Nuovi incontri e vecchie conoscenze

Multipla

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    Goro Nishimura
    Come sempre, Goro aveva passato la nottata sveglio a sperimentare sui suoi poteri e il suo sangue, non dover dormire era davvero utile per questo genere di cose. Aveva scoperto recentemente di essere in grado di trasferire il Berserker Blood anche al terreno, o comunque alla terra di per se, e gli effetti che poteva creare erano molto particolari, inutile dire che li voleva osservare di nuovo, in futuro. Ormai, a forza di studiarsi, il mattino era arrivato, ed era venerdì, dunque doveva andare a scuola.

    "Io vado, Kuron, a più tardi."

    La sorella si era appena svegliata, e nel sentirlo parlare, rispose stancamente con un sorriso.

    "Va bene, a dopo, io continuo con i test."

    Goro approvò quell'intenzione ed uscì nel corridoio del suo piano, per poi iniziare a scendere per arrivare a scuola. Era una giornata nuvolosa, sembrava dover piovere da un momento all'altro, ma la cosa non lo preoccupava, tanto poteva assimilare l'acqua che gli cadeva addosso, dunque continuò a camminare verso l'edificio scolastico senza preoccupazioni, finché non arrivò ai cancelli.

    "Sempre troppa gente."

    Non era un fan delle grandi masse, ma la scuola cos'era se non quello? Semplicemente, rimase fuori finché non si sfoltì un po' il gruppo, poi iniziò ad entrare.
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    ▬▬▬▬▬▬▬▬┤|"Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle"|├▬▬▬▬▬▬▬▬

    1341394234-3958035163

    Ormai erano un paio di giorni che Soul stava frequentando quel nuovo liceo e l'impressione che aveva avuto era stata abbastanza positiva; c'era stato modo di conoscere i ragazzi della sua classe, aveva potuto provare la piscina del club di nuoto e le cose per sua piacere stavano andando bene. Quella mattina però era un po' in ritardo, forse la giornata uggiosa o il fatto che non avesse sentito la sveglia, lo avevano rallentato molto nel prepararsi e andare a seguire le lezioni.
    Soul correva lungo la strada ma ormai il piazzale di fronte la scuola era quasi vuoto se non per qualche altra persona che, forse come lui aveva fatto ritardo o non gli andava proprio di andare a scuola, e quando praticamente era quasi sul punto di superare il ragazzo, soul inciampò nei lacci degli anfibi che non aveva allacciato per tempo e fece un capitombolo coinvolgendo anche il ragazzo nella caduta..
    Accidenti che dolore, porca paletta... Ehi tutto ok?? stai bene?
    Soul dopo un primo momento in cui aveva constatato che non si era fatto nulla di grave, tranne che qualche piccola botta, si era preoccupato per il ragazzo e gli aveva chiesto come stesse.
    porca paletta, inizia proprio bene la giornata, speriamo che non si sia fatto nulla... al massimo con quest'acqua che sta per fare, posso provare ad aiutarlo...
    Pensò il ragazzo dai capelli neri appena caduto..


    ▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

    Lavoro: Nessuno per adesso.
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    Una giornata uggiosa, che promette pioggia, non è esattamente il migliore scenario per un primo giorno di scuola. Naturalmente non è il mio primo giorno, l'ho già avuto a suo tempo ed è stato anche piuttosto interessante. Questo è il primo giorno per la mia cuginetta.
    I miei compagni di stanza sono usciti prima, o per meglio dire sono io che ho aspettato un po' di più, non volevo ritrovarmi coinvolto nella calca degli studenti.
    Sento che c'è qualcuno alla porta e che sta tergiversando.
    « Entra, è aperto. »
    Dico rivolto all'ingresso. La porta si apre e, con fare incerto, fa capolino Alice.
    « Ancora con quel cappello? »
    Le faccio con tono scherzoso. Alice non mi risponde, si limita a toccarsi il cappello ed a schiacciarselo sulla testa con decisione.
    « Va bene, non ti dirà nessuno di levartelo. E poi è anche carino. »
    Sento che ora mi guarda con maggiore curiosità, le staranno passando molte cose per la testa. Spero che me ne voglia parlare, mi piace ascoltare la sua voce.
    « Hai fatto colazione? »
    Le domando mentre mi allaccio le scarpe. Odio i lacci, sono poco pratici, molto meglio le cerniere.
    « N-no... »
    Finalmente mi ha risposto. Le sorrido con gentilezza.
    « Vediamo... se apri il frigo c'è la marmellata... credo una decina di crepes che mi ha preparato Bianca e... oh, già, nel mobile ci sono i muffin al cioccolato di Cheria! »
    Potrei continuare, ma vedo che non si muove, si limita a guardarsi intorno ed a fermare i timidi passi che vorrebbe fare verso il mobiletto che ho indicato.
    Vado vicino al tavolo e scosto una sedia.
    « Prego, padroncina, si accomodi. »
    Forse in questo modo posso farla sbloccare un po', con un po' di ottimo servizio da cameriere del Maid Caffè.
    Alice si siede ed io non perdo tempo e vado a prendere il vassoio con i muffin. Appena li vede il suo viso sembra illuminarsi, allontanando un po' delle sue inibizioni ne prende uno e lo morde. Dal suo viso estasiato direi che le piace. Prendo due bicchieri ed il succo d'arancia. È il momento di provare.
    « Ti dispiace se mangiamo insieme? Devo fare anch'io colazione. »
    Non è vero, ma ho i miei motivi.
    Alice mi fa un gran sorriso ed annuisce, quindi torna a mangiare. Ottimo, posso sedermi anche io.
    Le riempio il bicchiere di succo e glielo porgo.
    « G-grazie. »
    « Figurati. »
    Prendo anche io un muffin e... diamine quanto è buono. Sento di poter fare un po' di conversazione.
    « Hai il pranzo? »
    « Si. Riso. »
    « Solo riso? Ma non va bene, hai bisogno di rimetterti in forze, devi mangiare di più e roba più sostanziosa. Parlerò con Cheria e ti preparerò qualcosa anche io. Per oggi non sono molto attrezzato, il pranzo me lo voleva preparare Nora e quindi non mi sono preoccupato molto. Ti faccio comunque qualcosa. »
    Con il muffin in bocca, apro il frigo e trovo delle uova.
    « Una frittata non ti farà male. Ti servono proteine. Ti incarto anche dei muffin. Magari ne prendo qualcuno da mangiare anche con Nora, se scopre che a te li do ed a lei no è capace di lanciarmi dalla finestra di cinque piani. »
    « D-del quinto p-piano. »
    Oh? Cerca di correggermi? Che tenera che è.
    « No no, di cinque piani diversi. Mi lancia dal primo, scende a riprendermi, mi porta al secondo e mi lancia di nuovo e così via fino al quinto. È violenta, sai? E mi raccomando, non dirle che ti ho detto questo se no i piani diventano otto. »
    Alla fine Alice non riesce a trattenere la sua risata ed ammetto che sentirla ridere mi rende felice. Ma questo immagino che già lo si sappia.
    Le preparo la frittata, che aggiungerà al suo pranzo, finiamo di fare colazione ed usciamo, pronti per andare a scuola. In ritardo, ma pronti.




    Andiamo verso la scuola, avendo tardato un po' la strada è praticamente vuota, c'è una calma molto rilassante e rassicurante. Durante il tragitto spiego un po' di cose ad Alice, solo le cose più importanti tipo come raggiungere il Maid Caffè, con il silenzio che c'è possiamo parlare facilmente e senza preoccuparci di essere sentiti.
    Tuttavia, come da abitudine, la normalità è impossibile da mantenere, è solo uno stato passeggero ed effimero, lo si afferra per pochi istanti prima di ripiombare nell'anormalità più profonda.
    Assistiamo a tutta la scena, vediamo Goro in attesa vicino al cancello, un altro ragazzo che, pur stando per conto suo, gli passa vicino e, come per un qualche strano scherzo del destino, volano entrambi a terra. Già, non ho capito bene come hanno fatto.

