo in cui viviamo non è un mondo semplice e totalmente sicuro in cui vivere, da un momento all'altro potrebbe accaderti qualcosa... non dico di rimanere sempre all'erta, 24 ore su 24, senza fidarsi di nessuno, non lo direi mai.... Ma i tuoi riflessi e la tua attenzione verso ciò che hai intorno deve migliorare "

    Mentre parlo con lui inizio a riflettere su cosa fare. Dopo ciò che ho visto inizio a pensare che fargli sviluppare i muscoli sia secondario, devo iniziare dai riflessi e soprattutto dalla difesa.
    "Molto bene! Ho finito con la ramanzina, come dici tu, possiamo iniziare!"

    Spicco un balzo all'indietro, allontanandomi di parecchi metri da lui. Evoco i simulacri di due fiori: orchidea e girasole. Quattro cristalli dalla forma di orchidea ed altrettanti dalla forma di girasole fanno la loro comparsa vicino a me, disponendosi in cerchio leggermente dietro di me.
    "Sei pronto? Questi fiori attiveranno fiamme ed acqua a volontà! Dovrai schivare tutti i colpi che arriveranno... Inizialmente saranno solamente fiamme ed una alla volta, dopo tre attacchi passeremmo all'acqua con altrettanti colpi, successivamente attaccheranno due alla volta nella combinazione acqua e fuoco! Hai tutta la zona per evitarli, si comincia!!!!"

    I cristalli a forma di girasole si ricoprono di fiamme. Un getto di fiamme si dirige verso Enma a media velocità, visto che è la prima volta infatti non attivo i poteri dei miei fiori alla massima potenza, in modo che sia più facile per lui evitarli. Le fiamme puntano a lui, ma una volta schivate spariranno. Idem per l'acqua. Sarebbe meglio descriverli come dardi di fuoco e di acqua.

    Mentre colpisco ripetutamente osservo i suoi movimenti e le sue azioni. Devo capire dove si attiva la sua anormalità, come può usarla e soprattutto se la sfortuna si attiva automaticamente anche come meccanismo difensivo come poco prima con il mio pugno. Ma soprattutto com'è messo fisicamente. Penso proprio che ci sarà molto lavoro da fare, ma dopotutto Enma ha del potenziale.... E si Yumil, anche io crescerò e migliorerò dopo questo allenamento.... Ne sono certa.....
     
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    Sembrava un po' delusa dal non aver colpito il suo obbiettivo, ma non lasciò che ciò la scomponesse, anzi, si ricompose e mi introdusse alla lezione del giorno. Mi spiegò che l'assalto a sorpresa di poco prima serviva a farmi capire quanto effettivamente siano pericolosi quei mostri, che potevano essere dappertutto e completamente celati ai nostri occhi.
    Per questo non ne avevo mai sentito parlare.
    Ha ragione, sono stato un ingenuo a pensare che il luogo fosse sicuro. Un allenamento doveva partire anche da queste cose, quindi avrei dovuto immaginarla una sorpresa del genere.
    Ma ormai era tardi per pensarci, sarebbe stato più opportuno focalizzarsi sul presente: finita la sgridata scattò all'indietro allontanandosi molto da me, andando quasi a finire sul bordo della grande radura, al confine con gli alberi. Dopo aver richiamato dei fiori come l'altra volta (riuscii a contarne otto in tutto) mi avvertì riguardo le sue prossime mosse.
    Che gentile! Ma dubito che la cosa si ripeterà.
    Aspetta, questo significa che sta per attaccarmi?!
    Esattamente come mi aveva descritto poco prima, una dopo l'altra tre sfere incandescenti mi vennero sparate contro, ma a distanza di pochi secondi l'una dall'altra, dunque erano più semplici da schivare. Presi dunque a correre verso la mia sinistra, seguendo una traiettoria circolare, in modo da rendermi più sfuggevole [1 AP], o così speravo.
    Le prime due sfere si dissolsero nel nulla una volta che le ebbi evitate, la terza mi sfiorò la schiena e riuscii ad avvertirne il calore: per quanto l'attacco poteva essere diminuito in potenza per agevolarmi quelle fiamme non scherzavano per niente! Rimasi così sorpreso, sia per la schivata che per la scoperta (non pensavo sarebbe partita in quarta, mi immaginavo una cosa più improntata alla preparazione fisica in senso lato, non alla simulazione di un combattimento fin da subito!), che per un attimo restai fermo preso dalla meraviglia, ed allora due dei tre getti d'acqua mi investirono in pieno. Il terzo mi mancò solo perché a buttarmi con la schiena per terra ci aveva pensato il secondo.
    Dannazione che male... non hanno una grandissima pressione però uno dietro l'altro colpiscono duro! Ed ora come se non bastasse sono pure fradicio...
    Ma non c'era tempo per i piagnistei! Mi rialzai rapidamente pronto alla terza scarica di elementi, che stavolta avrebbero fatto gioco di squadra e mi avrebbero colpito in coppia: non doveva essere troppo difficile, ormai il momento di sorpresa era passato e sfruttando la lentezza di quelle sfere mi buttai a terra verso la mia destra [1 AP], così da farle sparire nel nulla una volta evitate.
    Cominciai ad avvertire un certo freddo, ma complici il sole e la bomba di fiamme di Galatea che mi passò di fianco mi sentii riscaldare a poco a poco, ed essendo bagnato mi ero sporcato un po' di terra per le cadute di poco prima. Il dolore per la prima caduta era lieve, ma feci comunque in modo di nasconderlo, rimanendo a guardare Galatea dalla distanza, con entrambe le gambe leggermente flesse e pronte a scattare, la destra avanti.
    Stavolta non mi avrebbe colto impreparato: aveva detto che i colpi sarebbero finiti qui, ma a questo punto era meglio tenere la guardia alta ed aspettarsi un altro colpo a sorpresa. Insomma, sicuramente non avrebbe continuato a darmi le istruzioni per parare i suoi colpi per tutta la sessione!
    In tutto questo non spiccicai parola, sia per la concentrazione nell'evitare quei colpi pericolosi sia per il fiatone anche volendo non sarei stato in grado di parlare troppo. Effettivamente si vedeva che non ero esattamente il modello ideale di atleta, ma in fondo l'allenamento serviva proprio a potenziarmi, no?


