Sfida: Tetrascontro

AlexMatteh - Cello - Salvare000 - Tabris_17

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    Goro Nishimura
    Goro era ancora sotto terra, nel bel mezzo della preparazione del suo piano d'azione, ma venne interrotto da una improvvisa vibrazione.

    "Ancora distrazioni? Ma lassù stanno combattendo o fanno finta?"

    Questa serie di avvenimenti lo stava prendendo assolutamente alla sprovvista. La percezione tellurica, per quanto non così potente, gli bastò per percepire le vibrazioni causate dal potere di Galatea, cosa non proprio difficile, a dire il vero.

    "Sono forti, dunque sta controllando qualcosa nel terreno, probabilmente le sue radici, ma sembra tutto smorzato, come se ci fosse un liquido in mezzo...acqua? Questo spiegherebbe l'acqua di prima, inoltre può volerla usare per indebolire il suolo."

    C'era ancora qualcosa che non tornava, però.

    "Sento qualcos'altro, però...come se qualcosa stesse causando un aumento di pressione nel tunnel che sta scavando...aria? Gas? Fuoco? Non lo posso capire, però l'intento è chiaro...vuole farmi "saltare" fuori."

    Aveva già un piano. Si ricoprì subito con una sfera ossea ricoperta di punte, così da conficcarsi nel suolo e difendersi da qualunque cosa stesse arrivando contro di lui (1 PA), dopodiché allungò una delle protuberanze ossee perché riaprisse il tunnel che aveva scavato lui stesso, attivando la Frozen Tomb sia per indebolire la resistenza dei detriti che per congelare la terra attorno alla sua difesa, nonché la sfera stessa (2 PA), in questo modo, qualunque cosa fosse arrivata sarebbe stata direzionata verso il vecchio tunnel, esplodendo all'esterno, così facendo, i danni al sottosuolo sarebbero stati minimi. L'attivazione del Frozen Tomb avrebbe congelato tutto entro 10 metri dai punti toccati, dunque anche l'acqua in arrivo si sarebbe solidificata, rallentando l'arrivo delle radici e indebolendo le fiamme, insomma, l'inferno che entrò da quel tunnel, uscì dall'altro abbastanza rimpicciolito.

    "Allora il fuoco c'era...per fortuna che lo Skeleton King è a base glaciale."

    Anche se indebolito, il vortice di fuoco agitò per bene il sottosuolo, ma Goro ne uscì illeso grazie ai suoi stratagemmi...però ci perse quasi un braccio...no, aspetta, cosa!?

    "Grah! Cavolo, e questa? Non dovrebbe essere un potere di Galatea, e Enma ha una base troppo diversa da questo danno...che sia un sogno di Haiiro?"