    « Andiamo, Alice. »

    Ci affrettiamo per avvicinarci, certo che hanno davvero fatto un bel volo...e che è davvero insolito vedere Goro gambe all'aria. Ma non è il momento di fare strane risate che potrebbe non essere ancora pronto per comprendere... e che potrebbero farmi sembrare insensibile agli occhi di quest'altro ragazzo e della mia cuginetta.

    « Ehi! Accidenti che volo. State bene? Beh, Goro so che sta bene, e chi l'ammazza a lui. Te stai bene? »

    E dovrei fare la stessa domanda anche al cielo che, come mi fa notare Alice tirandomi leggermente la manica, si fa sempre più minaccioso.
     
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    Il giorno prima avevo preso un pessimo voto in matematica, tutto perché durante la settimana non sono riuscito ad esercitarmi a dovere (è difficile studiare quando il tuo libro se l'è preso per sbaglio un tuo compagno e l'ha riportato a scuola fradicio perché, sempre per sbaglio, ci ha versato dell'acqua sopra a tavola... ma chi è che mette in cucina i libri degli altri mentre mangia?!).
    La nottata la passai insonne: il mio vicino di stanza si è dato alla pazza gioia tutta la notte in modi che è meglio non citare.
    Quella mattina, stanco e ancora irritato, non vedevo l'ora che scattassero le sette per far cessare quella notte da incubo, ma visto che sarei dovuto andare a scuola si passa dalla padella alla brace. Ah, ho già accennato al fatto che dopo un po' hanno terminato le riparazioni della mia stanza? No? Bene, perché è fondamentale: nessuno mi ha mai chiesto cosa fosse successo per averla ridotta in quello stato, il che è stata una grande fortuna visto che non avrei saputo rispondere, ma visto che ero arrivato da poco non avevo ancora comprato niente da mangiare e rimasi senza colazione.
    Eh ma che sfiga!
    Fatte queste premesse, potrete ben capire come arrivai davanti all'istituto: stanco, irritato, affamato e con un grosso mal di testa, che non poteva di certo passarmi visto il chiasso fatto dalla'enorme mole di studenti che mi stavano intorno. E se... di colpo l'avessero smesso?
    Argh che dolore! Potrebbero fare un po' meno casino no? Proprio dopo questa notte poi. Tutto quello che voglio ora è starmene a casa e invece mi tocca distruggermi con questo rumore!
    Cominciai a domandarmi: "esisterà pure un modo per farli smettere?" e la risposta, una volta ricollegati i neuroni, non si fece attendere: se avessi causato sfortuna di massa, sarebbero scappati lasciandomi tranquillo? In realtà sono sicuro che se il piano avesse funzionato avrei causato più chiasso di quanto già non ce ne fosse, ma in quel momento non riuscivo a pensare lucidamente e così agii d'impulso.
    Attivando il Rotten luck per condividere la mia sfortuna con la gente che mi circondava pensavo che sarei riuscito nel mio intento, quindi di causare semplice scompiglio per mandarli via... ma non andò esattamente così: non accadde nulla. Forse la scorta di sfortuna da esterare l'avevo già finita io quella mattina? Che sfortuna!
    Ma... siamo sicuri che si sia attivato? Eppure pensavo di sì. ARGH la testa...
    No, mi correggo, in realtà un effetto lo ottenni, ma non fu dei più sperati: mi ritrovai un po' più lontano con due ragazzi a terra, uno sembrava essere piombato sull'altro. Mi venne da chiedermi: "tutto qui?" eppure presto mi pentii anche di quel poco che avevo causato quando venni a sapere delle vittime.
    Oh accidenti! Ho preso proprio due persone che non avrei voluto colpire! Ehi! State bene?
    Disabilitai il potere per poi avvicinarmi a loro col fare goffo tipico di chi sta malissimo ma vuole comunque affrettarsi, e nel frattempo sentivo come un martello bombardarmi la testa dall'interno ad ogni passo.
    Soul, Goro, tate bene? Avete fato uno scivolone! Ma c'è anche Tatsuya, come va?
    Sporgendomi un attimo potei intravedere una figura femminile, molto minuta e timida, che sembrava nascondersi dietro Tatsuya. Allora mi avvicinai ulteriormente a lui per chiedergli chi fosse, vedendola così non sapevo se avrebbe accettato di rispondermi di sua spontanea volontà, sembrava proprio schiva.