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    Non ha evitato tutti i colpi, un paio lo hanno centrato in pieno. Ci sarà moltissimo lavoro da fare e di certo non potrò fare miracoli, ma devo ammettere che la situazione non è così disastrosa come pensavo.
    "Bene, queste due fasi mi sono servite a sondare un po'il terreno Enma. Dobbiamo lavorare sull'attenzione, sulla resistenza e soprattutto sui movimenti... Vedi, hai sì evitato la maggior parte dei colpi che ti sono arrivati, ma due ti hanno colpito. Ora di certo non è grave, ma in uno scontro anche il minimo colpo subito potrebbe esserti fatale. Il tuo potere è molto utile, ma non dispone di caratteristiche tali da permetterti di stare in prima linea, almeno per ora" dico osservandolo dritto negli occhi. Non si muove, a quanto pare si aspetta un attacco a sorpresa.... Molto bene, a quanto pare non devo ripetere le cose due volte, sta già lavorando sulla concentrazione.
    "Non essendo lo scontro frontale il tuo punto di forza, il tuo compito in uno scontro è cercare di arrivare agli avversari tramite altre vie. Quando ti ho attaccato prima volevo testare la tua attenzione per l'ambiente circostante. Non ti nascondo che è molto bassa.... L'ingenuità non salva in battaglia, è fatale! La seconda fase era un'analisi delle tue prestazioni fisiche, soprattutto quando si tratta di evitare colpi multipli... Non male, ma si può fare molto meglio" Mentre proseguo con la spiegazione cammino verso di lui, disattivando i fiori.

    "Non li hai evitati non per un tuo impedimento fisico, ma perché non hai ancora confidenza con i tuoi movimenti e con ciò che ti circonda. Non perdere mai di vista il luogo in cui ti trovi ne tanto meno la direzione in cui ti muovi, altrimenti sarai perso. Avresti potuto compiere un movimento più fluido e schivarli entrambi con un'unica mossa. Seconda regola: risparmia le energie. Molte delle tecniche possono essere evitate con semplici movimenti più ampi, non è necessario sprecare le proprie forze evitando tante volte gli stessi colpi. "
    Ormai sono davanti a lui, gli tendo una mano per aiutarlo ad alzarsi. "E' proprio su questo che voglio lavorare. Renderti forte fisicamente puntando sul combattimento diretto sarebbe sbagliato. Tutto ciò che ti insegnerò saranno le basi per difenderti, evitare gli avversari, aggirarli e salvarti la vita. I tuoi poteri penseranno al resto"

    Mentre parlo decido di aggiungere un piccolo extra al ragionamento, non si mai, non vorrei si facesse strane idee: "Oh un'altra cosa! Se stai pensando che io voglia relegarti ad un ruolo di supporto e quindi poco importante ti sbagli di grosso. Non essere in prima linea non vuol dire essere deboli. Agire da stupidi e non saper salvare la propria vita è debole. Non sono i nostri poteri che devono adattarsi a noi, siamo noi che dobbiamo adattarci a loro, ricordatelo sempre." questo giusto per chiarire le idee. "Imparare a muoverti è importante, più ancora che saper sferrare un pugno. Altrimenti potresti venire ucciso prima ancora di riuscire ad avvicinarti al tuo bersaglio. Il resto verrà dopo..... Credi che io abbia iniziato dai pugni? Ci ho messo parecchio a diventare ciò che sono e a raggiungere quello che so sul combattimento.... C'è qualcosa di insostituibile che ti renderà sempre più forte: l'esperienza. Ma l'esperienza è inutile se non sai adattarti a chi sei e non sai proteggere te stesso"

    Spero di non averlo annoiato con tutte queste parole, ma voglio che sia ben chiaro il lavoro che stiamo facendo. Non ho mai avuto intenzione di portarlo qui a tirare pugni a vuoto o a prendere a calci dei manichini di legno. Lui può fare ben altro, ne sono sicura.

    "Bene! Non sono mai stata amante delle parole! Ora faremo sul serio.... Non userò potenziamenti fisici derivanti dai miei poteri, hai bisogno di confrontarti con qualcuno che abbia più o meno la tua stessa forza fisica e la tua stessa velocità! Ricorda: non perdere di vista il tuo nemico ma stai attento a dove ti muovi tu! Devi sapere dove sei e dove muoverti! Sei pronto?" E dopo questa domanda salto indietro allontanandomi da lui. "3...2...1.... Arrivo!"

    Corro verso di lui, molto velocemente. Un istante prima di colpirlo mi abbasso, scivolando verso di lui tenendo le gambe tese. Prima di arrivare a lui le sposto per catturare le sue e farlo cadere. Se evita questo spostandosi, continuerò a scivolare fino ad oltrepassarlo. Una volta lì potrò tirarmi su sfruttando braccia e gambe e colpirlo con un calcio al fianco.
     