    I muscoli della sua spalla si erano stirati, strappando la pelle sotto all'esoscheletro e danneggiando i tendini, che diavolo di potere era quello? Beh, non era quello il momento di pensarci; iniziò a rigenerare il braccio (1 PA) e a ritirare la protuberanza ossea che aveva esteso prima (2 PA), riportandola quasi all'interno del suo corpo, mentre il tunnel crollava nuovamente su se stesso a causa dei danni subiti e dal congelamento del suolo.
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    A quanto pareva Goro era ancora sotto terra e il suo attacco non aveva sortito gli effetti sperati. Per lo meno si era aperta una via verso di lui e sapeva di dover tenere d'occhio il terreno sottostante. Ma cosa... ?! Una fitta improvvisa allo stomaco, Goro l'aveva colpita.
    Sangue? No era impossibile, nemmeno uno resistente come lui sarebbe riuscito a sopravvivere attraverso tutte quelle fiamme e uscirne così in fretta senza che lei nemmeno ne avvertisse la presenza. Il suo radar non aveva mai fallito.... Dunque un'illusione!
    Il potere di Enma era parecchio differente dalle illusioni, il che voleva dire che era merito dell'altro protagonista di quello scontro: Haiiro.
    Galatea non ricordava che i suoi sogni potessero ferire, né tanto meno che fossero così reali da farle provare dolore. "Devo fare più attenzione del previsto, ho sbagliato ad abbassare la guardia!" Ma come lei stessa ben sapeva, per ogni danno esiste un rimedio. Attivò un'anima animale, scegliendo quella del serpente (1 PA). Il potere della muta è una caratteristica straordinaria di questi rettili tanto affascinanti. Proprio come loro cambiano la pelle, ora le ferite di Galatea iniziarono a rigenerarsi. Quei due iniziavano a diventare pericolosi, a quanto vedeva non avevano ancora subito danni o comunque nulla di serio.... Che non avessero intenzione di eliminarsi a vicenda? Tutto era possibile. Doveva agire con molta cautela però, Enma avrebbe annullato i suoi attacchi con i fiori, ammesso che fossero ben visibili e lenti. Evocò dunque nuovi simulacri (1 PA): Amarillidi, Ciliegio e Giglio, i cui petali iniziarono a vorticare intorno a lei, arancioni e rosa. L'ultimo non aveva petali, ma si trasformò subito in una copia di Galatea stessa, identica a lei in tutto e per tutto. Attivò anche l'abilità Bastione (1 PA)
    che le garantiva un ottimo aumento delle difese avvolgendola in una doppia aura di luce ed oscurità. Ora, però, aveva una velocità ancora maggiore rispetto al potenziamento del gene Huntress, sempre grazie all'aura che ricopriva il suo corpo. Se prima era molto veloce,
    ora era sicura di essere davvero velocissima.
    La copia soffiò un forte getto, Respira, fatto interamente di fiamme e di vento che ne aumentava la potenza (1 PA). Respira era diretto verso Haiiro ed Enma, con lo scopo sia di coprire i movimenti della vera Galatea che investirli con un grosso muro di fiamme e vento. La vera Galatea scattò subito dietro, a una velocità tale che fece saltare la terra e le rocce dietro di sé, trovandosi in pochissimi istanti sopra i due avversari. Le lame di ciliegio avrebbero attaccato Haiiro, affilate e taglienti, mentre lo colpivano da più direzioni come fossero una pioggia (1 PA). Dopo di che fece esplodere gli Amarillidi (1 PA) intorno a loro, cercando di colpirli con le loro esplosioni nel doppio tentativo di dividerli e provare a metterli fuori gioco. Un attacco da più direzioni sicuramente avrebbe causato più confusione, mentre evitarli tutti sarebbe stato più difficile. Finalmente la battaglia era entrata nel vivo dell'azione.

    Numero di simulacri attivabili per ogni fiore [Elementali 5: Normali 4]
    Anime animali: Serpente;
    Huntress: x3 aumenta forza fisica e velocità, aumento piuttosto notevole
    Radar: percezione perfetta nei 10 metri intorno a lei (sempre attiva) + scandagliato zona ad estensione massima (30 metri)
    Fusione: 3 turni rimasti, Bastione: danni dimezzati, velocità + 50%
    Fiori attivati: Amarillidi (4), Ciliegio (4), Girasole (5), Giglio (1)
    Respira: Vento, Fuoco.
     