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    l'inconsapevole Goro stava per oltrepassare i cancelli, solo la noia di quella tipica giornata scolastica per la testa, ma di colpo cambiò prospettiva...letteralmente. Un ragazzo che stava correndo per arrivare a scuola gli era volato addosso, facendo cadere Goro con lui. Lui non fece un verso, quasi come se fosse troppo occupato a pensare alla cartoonesca situazione in cui era capitato. La sua faccia incontrò il suolo con particolare violenza, ma grazie all'intervento protettivo di Evolution, le ossa si indurirono e la pelle divenne più spessa, insomma, si era fatto più male il pavimento, molto probabilmente.

    "Accidenti che dolore, porca paletta... Ehi tutto ok?? stai bene?"

    Il ragazzo sembrava essersi preoccupato, ma il danno fisico è un pericolo abbastanza inconsistente quando a subirlo è Goro.

    "Sto bene."

    Si tirò su da terra, cercando di pulire il poco che si era sporcato, dopodiché porse la mano al ragazzo per aiutarlo ad alzarsi a sua volta. Mentre Goro faceva questo, notò l'arrivo di Tatsuya ed Enma, anche loro preoccupati per la caduta.

    "Ehi! Accidenti che volo. State bene? Beh, Goro so che sta bene, e chi l'ammazza a lui. Te stai bene?"

    Effettivamente, per lui che lo conosceva, una reazione del genere era giusta, chi si preoccuperebbe per una caduta del genere, sapendo cos'ha subito Goro in passato? Poi arrivò Enma, il quale sembrava quasi sentirsi in colpa...beh, questo spiegherebbe molto.

    "Soul, Goro, state bene? Avete fato uno scivolone! Ma c'è anche Tatsuya, come va?"

    Dunque, il ragazzo si chiamava Soul, e sembrava anche conoscere Enma, ma quello che colpì maggiormente Goro fu la presenza di una ragazzina alquanto minuta alle spalle di Tatsuya.

    "Se si tratta di un'altra sorella, giuro che organizzerò un albero genealogico della famiglia Kamishiro."

    Dopo le ultime aggiunte alla famiglia, anche Goro era un po' esasperato dalla cosa.

    "Io sto bene, si è fatto male solo lui, per sua sfortuna."

    Per loro, il modo freddo di parlare di Goro era tipico, ma a Soul e specialmente alla ragazzina avrebbe potuto fare uno strano effetto.

    "A prima vista e a giudicare dalla caduta, però, dovrebbe solo aver preso una botta, niente di grave."

    Tipico intervento della sua analisi, ormai era più un ospedale con le gambe che una persona.

    "Comunque, chi hai portato con te, Tatsuya?"