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    Lei mi si avvicinò un po': non sembrava delusa, ma ammise che c'era del lavoro da fare.
    Tuttavia dopo quei semplicissimi attacchi aveva già capito cosa non andava e come impostare tutto: secondo lei quello che mancava era la coordinazione sia con il mio corpo sia con l'esterno, e mi avrebbe fatto lavorare proprio su quella.
    Evitare più colpi senza sprecare troppe energie? Ahh non so se posso riuscirci così facilmente, però posso provarci. Sotto la sua guida sono sicuro di poterci riuscire!
    Quel suo discorso mi motivò molto, mi diede l'impressione che avesse le idee chiare su tutto e che sapesse ciò che stava per fare, e mi dava sicurezza. Non che già prima non ne avessi, dopo quello che mi ha mostrato mi sembrava tutto tranne che impreparata, ma sentire quelle parole mi riempì di determinazione.
    Imparare a muoverti è importante, più ancora che saper sferrare un pugno. Altrimenti potresti venire ucciso prima ancora di riuscire ad avvicinarti al tuo bersaglio. Il resto verrà dopo..... Credi che io abbia iniziato dai pugni?
    Ci ho messo parecchio a diventare ciò che sono e a raggiungere quello che so sul combattimento....
    C'è qualcosa di insostituibile che ti renderà sempre più forte: l'esperienza. Ma l'esperienza è inutile se non sai adattarti a chi sei e non sai proteggere te stesso

    Il suo ragionamento non faceva una piega. Esattamente come aveva detto lei: l'esperienza è la chiave di tutto, correre a testa bassa contro il nemico non porta a nulla di buono, ma un'analisi così approfondita poteva averla data solo una persona che ha combattuto per anni...
    Non penso sia una cosa bella avere così tanta esperienza nei combattimenti, ma aiuta contro gli Eater, ed ora come ora è questo quello che sento di dover fare. Quindi sono pronto!
    Allora mi mise in guardia, stava per attaccarmi ed io avrei dovuto farmi trovare pronto, seguendo i consigli che mi aveva appena dato sicuramente ci sarei riuscito!
    Al 3 stavo già guardandomi intorno per cercare appoggi o punti dove buttarmi nel caso di un attacco frontale, ma mi venne in mente una frase che Fuuta mi aveva detto un po' di tempo prima:
    Se vuoi capire le intenzioni di qualcuno guardalo dritto negli occhi, e un attimo prima che lui agisca saprai già cosa vuole fare.
    Così incrociai il suo sguardo e mi mantenni fisso fino al suo scatto: mi corse incontro e sembrava volesse tirarmi un pugno, così mi preparai a riceverlo. Non so bene cosa sia successo di preciso, però è stato come se avessi potuto vedere chiaramente un movimento...
    Non sapendo cosa volesse fare mi spostai di un passo a destra poco prima che mi colpisse, ma subito scese in scivolata per farmi cadere probabilmente e riuscii a non farmi prendere.
    L'ho evitata!
    Ma non avrei dovuto distrarmi: Galatea fece leva sulle braccia e mi sferrò un calcio al fianco sinistro, scagliandomi lontano di un paio di metri.
    Ouch... -tenendomi al fianco ancora dolorante mi rialzai, il dolore passò dopo poco, non era così forte.
    Ahh... non sono riuscito ad evitare il secondo colpo...
    Forse provando con movimenti meno rigidi e più fluidi l'avrei evitato?


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    Atterro subito dopo il calcio. Come pensavo è andato a segno. Ma non è nulla di grave, dopotutto è normale che ci sia l'entusiasmo di aver evitato il primo attacco. Ma meglio mettere in chiaro che non dovrà accadere una seconda volta.
    "Hai evitato il primo attacco. Ho notato che mi fissavi negli occhi mentre ti stavo attaccando. E' un ottimo modo per capire cosa farà l'avversario.... Non ricordo di avertelo ancora insegnato, mi fa molto piacere vedere che hai già qualche conoscenza." Dico, facendolo risuonare come un complimento, anche se devo aggiungere anche un'altra cosa: "Tuttavia.... Non è servito a farti evitare il mio secondo colpo. Quelli che ho usato erano attacchi piuttosto lineari, anche se in rapida successione. Ti sei lasciato prendere dall'entusiasmo per aver evitato il primo e non hai visto il secondo arrivare. Non potrai mai sapere le risorse del tuo avversario finché non le vedrai in azione. Proprio per questo motivo non devi mai abbassare la guardia o gioire prima del previsto, perché queste emozioni potrebbero oscurarti la vista e farti subire pesanti danni da ciò che non vedrai arrivare dopo. Quella che io chiamavo attenzione, poco fa, è anche questo."

    Ma dopotutto l'allenamento non è ancora giunto al termine per oggi.

    "Tuttavia ti farà piacere sapere che l'allenamento di oggi non è ancora finito. Ricorda ciò che ti ho detto fin'ora, tienilo bene in mente ma continua ad usare quella tecnica che hai usato prima: devi fissarmi negli occhi. Ma credo sia bene aggiungere anche una cosa in più. Non limitarti agli occhi. Guarda i miei movimenti, abituati alla mia velocità, ricorda le mosse che uso contro di te. Anche questa è esperienza: devi fare tesoro di ciò che vedi e di ciò che affronti, in battaglia come al di fuori di essa."