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    Enma

    Esplosioni, terremoti, tunnel pericolanti e pure una fanghiglia fastidiosa. A quel campo di battaglia ormai non mancava proprio nulla.
    Già correre cominciava ad essere un problema, o per lo meno lo era nella mia zona, visto che continuavo ad essere bloccato da piante, rampicanti e simili, e io che già facevo fatica a sollevare una gamba senza che l'altra affondasse nel suolo molle!
    Così il mio tentativo di attacco contro Haiiro andò a vuoto, e notai che questo mi lanciò un'occhiataccia di disprezzo (forse aveva capito che se era di malumore era colpa mia?). In aggiunta alle piante di poco prima, ne spuntarono altre che si arrotolarono intorno alle mie caviglie, stritolandole così forte da impedirmi di proseguire, ed io mi accasciai su una gamba tentando di svincolarle -ma senza successo, la presa era diversa da quella di prima. Anche Steve sarebbe stata inutile probabilmente, dato che quelle liane erano solo illusioni, ma il dolore lo provavo ugualmente... e faceva male!
    Ugh... Haiiro, se è colpa tua, io non-
    Venni però interrotto dalla sua ombra che, staccatasi dall'esile corpo del Sognatore, mi propose un'alleanza -cosa in cui inizialmente già speravo io, come mai prima invece aveva rifiutato? Lunatico... ma se non altro ora abbiamo una possibilità contro due anormali. Facendo squadra ce l'avremmo fatta.
    D'accordo, era quello in cui speravo anche prima ad essere sinceri. Solo una richiesta... non è che potresti aiutarmi con queste?
    Dissi indicando le mie caviglie, ancora coperte dalle liane.
    Mentre noi però eravamo intenti a discutere amabilmente -dove con amabilmente intendo dire che siamo passati ad una tregua momentanea dopo esserci rincorsi per buona parte dello scontro- davanti a noi si parò un getto di fiamme, e sopra di noi ricomparve Galatea.
    Parare le fiamme era semplice, bastava coprire me ed Haiiro con Steve [2AP], ma per Shero a meno che non provvedesse Haiiro non avrei potuto fare molto, dopotutto l'ombra aveva solo due braccia. Il problema maggiore restava la Galatea volante sopra di noi, e senza pensarci due volte fece esplodere tanti piccoli fiori intorno a noi due, mentre Haiiro si ritrovava bombardato da una cascata di lame. Proteggere entrambi a questo punto era difficile, sperando che lui si proteggesse io mi lanciai lontano dal raggio delle esplosioni [1AP] dal quale venni comunque colpito e spostato ulteriormente, e nel rotolare via mi graffiai il braccio destro.
    Ok... tutta questa sfortuna comincia ad innervosirmi. Forse è il caso che mi attivi anche io.
    Detto ciò, non esitai a trasformarmi, cosa che ancora non avevo mai provato prima in un combattimento vero e proprio [1AP] - due ali nere spuntarono dalla mia schiena, così come un paio di corna sulla fronte, ed il mio braccio destro venne avvolto completamente dall'oscurità, accuminando le punte delle mie dita, ed anche i miei capelli si tinsero dello stesso colore.
    Questo aspetto demoniaco non era solo per bellezza: le mie statistiche vennero incredibilmente aumentate, e volli darne subito un assaggio alla nostra anormale: con un balzo mi portai alla sua altezza (o da lei nel caso in cui fosse già atterrata) con elevata velocità, e tentai di affondare a dita unite col braccio destro nel suo stomaco [1AP], attivando anche il potere di annullamento per evitare che innalzasse difese con la sua anormalità [1AP].


    Legenda:
    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato altrui, Parlato Fuuta

    Status Mentale: Sano
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    Horror companion: 0
    6-6=0 :Action Point
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    Haiiro Kugatsu
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    Stavano succedendo un sacco di cose insieme… forse era normale durante una battaglia? Goro continuava a fare l’associale sottoterra. Enma era proprio un bravo ragazzo ad accettare la sua proposta di alleanza, dopo che l’aveva preso a bersaglio… quasi quasi lo perdonava per avergli strappato un braccio e brindato sul suo cadavere. Oppure lo avrebbe tradito a sua volta, proprio quando non se l’aspettava. E intanto, figuratevi se Galatea stava ferma. Perché quella ragazza per una volta non poteva apprezzare la quiete? Solo perché dovevano ammazzarsi a vicenda, non significava che lo dovevano fare di fretta! Non sapeva che le cose fatte con calma sono le più efficaci?