    Era subito andato al punto, com'era normale per lui, dopotutto stavano tutti bene e i nomi dei due incidentati, per quanto non direttamente, erano stati riferiti, dunque rimaneva solo il mistero della ragazzina.
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    Il danno era fatto, la fretta di Soul nel voler arrivare a scuola aveva coinvolto lui e non solo, in un rocambolesco ruzzolone che era stato visto da km di distanza; si poteva far richiesta per aggiungerla al guinness world record, anche se non era ripetibile un'impresa di quel genere. Non appena il ruzzolone finì, facendo ritrovare con la faccia per terra Soul e un altro ragazzo coinvolto, si avvicinarono delle persone per soccorrere i malcapitati. Soul toccandosi il viso e anche la testa dolorante, chiese il ragazzo coinvolto stesse bene, ma lui di tutta risposta disse di si e anzi alzandosi porse una mano a Soul che guardandolo gliela diede e si sollevò da terra; il ragazzo aveva un aspetto molto esile, era alto e magro, ma dalla stretta di mano che porse si intuì che non era affatto un ragazzo gracile: Soul gli sorrise rincuorato dal fatto che non si fosse fatto nulla e lo ringraziò, Ehi grazie mille per l'aiuto, sono contento che non ti sia fatto nulla... ma mentre Soul stava per presentarsi sentì il suo nome ed evidentemente quello del ragazzo che furono pronunciati da Enma che era corso a vedere cosa fosse successo. Soul guardò il viso del suo amico che mostrava qualche segno di dispiacere, forse il suo potere si era attivato per sbaglio e li aveva colpiti, ma non era un problema, almeno per Soul, anzi cercò di non farlò pesare sorridendogli e facendogli un occhiolino..
    ehi Enma, anche tu da queste parti?? Ma si certo, stiamo benone, tranquillo Bro!
    Insieme a Enma erano accorse altre due persone, una di loro conosceva anch'esso il ragazzo e anzi nel chiedere come stessero i due fece un'affermazione che fece scoppiare a ridere Soul
    ahah Insomma hai una pellaccia tosta Goro ahaha, nessuno che si preoccupa più di tanto se ti sei fatto male ahaha... Ti ho rubato la scena. A proposito, ormai entrambi sappiamo i nostri nomi, piacere sono Soul
    Mentre Soul rideva e dava una pacca alla spalla di Enma, si presentò anche ai due nuovi arrivati, ma soprattutto fece un gesto per far sorridere la ragazzina che stava dietro le spalle del ragazzo.
    Piacere Signorina, io sono Soul e la mia persona la porgo al vostro servizio, bellissima fanciulla che non sei altro e così facendo fece un inchino alla ragazza e di sott'occhio fece l'occhiolino a quel ragazzo che stava insieme a lei, per fargli capire che non aveva cattive intenzioni...


    ▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

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    I due si rialzano e Goro fa subito la diagnosi su quel ragazzo. In pratica stanno tutti e due bene. Arriva anche Enma, per qualche strano motivo lui c'è sempre quando le cose prendono la piega più inaspettata, ha proprio una gran fortuna. Lui conosce anche quel ragazzo, Soul. Per come reagisce alla mia considerazione precedente mi sta già simpatico. In tutto questo, però, sento Alice irrigidirsi, stanno aumentando troppo velocemente le persone con cui avere a che fare e forse non era ancora pronta. Mi stringe con un po' più di forza la manica mentre Enma si avvicina per chiedermi con discrezione chi sia. Lo stesso fa Goro, alla sua maniera diretta, ed anche Soul, presentandosi e facendo un inchino molto cavalleresco. Hanno letto la situazione e stanno facendo del loro meglio per non mettere Alice a disagio, non posso che apprezzarli per questo. Sento che anche la mia accompagnatrice è un po' più tranquilla, anzi sorride, sembrerebbe per il gesto di Soul. Non posso che sorridergli anche io, sento che non ha brutte intenzioni, anzi avverto una grande gentilezza.
    Alice sorride, non finirò mai di dire quanto è bello il suo sorriso. Immagino di dovermi preparare a badare a lei come se badassi a Sophie, con un sorriso simile non passerà molto tempo prima che qualcuno finisca per innamorarsene. Ma tornando a lei, sorridendo apre la bocca per parlare ma la voce non esce. Eh no però, ci era quasi riuscita. Alla fine no riesce a parlare, si sente troppo in imbarazzo avendo tutte le attenzioni addosso. Si copre la faccia con il cappello per non far vedere come è arrossita. Devo agire io, magari cercando di fare o dire qualcosa di clamoroso per spostare l'attenzione. Mi dispiace però, questo ragazzo è stato tanto gentile con lei. Proprio a lui cerco, con un mezzo sorriso, di fargli capire che mi rattrista molto che non sia riuscita a risponderli. Ed ho un'idea.
    Cingo con un braccio le spalle di Alice e la stringo leggermente a me.
    « Io sono Tatsuya e lei è Alice, mia moglie. »
    Il fragore di un tuono sottolinea la mia affermazione. Aspetto un attimo perché l'informazione possa fare breccia e possa generare la normale sorpresa per una simile rivelazione. Sento che da dietro il cappello anche Alice mi sta fissando come se fossi ammattito tutto d'un tratto. Si leva una folata di vento che fa volteggiare una foglia. Una nuvola si pone brevemente davanti al Sole attenuando per pochi istanti la luce. Un corvo si schianta contro un albero.
    « Stavo scherzando. È mia cugina. Si è appena trasferita... eri in Russia con la zia, vero? »
    Alice abbassa leggermente il cappello ed annuisce.
    « Si è appena trasferita dalla Russia. Oggi è il suo primo giorno a scuola, per questo non l'avete mai vista prima. »
    « I-io... sono Alice. Pia-piacere. »
    La sua voce! È riuscita a presentarsi da sola. La voce così dolce ed incerta, un po' più acuta ed affrettata sulla “e” di “piacere”, quel carinissimo accento misto tra l'italiano ed il russo. E questo suo modo di schiacciarsi il cappello sul viso per nascondere l'imbarazzo. Non posso fare a meno di farle una affettuosa carezza sui capelli, è troppo deliziosa. Almeno per me.