    Detto questo mi preparo per un secondo attacco. Scatto nuovamente verso di lui, questa volta senza alcun tipo di preavviso. Una volta vicina scaglio un pugno con la mano destra, diretto al volto. Do inizio, così, ad una sequenza di attacchi combinati. Dopo il primo pugno il secondo è un calcio con la gamba sinistra diretto al suo avambraccio destro. Faccio una ruota, appoggiandomi con le mani a terra ed uso entrambe le gambe per applicare una presa, stringendole attorno al suo collo. Se lo afferro, lo trascino a terra sul fianco sinistro, bloccandogli il braccio dietro la schiena.

    Nel caso in cui la presa non vada a segno, mi spingo verso di lui posando nuovamente i piedi a terra e usando questa spinta per colpirlo con una forte gomitata allo stomaco.
     
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    La tecnica di Fuuta è servita fino a metà, se non altro Galatea se ne è accorta e mi ha elogiato, ma ovviamente non mi montai la testa. Non aveva senso ed andava contro tutti i principi di quell'allenamento.
    Prestare attenzione all'obbiettivo, sempre e comunque, mai farsi distrarre da nulla, ed interiorizzare ogni dettaglio utile alla sopravvivenza, che questo si presenti durante lo scontro o meno non ha importanza.
    Quante regole da seguire! Ma devo riuscire a tenerle tutte a mente! Non sarà una passeggiata, però devo farcela.
    Non potevo di certo deluderla, ma pensare di saper utilizzare queste tecniche fin da subito con la sua stessa sicurezza non era possibile. Potevo provarci però! Ed infatti sarebbe stato proprio quello il mio obbiettivo.
    Quello di Galatea invece sembrava un altro: senza se e senza ma scattò improvvisamente verso di me, esattamente come prima, e tentò di tirarmi un pugno in pieno volto. Ma questo, per quanto rapidissimo, era facilmente prevedibile, e più per intenzione che per istinto balzai a sinistra così da scansarlo, ma lei era preparata anche a questo, così mi ritrovai a prendere un calcio all'altezza dell'avambraccio destro.
    Mi allontanai all'indietro dopo quel colpo, non me lo aveva dato troppo forte, ed il fatto che si mise a girare sulle braccia mi fece allontanare più per evitare dei calci in serie che per altro.
    Sfortunatamente non mi evitò una carica con tanto di spinta in piena pancia... quel gomito fece malissimo!
    Mi buttai sulle ginocchia, stringendomi la pancia dal dolore. Non successe come nei film per fortuna, nessun rivolo di sangue, ma se questa non era tutta la forza di cui disponeva...
    Mi rialzai ancora più determinato di prima, cercando di ignorare il dolore il più possibile.
    Sono... ancora in piedi.
    Se era così forte e così versatile in combattimento, se era così agile, non potevo farmi fermare da un po' di semplice dolore allo stomaco. Volevo diventare così anche io, e fermarmi ad aspettare che il dolore passasse non avrebbe aiutato per nulla.
    Così rimasi in piedi, il tremore alle gambe era sparito e il dolore stava cominciando a passare, o forse ero semplicemente io a non sentirlo più? Ma che differenza fa in fondo?


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    Pare che stia imparando abbastanza in fretta. E soprattutto sembra piuttosto bravo nel sopportare il dolore, anche perché la gomitata con cui l'ho colpito non era per niente leggera, anzi!
    Si è rialzato, anche se un po'dolorante. Mi piace la sua tenacia, non vuole proprio mollare. Meglio, vuol dire che non mi sono sbagliata sul suo conto.

    "Be, direi che abbiamo ancora parecchie cose da migliorare, ma penso anche che c'è già parecchia carne al fuoco. Vedo che hai una buona resistenza al dolore. Non ti ho colpito con il massimo della forza, questo è vero. Però era comunque parecchio potente come colpo. Per fare il lavoro che dobbiamo fare è necessario anche che tu acquisisca una certa fluidità nei movimenti, pur mantenendo il tuo equilibrio. Quando ho sferrato il primo pugno l'hai schivato, ma ti sei esposto lasciando scoperto il fianco destro e lasciandoti colpire dal calcio successivo Dico, iniziando una delle mie solite spiegazioni. A quanto pare inizio a prenderci gusto!
    "Ti sei mosso male, sbilanciandoti nei movimenti e lasciandomi la possibilità di trovare un'apertura nella tua difesa e colpirti. Stessa cosa che è accaduta poco dopo con la gomitata. Avresti potuto benissimo abbassarti per evitare i calci e usare le gambe a tua volta per farmi cadere a terra, dato che erano il mio unico sostegno, permettendoti di rendermi più vulnerabile. Ma queste sono tutte cose che impareremo strada facendo"

    Sembra che abbia superato il dolore, anche se credo sia meglio andarci leggermente più piano dopo quest'ultimo attacco. Più o meno ho esaminato i suoi movimenti, i suoi spostamenti ed il suo fisico.
    "Bene, ho intenzione di provare ancora una cosa prima di concludere la nostra prima giornata d'allenamento! Io ora userò i miei poteri per nascondermi fra gli alberi. Da li userò vari tipi di attacchi a distanza, cambiando ogni volta postazione. Non vedendomi, ovviamente, non potrai sapere da quale direzione arriverà l'attacco successivo e soprattutto non saprai che genere di attacco arriverà. Ti posso dire che userò fuoco, fulmine, vento e acqua."
    Dopo avergli spiegato il prossimo step, scatto rapidamente, raggiungendo gli alberi in pochi balzi e nascondendomi. Dico ancora, in modo che possa sentirmi, "Mi raccomando! Occhi aperti e movimenti fluidi! Ricordati sempre che gli attacchi possono provenire da ogni direzione!"