    Comunque Haiiro sentì la richiesta di Enma (attraverso Shero) di eliminare l’illusione e si depresse perché non era caduto nel suo bluff: perché non funzionavano mai? Comunque bastava non pensarci più perché l’illusione cessasse, non era neppure un’azione. Accettare le sue condizioni fu una buona mossa, perché l’ombra del minus – intendendo l’ombra del minus portaiella, non del minus sognatore, cioè lo stesso Haiiro – lo protesse dalle fiamme. Shero invece ricorse allo Shadow’s Texture per rendersi immateriale, in modo da non essere colpito, e per buona misura si spostò dal getto di fuoco [2 PA]. Senza sapere che era una copia, Haiiro concretizzò la spada del suo sogno e l’indirizzò contro la falsa Galatea sputafuoco [1 PA]. Purtroppo quella vera, nel mentre, si portò alle loro spalle; Haiiro e Shero non se ne accorsero, il primo ancora nel dormiveglia, il secondo con la vista ostacolata dalle fiamme. Fu una questione di tatto: quando la pelle di Haiiro cominciò a essere tagliuzzata, Shero, uscito dal getto di fuoco ormai estinto, attivò lo Shadow’s change e ne prese il posto [1 PA]. La maggior parte dei petali gli passò attraverso, ma gli ultimi riuscirono a colpirlo, avendo Shero superato la durata massima dell’immaterialità concessa dallo Shadow’s Texture (5 secondi). Lo stesso si poteva dire delle esplosioni che danneggiarono il suo corpo in vari punti. Un’esplosione sfortunata, in particolare, gli staccò l’avambraccio sinistro dal corpo e lo scagliò uno o due metri più in là. Alla fine di quella serie di attacchi, il corpo di Shero era tagliuzzato in diversi punti, con dei piccoli buchi dovuti alle esplosioni e ai detriti delle stesse e senza l’avambraccio sinistro. Di norma avere un buco nel corpo non danneggiava la sua mobilità, ma averne tanti, in quella misura, rendeva difficile anche a lui muoversi. Dovette mettersi a rigenerare i buchi del suo corpo [1 PA], mentre per il momento tralasciò di ricomporre l’avambraccio sinistro.

    Dall’altra parte Haiiro non era messo meglio. La sostituzione di Shero aveva evitato che i fiori lo tagliassero in profondità, ma questi avevano effettivamente trapassato la sua pelle. Al momento dell’attacco si trovava riverso a terra, quindi era stato colpito di schiena. Il dolore lo aveva ridestato, contro il suo volere, dal dormiveglia. I tagli erano dolorosi e brutti a vedersi - da ognuno usciva del sangue che lo ricopriva - ma si trattava di ferite superficiali. Tuttavia prolungare lo scontro troppo poteva metterlo a rischio, a causa del dissanguamento.
    “Bene, è venuta l’ora di smetterla di giocare. Finora ho usato un attacco a rotazione su ognuno dei tre. Sono stato giusto, troppo giusto. Questa giustezza adesso devo… ehi, che figa la trasformazione di Enma. È così figa che quasi mi fa arrabbiare…»
    Visto che ormai aveva perso il filo dei pensieri seri, decise che tanto valeva fare quello che sapeva fare meglio (forse): dormire. Haiiro si sedette a terra – le natiche, anche quelle tagliuzzate, gli dolsero – ed entrò nel dormiveglia [1 PA].

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    Numero di turni per ricaricare lo Shadow's Puppet: 2
    Numero di turni per ricaricare lo Shadow's Change: 2
     
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    Goro Nishimura
    Ok, questa volta era tutto calmo, le vibrazioni sopra di lui dicevano il contrario, ma questa volta non c'era niente diretto verso di lui, dunque il suo piano poteva procedere.
    Sfruttando nuovamente lo Skeleton King, Goro terminò il suo percorso circolare di tutto il terreno di battaglia (2 PA), per poi creare diversi spuntoni ossei che si sarebbero allungati per poi fermarsi a 3 metri dalla superficie (1 PA), il tunnel di fuga della fiammata si era chiuso nuovamente grazie ai danni subiti in precedenza, dunque ora doveva solo fare del suo peggio.
    Fuse il punto di origine di quella rete ossea con la sua mano destra, mutando l'evoluzione del potenziamento polmonare, rendendola un tutt'uno con essa (1 PA), estendendo la percezione tellurica a tutta la rete proprio grazie a questa mossa, dopodiché mise in azione il suo piano "diabolico" e utilizzò Frozen Tomb per congelare completamente il suolo e chiunque vi si trovasse a contatto (1 PA), rendendola una mossa quasi inevitabile per chi si trovasse a contatto col suolo, chiudendo il tutto con Infection, attivando la versione in grado di far esplodere il suolo in una pioggia di macerie e morte (1 PA).
    Secondo i suoi calcoli, le ossa sarebbero rimaste coperte da quel poco che restava del suolo, dunque non c'erano problemi, ma per gli sfortunati colpiti dalla Frozen Tomb sarebbe stato l'inferno, una mossa inevitabile, ma se anche si fossero salvati dal congelamento delle gambe, il suolo congelato avrebbe reso schivare le esplosioni di macerie quasi impossibile...l'inizio della sua strategia perfetta.