    Scusate l'attesa, sto cercando di rimettermi per bene, ma in questo periodo c'è stata troppa stanchezza per riuscire a scrivere
     
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    Fortunatamente stavano entrambi bene, a quanto pare gli eventi sfortunati hanno effetti esagerati solo su di me. Da una parte sono rincuorato, per lo meno non rischio di fare troppo male involontariamente, anche se la reazione di poco fa la definirei tutto tranne che involontaria...
    Ad ogni modo, sembravano stare entrambi bene: Goro, conoscendolo, sicuramente avrà attivato il potere di evolversi per resistere alla caduta, mentre Soul deve essere stato abbastanza fortunato. Dalle parole di Tatsuya sembrava conoscere bene Goro, forse era addirittura a conoscenza della sua anormalità, ma non ci avrei messo la mano sul fuoco, dopotutto era un ragazzo sveglio e sapeva sicuramente come nascondere il suo potere mentre lo usava, probabilmente Tatsuya lo conosceva e basta.
    Soul mi batte sulla spalla, segno che sta bene. Al solito la familiarità che si prende è frutto di una sincera fiducia ed amicizia, che come sempre non può che farmi sorridere.
    Ma il sorriso era qualcosa che sarebbe destinato a durare poco: eravamo tutti curiosi di sapere chi fosse la giovane accompagnatrice del famoso Demone del maid, ma la sua risposta fu scioccante.
    Io sono Tatsuya e lei è Alice, mia moglie.
    E un rombo di tuono, seguito da altri effetti scenici, interruppe il momento di presentazioni e oltre a colpirmi alla mente con quel frastuono sembrava aver interdetto persino la piccola Alice, che lo guardò con fare interrogativo. Infatti poco dopo rettificò quanto detto, ripresentandola come sua cugina, che, quando pronunciò con quella flebile voce quelle poche parole, riuscì a strappare un'espressione di stupore dal cugino stesso.
    Sembra una ragazzina dolcissima e timida, forse è per questo che prima si nascondeva dietro a lui ed evitava il contatto... ma che tenera!
    E così ti chiami Alice eh? Un bel nome per una bella ragazzina come te.
    Avrei anche voluto accarezzarle la testa, ma oltre al fatto che ci aveva appena pensato suo cugino non volevo entrare nelle sue ire, non si sa mai, in fondo si vedeva subito che ci teneva moltissimo e forse forse un Tatsuya iper-protettivo cominciavo ad immaginarmelo. In senso positivo, ovviamente.
    Una ragazzina con uno strano accento però, appena percettibile visto il tono con cui aveva parlato poco prima, ma Tatsuya specificò che era appena tornata dalla Russia, quindi poteva essere per quello che aveva una parlata poco familiare, ma non per questo meno comprensibile.
    Mi massaggiai la testa, il sole era tornato ma il tuono di prima mi aveva fatto più male di prima, e mi rivolsi a tutti:
    Beh, a parte questa caduta, voi come state questa mattina?
    Il mio tono poteva risultare incerto, ma forse era solo per la distrazione del dolore, nulla di troppo grave insomma.


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