    Detto questo mi sposto fra gli alberi, in modo da essere dietro di lui. Sto usando un'anima animale, anche se lui ancora non sa di questo mio potere: il ghepardo. La sua velocità è ineguagliabile, così lo è anche la mia ora che ho scelto il suo potere.
    Evoco i simulacri dei fiori necessari e lancio il primo attacco: una grossa sfera di fuoco.
    Subito dopo averla lanciata mi sposto ancora. Ora sono alla sua destra e scaglio una potente scarica di fulmini.
    Di nuovo, ora sono davanti a lui e lo attacco con una lama di vento piuttosto tagliente.
    Sto cercando di rallentare per non attaccare troppo rapidamente, anche se la velocità dei colpi è nettamente superiore ai primi che ho usato ad inizio allenamento. Ma hanno una loro sequenza. Vediamo se sa leggere le tecniche avversarie per anticiparle.
    Ora sono alla sua sinistra e scaglio un getto d'acqua ad alta pressione.
    Dopo di che riprendo il giro una seconda volta.
     
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    Dalla sua spiegazione capii che bisognava ancora avere pazienza e costanza, ma riguardo la spiegazione su come evitare il colpo avevo ancora qualche dubbio, più per il fatto che era successo in fretta e non l'avevo notata che per altro, ma proprio qui stava l'errore!
    Ma la sessione non era ancora finita e c'era un'ultima cosa che Galatea voleva fare prima di terminarla: con un salto enorme raggiunse le cime degli alberi lì attorno, scomparendo poco dopo. Di lei si sentiva solamente la voce quando mi diceva cosa fare, per il resto il suono dei suoi movimenti era coperto dal fruscio naturale delle fronde.
    Sentivo degli spostamenti rapidissimi ed indistinguibili, e solo quello che mi aveva detto poco prima poteva prepararmi a quanto stava per succedere.
    A quel punto la mia guardia era alta come non mai, non volevo farmi prendere di sorpresa -anche per non subire un altro colpo come quello di poco prima- e restai all'erta pronto ad evitare qualunque tipo di attacco mi avesse tirato contro.
    Sentii uno scoppiettio, come di fiamme, e d'un tratto mi venne addosso una fiammata molto simile a quelle che mi aveva lanciato inizialmente ma molto più veloce e da dietro, o almeno penso, visto che mi sono lanciato a terra per evitarla senza guardare.
    Ahi ahi... adesso fa sul serio!
    Dopo essermi rialzato immediatamente, mi aspettavo un getto d'acqua, ma questa volta ad attendermi da destra c'era un fascio elettrico che fortunatamente mi colpi solo una parte della spalla, lacerandomi il vestito e bruciandomi un po' la pelle, ma forse per l'adrenalina non sentii ancora dolore, il che mi aiutò contro l'attacco successivo: subito un enorme fendente di vento squarciando l'aria con un suono sordo -e riuscendo anche a tagliare senza alcuna difficoltà i rami di un albero come fosse burro!- mi venne incontro frontalmente e non sarei riuscito ad evitarlo se non mi fossi letteralmente buttato alla mia destra, per rotolare e rialzarmi in fretta e furia preparandomi all'attacco successivo.
    Avevo il fiatone, ma sapevo che mancava almeno un altro attacco, e sicuramente non sarebbe finita lì, ma l'acqua l'aveva già usata quindi avevo forti sospetti che sarebbe stato il prossimo. Non tardò infatti a spararmi un forte getto, più potente dei primi, che mi prese non appena mi fui rialzato, rigettandomi a terra e ferendomi sempre alla stessa spalla, che ora cominciava a dare qualche dolore.
    Barcollando mi rialzai, per rimettermi in sesto -stringendo la spalla- e aspettare i prossimi attacchi, che ripresero immediatamente.
    Questa volta avevo un'idea di quali potessero essere i suoi elementi, e cosa più importante la loro velocità, quindi per non essere preso di sorpresa feci molta più attenzione ad osservare le cime degli alberi intorno a me, nella speranza di trovare i segnali di un possibile attacco.
    Ed eccola lì: prima una luce intensa, poi una scintilla ed il suono di un taglio netto si susseguirono proprio in quest'ordine, ma questa volta riuscii ad evitarli uno dopo l'altro senza nemmeno mai cadere a terra!
    Oh sì! Li ho evitati tutti questa volta!
    Ironia della sorte mentre prima non aspettavo altro che il colpo d'acqua, a questo giro me ne ero completamente dimenticato e infatti mi ritrovai a rotolare per terra spinto da una colonna d'acqua.
    Ouch! Oh... mi sono lasciato distrarre ancora...
    Quasi senza fiato mi misi a quattro zampe tentando di rialzarmi, chiedendo una pausa... sconfitto dalla fatica ma non dal dolore!