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    Edited by CellO_o - 3/12/2018, 23:32
     
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    I suoi attacchi erano andati più o meno a segno, l'espediente della copia aveva svolto la sua funzione e si era rivelata più utile del previsto. Oltretutto il suo essere in volo le consentiva un vantaggio non indifferente rispetto agli altri, era uno dei motivi per cui amava combattere in quella forma. Mentre sorvolava l'area di battaglia, però, si accorse che il terreno stava subendo una serie di cambiamenti repentini e piuttosto significativi. La prima impressione era che si fosse interamente congelato. Per quanto i suoi poteri fossero versatili, sapeva benissimo ed era consapevole di non aver utilizzato alcun potere relativo a quell'elemento, cosa che non aveva fatto nemmeno la sua copia. Era perfettamente a conoscenza dei poteri di Enma ed Haiiro, non avevano mai prodotto nulla di simile. Ma non ebbe molto tempo per interrogarsi, perché quel cambiamento al terreno si trasformò direttamente in un attacco ad ampio raggio, scatenando una pioggia di macerie verso l'alto.
    In alcune situazioni pensare era del tutto inutile, di conseguenza agì immediatamente scatenando l'attacco più ad ampio raggio e devastante in suo possesso: decise di utilizzare l'attacco Tempesta, scatenando una pioggia di piume di luce e oscurità dalle sue ali verso il suolo (1 PA). Ogni piuma avrebbe generato una piccola esplosione a contatto con le macerie, tentando di distruggerle nel loro cammino e aprirsi la strada. Esatto, in alcuni casi l'unica soluzione possibile è rispondere al fuoco con il fuoco, e di conseguenza decise di intensificare ancora la tempesta da lei scatenata (1 PA), per estenderla di altrettanti secondi proprio per essere sicura di fermare e distruggere il maggior numero di macerie possibili. Aveva subito alcune ferite a causa dell'attacco improvviso e decise quindi di sfruttare nuovamente l'anima del serpente, per rigenerarle (1 PA).

    Non aveva idea di cosa fosse successo ad Enma e Haiiro, la convergenza di quei due attacchi aveva causato una quantità pressoché estrema di danni all'arena e alle zone colpite. Probabilmente, inoltre, entrambi si erano trovai nel mezzo di ambedue gli attacchi scatenati. Era ovvio, a questo punto, che l'altro concorrente (Goro) aveva deciso di manifestare i suoi poteri a piena potenza. Sorrise all'idea di uno scontro tanto combattuto. A questo punto, Galatea decise di convogliare tutti i fiori di Girasole in un unico punto (1 PA) iniziando, quindi, ad accumulare una densissima quantità di fiamme che assumevano sempre più la forma di un grosso globo di fiamme incandescente che cresceva a dismisura. Il globo in espansione si trovava fra lei e il terreno, a circa metà strada. Fece nuovamente la stessa mossa (1 PA), il calore ormai si era diffuso in tutta l'area, diventando quasi insopportabile, mentre il globo cresceva ancora e ancora accumulando sempre più fiamme (era ora grande pressapoco come la metà del campo di battaglia, come se fosse una sorta di meteorite fatto di puro fuoco). A questo punto decise di usare ancora una mossa: attivò Respira, combinando assieme Vento e Fuoco (1 PA) in modo da colpire il meteorite. Il vortice che uscì dalla sua bocca avrebbe sì ingrandito le fiamme, ma il vento avrebbe svolto la funzione di propulsore per le fiamme e spingendolo verso il terreno. Il meteorite così avrebbe raggiunto una dimensione ancora maggiore, le cui fiamme spinte dal vento (oltre ad espandersi) avrebbero iniziato a vorticare furiosamente sprigionando un calore insopportabile. Si trattava di un enorme palla infuocata in caduta libera verso il terreno già devastato.
    Il colpo, inutile dirlo, avrebbe generato un'enorme esplosione diretta a devastare il campo di battaglia fin nelle sue profondità.