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    Per oggi credo proprio che sia abbastanza, ho tirato fin troppo la corda per essere la primissima sessione di allenamento. Devo dire che con quest'ultimo attacco ci sono andata parecchio pesante, ma ha risposto discretamente bene. Di nuovo l'entusiasmo per aver schivato un colpo..... Però credo anche che sia normale, chiunque si esalta per aver fatto qualcosa di buono durante l'allenamento. E poi è comunque sempre la prima volta.
    Scendo agilmente dall'albero ed in poco tempo raggiungo Enma. Ha il fiatone e sembra molto stanco. Credo anche sia leggermente dolorante, anche se pare sopporti molto bene il dolore.
    "Come al solito devo ricordarti che l'entusiasmo non paga mai. L'ultimo colpo avresti potuto evitarlo molto, molto facilmente, perché conoscevi l'esatta sequenza degli attacchi in arrivo. Tuttavia con gli altri ti sei destreggiato discretamente bene, anche se hai subito qualche danno ti sei impegnato per trovare i movimenti adatti ad evitarli, il che è già un passo avanti rispetto all'inizio. Non ti sgriderò, questa prima lezione è andata discretamente bene ed è servita soprattutto a me per decidere cosa fare durante il nostro allenamento"

    Credo sia giunto il momento di illustrare i miei piani per il suo futuro, senza spaventarlo troppo "Il tuo allenamento procederà in questo senso, le giornate saranno pesanti e ci alleneremo per migliorare tutte le qualità di cui ti ho parlato all'inizio. Di certo non sarà sempre così! Oggi è stato un assaggio e ci sono andata piano, cosa che farò per la settimana che seguirà. Dopo di che aumenterò il ritmo e così anche la settimana successiva. Aumenteremo il ritmo sempre di più, dopo che ti sarai abituato a quello precedente. Vero, sarà molto molto faticoso ed altrettanto impegnativo! In ogni caso credo tu abbia le carte in regola e soprattutto la volontà di arrivare fino in fondo!"

    Non sono molto brava con i discorsi d'incoraggiamento, ma credo che puntare sulla sua voglia di migliorare sia stata una buona mossa. Chissà, forse posso imparare qualcosa anche io da questo allenamento, perché no?

    Faccio ancora un passo avanti e porgo un seme ad Enma. "Tieni, masticalo e mangialo. E' un seme di tulipano, se mangiato rigenererà le tue ferite e potrai riprenderti più in fretta"

    Be si sta facendo molto tardi, non voglio trattenerlo oltre.... Per oggi si è già affaticato parecchio.
    "E' giunto il momento di concludere la nostra prima giornata d'allenamento. Ricorda bene tutto ciò che ti ho detto fin'ora e ciò che hai imparato oggi! Riposati, domani riprenderemo come oggi e ti aspetta una giornata altrettanto dura. Ti aspetto qui alla solita ora ed al solito posto. Mi raccomando, attento a ciò che ti circonda! Non puoi mai sapere cosa ti farò trovare al tuo arrivo!"
    Detto questo gli stringo la mano e lo saluto.

    Era da un po'di tempo che non divertivo in questo modo durante un allenamento. Colpire, insegnare, controllare i miglioramenti, dare suggerimenti. Non credevo davvero di esserne in grado.
    Chissà, forse anche una come me può insegnare qualcosa agli altri!
     
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    Ero ricurvo con le braccia appoggiate alle ginocchia, un po' affaticato per tutte quelle corse, ma alla fine ero riuscito ad evitare la maggior parte dei colpi di Galatea, che poi scese dall'albero su cui stava.
    A detta sua mi sono mosso abbastanza bene, e ha valutato come positivo l'impegno che ci avevo messo, anche se come poco prima avevo ceduto all'entusiasmo ed alla fatica, quindi avevo già trovato un punto su cui lavorare di più.
    Quello che disse dopo però mi pesò come un macigno...
    Il tuo allenamento procederà in questo senso, le giornate saranno pesanti e ci alleneremo per migliorare tutte le qualità di cui ti ho parlato all'inizio. Di certo non sarà sempre così! Oggi è stato un assaggio e ci sono andata piano, cosa che farò per la settimana che seguirà. Dopo di che aumenterò il ritmo e così anche la settimana successiva. Aumenteremo il ritmo sempre di più, dopo che ti sarai abituato a quello precedente. Vero, sarà molto molto faticoso ed altrettanto impegnativo! In ogni caso credo tu abbia le carte in regola e soprattutto la volontà di arrivare fino in fondo!
    Sembra... un buon piano... continuando ad aumentare la difficoltà si migliora. Ma guardiamo il lato positivo: oggi sarebbe sempre meglio di domani...
    Con un piano del genere sarei diventato praticamente invincibile, e se lei credeva che avrei avuto la volontà necessaria... beh, chi sono io per darle torto? Oh, un attimo...
    Mi si avvicinò e forse vedendomi in difficoltà mi porse la sua mano, che conteneva un semino, e mi disse di mangiarlo, così mi sarei ripreso facilmente. Non ci pensai su, e dopo averlo preso lo mandai giù, e quasi subito sentii la sensazione di freschezza farsi largo nel mio corpo.
    Oh, grazie. Già mi sto riprendendo.
    Mi rialzai in piedi, già l'affaticamento stava terminando, e lei disse che effettivamente l'allenamento era finito e se ne stava andando. Il giorno seguente avremmo ricominciato da dove ci eravamo interrotti, così mi si avvicinò e mi strinse la mano.
    Piuttosto insolito in realtà, pensavo avrebbe fatto un classico inchino... che sia...?
    Oh beh, grazie mille Galatea!
    Avrei voluto ringraziarla meglio, ma a tempo debito avrei sicuramente ricambiato questo favore.
    Mi allontanai allora anche io da quella piazzetta, ma come avevo ormai imparato anche camminare tranquillamente poteva essere pericoloso, e quindi la mia attenzione era rivolta agli alberi intorno al vialetto che portava al dormitorio.
    Ormai era quasi buio e mi avviai velocemente verso casa, non per paura o altro, ma se il giorno dopo mi aspettava davvero una giornata ancora più dura avrei avuto molto bisogno di riposo!
    Fuuta! Sono a casa.
    Si sentì un forte rumore sordo, e poi la sua voce da un'altra stanza, piuttosto insicura.
    Oh! Bentornato! Com'è andata oggi al parco?
    Ah, dimenticavo che lei non sa...
    Molto bene. Ma adesso penso che andrò a dormire.
    Oh... di già?!
    Un altro rumore sordo, come se si stesse affrettando a fare qualcosa, e poi mi corse incontro.
    Allora buonanotte fratellone!
    Fratellone? Non mi chiama così da tanto tempo!
    Buonanotte Fuuta!


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    3 mesi dopo



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    sherufanir_colored_by_a_black_angel-d4xk5ha


    Sono passati mesi da quando ho parlato con il professore matto per la prima volta. Devo dire che i dati che mi manda di volta in volta in merito ai suoi esperimenti sono davvero esaltanti. Le colture di nuovi esseri che si stanno generando a partire dalla prima cavia che gli ho inviato stanno crescendo bene a quel che leggo.
    E nemmeno sapeva che quello era un clone derivante dal potere di quel ragazzo! Di certo non gli avrei affidato un mio sottoposto di fiducia o uno qualunque del mio popolo per farlo soffrire in questo modo e farlo clonare e studiare. Avrei perso credibilità.
    "Non credi anche tu, cara?" dico ora ad alta voce, quasi senza rendermene conto, rivolta alla bara di ghiaccio che si trova ora appoggiata al muro. Da quella posizione riesco a scorgere l'intero corpo della fanciulla imprigionata al suo interno. I lunghi capelli biondi, il suo vestito con la gonna a doppio velo, bianco e rosa acceso. Adoro quell'abito, non posso negare che la fanciulla abbia proprio stile! Anche un occhio inesperto capirebbe che se ne intende di alta moda, nonostante questo sia un vestito piuttosto..... Vecchio!
    "Dopotutto entrambe abbiamo la nostra bella età, anche se non si direbbe mai!"
    Proprio così..... "Ma come hai fatto a vivere con quello? Continuo a chiedermi come sia possibile.... Ma in fin dei conti non è affar mio no? Tanto ora ti ci riporto, che a te piaccia oppure no!" Rido mentre pronuncio l'ultima frase "Non guardarmi in quel modo sai? Gli affari sono affari! E su questo non si discute!"

    Chiamo due miei sottoposti, mentre raccolgo tutti i blocchi di fogli che il caro professore mi ha mandato in questi mesi. Credo sia proprio ora di fare una visitina al mio caro amico.
    "Su! Forza! Sollevate quel blocco di ghiaccio! Ma mi raccomando! Non deve subire alcun tipo di danno! Al minimo graffio che vedrò sulla superficie ve la farò pagare molto cara! Prosciugherò ogni vostra singola emozione, tranne la paura ed il dolore e quando sarete indifesi vi farò divorare dai cani! E ora muovetevi!"
    Quanto mi piace questa minaccia! E' così dannatamente..... MINACCIOSA!

    Ricordavo di averci messo più tempo! Siamo giunti al suo laboratorio piuttosto in fretta...... Beh, meglio così!
    Avanzo con i miei sottoposti, ormai la strada la conosco.
    Eccolo, come al solito adagiato sulla sua poltrona. Di fianco a lui, in piedi, il ragazzo.

    "E' davvero un piacere incontrarla di nuovo mio caro professore! Sono passati parecchi giorni dalla mia ultima visita, ma vedo che il suo lavoro è andato avanti bene..... E come promesso, ecco a lei la ricompensa promessa" Dico indicando la bara di ghiaccio. Uuuuu non riesco a non percepire il suo fremito d'eccitazione! Qualcosa di esaltante!
    "Ma vede, ovviamente non sarà così facile ottenerla immediatamente! Vede, questa bara di ghiaccio è stata creata dal potere di una mia cara...... Amica! Non esiste in natura ghiaccio che conservi e raggiunga una tale temperatura, a detta di colei che l'ha evocato, nemmeno le fiamme dell'inferno potrebbero anche solo scioglierne un millimetro!" continuo sorridendo "Come poteva prevedere, mi sono tutelata! Si starà chiedendo a cosa le può servire un blocco di ghiaccio come questo.... Non nascondo che ha il suo fascino come arrendamento, se posso darle un consiglio! In ogni caso, questo ghiaccio aumenta lentamente la sua temperatura nel tempo! Ci vorranno circa 3 mesi prima che lei possa effettivamente scioglierlo, ma non penso che abbia fretta! Dopotutto ha del lavoro da fare per me!"

    Mentre parlo mi avvicino alla bara di ghiaccio, facendo cadere su di essa un piccolo pezzetto di carta che si congela immediatamente poco non appena ne tocca la superficie. "Stupendo, non è vero? E succederà a qualunque sostanza cercherà di versagli sopra o a chiunque lo tocchi!!! Meraviglioso! Ma, ripeto, entro tre mesi sarà in grado di ottenere ciò che si trova al suo interno.... Per allora la nostra collaborazione sarà ben salda ed avviata."