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    Come descrivere l'inferno che seguì l'epico momento della mia trasformazione, quello che stavo aspettando da tempo e che finalmente ero riuscito a creare?
    Abbiamo sbagliato tutti a ignorare la talpa quando era chiaro fin da subito che aveva un piano malefico, ma nessuno avrebbe potuto immaginarne la portata: il campo di battaglia si trasformò in un'immensa pista da pattinaggio quando la temperatura si abbassò enormemente arrivando a congelare interamente ciò che una volta avremmo chiamato arena.
    Chiunque si fosse trovato lì in mezzo sarebbe stato congelato fino all'osso, fortunatamente io invece ero impegnato in una battaglia aerea con Galatea... che però venne interrotta dall'esplosione del terreno che scagliò migliaia di massi e macerie per aria, e poichè secondo la legge dei Pokèmon Volante è debole a Roccia sia io che Galatea saremmo stati travolti e finiti. Lei però, accortasi del pericolo, mentre io non potevo fare assolutamente fare nulla per quei massi (il Dreadful Experience funziona solo con produzioni dirette delle anormalità) radunò intorno a sè delle fiamme, tante fiamme, troppe fiamme, tutte unite in una gigantesca sfera infernale pronta a scagliarsi contro il campo di battaglia. Avrebbe sicuramente sciolto il ghiaccio che ora aveva conquistato l'arena, ma molto probabilmente nel processo saremmo stati incendiati anche me e Haiiro.
    In mezzo a quell'inferno di rocce volanti e sfere infuocate - pareva di trovarsi in un film apocalittico, dove meteore e terremoti sconvolgono il pianeta nello stesso momento, perchè avere una sola minaccia avrebbe reso il film troppo monotono - mi venne l'idea di cancellarne almeno uno: come detto prima, il Dreadful Experience funziona solo con produzioni dirette dei poteri anormali, avevo il potere per farlo. Protesi il braccio destro in avanti puntando verso Galatea, la quale aveva già lanciato la sua sfera, nel tentativo di annullarla per poi scappare sperando di non farmi prendere da quei massi, ma proprio questi segnarono il fallimento del mio piano: le rocce già si stavano dirigendo nella nostra direzione e uno di questi mi colpì proprio il braccio destro, staccandolo immediatamente dal mio corpo all'altezza della spalla.
    Il dolore era lancinante.
    Mi misi a urlare, più forte che potevo, per il dolore di aver perso interamente il braccio, ma anche per lo shock di vederlo partire e atterrare su altri massi che lo schiacciarono ulteriormente facendolo finire in una bolla di sangue. Sangue che intanto sgorgava a fiotti dalla ferita aperta, da cui protrudeva l'osso e qualche fibra di muscolo ancora penzolava.
    Quel finto Sole intanto si faceva sempre più vicino, potevo sentirne il calore intensificarsi sempre di più, l'aria diventava sempre più calda e secca, e la mia pelle ne rifletteva i danni: macchie nere cominciavano a formarsi ovunque, la ferita si stava cauterizzando - e il dolore ancora più acuto mi costrinse a lanciare un altro urlo, col quale terminai ogni residuo di energia che ancora era rimasto in me - e piano piano da quelle macchie la carne si stava stropicciando e bruciando, formando croste che poi si staccavano rivelando ancora fasci di muscoli che pure si incenerivano nuovamente.
    Conscio del fatto che la mia fine era ormai vicina, disattivai ogni mio potere attivo in quel momento per concentrarmi su ciò che doveva venire. Sassi, rocce, ghiaccio e Soli in terra: in mezzo a questo pandemonio non potevo che arrendermi, ma se c'era qualcosa che potevo fare prima di perire definitivamente volevo provarci: con un ultimo immane sforzo avrei cercato di portare con me anche gli altri.
    Così, rilasciai la mia ombra e il potere del Rotten Luck al limite possibile, inglobando in un'enorme sfera di sfortuna e degenerazione continua quanto più possibile sull'arena e oltre. Mentre l'ombra nera volava e si agitava per il campo cercando di attraversare Goro e Galatea - Haiiro era spacciato quanto me, speravo che anche lui avesse avuto un'idea come la mia... in caso contrario non sarei comunque morto da solo - portandogli sfortuna e altro tipo di maledizioni degeneranti, questa stessa proprietà degenerante sarebbe stata amplificata dal Rotten Luck su scala amplificata aumentando il ritmo di degenerazione fisica e mentale che se non altro li avrebbe portati a una tristezza paralizzante.
    Così finisce l'intervento di un ragazzo che ormai non aveva più nulla da perdere, perchè aveva già perso tutto. Così finisce la vita di Enma, e con essa la sua storia.