    Che sbadata! Stavo per dimenticarmi un particolare importante! "Ah, la nostra protezione, come promesso, è sempre attiva e costante 24 ore su 24..... Alcuni miei sottoposti hanno eliminato un gruppo di persone interessate al suo laboratorio..... Volevano compiere delle indagini, ma credo che nessuno di loro sarà in grado di farlo... Mai più! Ovviamente le loro tracce sono state cancellate del tutto.... Vede? Può fidarsi ciecamente di me, come io mi fido di lei"

    Faccio un segno ai mie uomini, che lasciano la stanza. Mi avvicino al professore, appoggiandomi con le mani alla scrivania "Non tradisca mai questa fiducia, professore"
    Mentre pronuncio le ultime tre parole, il mio corpo si dissolve. Fiamme azzurre riempiono la stanza e lascio quel luogo nuovamente, per tornare nel mio mondo
     
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    Oggi è il giorno. Un pacco che ho ordinato dovrebbe arrivarmi, dopo tanta attesa. Aspetto il posti- ehm, quella ragazza: da quando è venuta a parlarmi in modo così inaspettato le mie ricerche hanno fatto passi da gigante.
    Eccola che arriva, questa volta non entra di nascosto in forma di fiamme? Intanto che lei si fa strada per arrivare da me, io mi rivolgo al giovane Eater al mio fianco, alzando lo sguardo poiché sono seduto sulla solita poltrona.
    Bene ragazzo, dopo tanta attesa possiamo farle vedere i miglioramenti. Ho continuato a mandarle dei report con i progressi elencati, ma vederli di persona la estasierà sicuramente.
    Ovviamente la seconda parte dell'accordo non l'ho dimenticata: infatti quello che mi stava vicino era nient'altro che un clone dell'originale. Penso di averne fatti fuori una dozzina o più per capire il loro funzionamento. Clonarli in quel modo non poteva essere più facile, ma dovevo anche migliorarli.
    Eccola, è arrivata. A quanto pare non è sola: ha due schiavetti con sé che portano il mio compenso: un blocco di ghiaccio grande quanto una persona. Eheheh, non riesco a trattenere l'entusiasmo!
    Ma bentornata, mia cara Bonnie. Se vuoi accomodarti, spero tu non la disegni questa volta una provetta di tè. A dire il vero ho fato la spesa. "Fatto" è un parolone, in realtà ho inviato qualcuno dei miei sottoposti, ma l'importante è che le tazze ci sono!
    Non è da me parlare così tanto di cose inutili, ma l'entusiasmo di essere a pochi metri da lei dopo tanto è troppo per essere contenuto. Se penso a cosa potrei fare ora che so com'è andata...!
    Oh, quindi vuoi tenermi al guinzaglio per qualche altro mese? Sarà dura trattenersi, ma a quanto pare non ho scelta. Dopotutto tre mesi passano in fretta. n ogni caso, visto che ti sei presa la briga di venire fin qui portandomi un così bel regalo, potrei darti in anteprima qualche risultato.
    Feci un cenno col capo al ragazzo, che subito si trasformò in quella versione alata, si voltò verso un cumulo di scartoffie inutili, e agitando le ali creò un vento così forte che non solo le sparpagliò tutte, ma distrusse e tagliò il muro che aveva di fronte, che ora presentava un grande solco a segnare la potenza delle sue ali.
    E questo è solo uno dei miglioramenti. Al fisico ho apportato modifiche alla forza, ho elasticizzato e compattato i muscoli, ora sono agili e possono contrarli per difendersi anche da colpi fortissimi. Inoltre, per lui in particolare ho potenziato i muscoli delle ali, ed ho rilevato un particolare organo che sembrava atrofizzato e latente, che una volta sviluppato gli fa... anzi, mostraglielo.
    Si voltò nuovamente verso quella parete, già mezza distrutta dall'attacco di poco prima, sventolò ancora le ali e da esse una polverina scintillante si posò su alcuni fogli, che piano piano cominciavano a fumare e ad annerirsi.
    Scotta. In pratica ha una temperatura elevata che può passare a quelle particelle. Per ora la sta ancora sviluppando, ma i prossimi cloni l'avranno innata come abilità.
    Con questo ero sicuro di averla impressionata, e dopo ciò la mia attenzione tornò a posarsi su quel blocco. Dentro di esso, sotto quello strato così bianco, si poteva intravvedere un corpo, e quello potevo riconoscerlo. Così non mi aveva mentito. Eheh, perfetto.
    Non temere, la vostra fiducia non verrà tradita. In quanto a quei tizi: non so cosa ci trovino di interessante in un semplice orfanotrofio in disuso come questo, ma ti ringrazio, anche se ho i miei sistemi di sicurezza... Oh, prima che me ne dimentichi, sappi solo che ho un piano sotterraneo, dove sono messe un bel po' di questi cloni. Saranno... un centinaio? Parlo di quelli ancora in vita, non pensare che ne possa fare così pochi in tre mesi.
    Poco dopo, se ne era già andata. Io feci venire due ragazzi a trasportare quel blocco, dicendogli di fare attenzione a non toccarlo con mano. Io invece li avrei seguiti, non potevo perdermi una bellezza simile. Non può essere eguagliata nemmeno da mille cloni, è unica nel suo genere, come unico è anche lui... a proposito, prima o poi dovrò anche pensare di mettere in atto i risultati delle ultime ricerche nel campo delle anormalità. Penserò a qualcosa per farlo venire qui, un invito che non potrà rifiutare...

    Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui
     
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