    ...

    O almeno sarebbe così se questo non fosse un "What if?". Perchè è un "What if?", vero...?


    Legenda:
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    Diciamo che potrebbe stare meglio:Status Fisico
     
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    Haiiro Kugatsu
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    Faceva sonno. Sì, faceva sonno lì nel sogno. Perché ci era entrato? Non se lo ricordava. Il bosco era freddo e oscuro, lui avanzava a fatica, sempre…più…lento. I rami… penetravano nella sua…carne. Strisce di sangue… si disegnavano… nella pelle…
    Inciampò.

    Shero notò il ghiaccio che si era formato prima sul terreno e poi intorno ad Haiiro. Voleva correre verso di lui, ma il ghiaccio aveva immobilizzato anche le sue gambe. Mutò la loro forma perché si formassero degli spuntoni che rompessero il ghiaccio e raggiunse il Sognatore [1 PA], ancora immerso nel suo sogno. Svegliarlo o no? Nel primo caso, sarebbe stato più semplice proteggerlo, ma col ghiaccio intorno non poteva ugualmente agire. Nel secondo Haiiro avrebbe potuto usare i suoi sogni, anche se mezzo congelato. Shero non ebbe il tempo per prendere una decisione in quanto il terreno sotto di loro, semplicemente, esplose.

    CITAZIONE
    Cadeva, anzi capitombolava, ruzzolava, tra il pendio e gli alberi. Le pietre rompevano le sue ossa, ne martoriavano le carni, facevano schizzare via il suo sangue. Non poteva proteggersi, il gelo bloccava i suoi arti. Haiiro comprese che la caduta non avrebbe avuto mai fine. Non finché lui avesse avuto vita.

    Shero fu veloce. Si gettò di fronte ad Haiiro, attivando lo Shadow’s Texture per indurire il proprio corpo e proteggere così il ragazzo dai detriti che lo stavano colpendo dal davanti [1 PA]. Purtroppo non poté fare nulla contro quelli che lo colpirono da sotto e da dietro, frantumando la sua colonna vertebrale e le ossa, riducendo a poltiglia le sue carni. Per ‘fortuna’ di Haiiro, quei dolori giunsero al suo sistema nervoso passando per il dormiveglia, venendo mediati e rielaborati come sogni, cosa che permise di attenuare il dolore provato. Ma solo di poco, molto poco.

    CITAZIONE
    Straziato da un dolore che non aveva mai provato, gridò. Ma non c’era nessuno che potesse salvarlo. Con la certezza di chi è prossimo a morire, comprese che quella era la sua ora.
    Paradossalmente, prima che tutto scomparisse, sorrise.

    Dai sogni e dalle sensazioni di Shero e del suo stesso corpo, Haiiro capì cosa stesse accadendo. Non provò rabbia, non provò odio. Aveva preso una decisione all’inizio di quella battaglia e l’avrebbe mantenuta anche in quel frangente. Senza pensare alla vittoria o alla sconfitta, alla rabbia e alla rivalsa, lui avrebbe semplicemente portato il caos. Con tutte le sue ultime energie, concretizzò verso le sole due persone ancora vive la sensazione di gelo che aveva provato, come illusione sensoriale che blocca arti e cervello [1 PA] e come realtà che congela la pelle dei bersagli [1 PA]. Concretizzò l’illusione sensoriale di una caduta continua e rovinosa, in cui è perso ogni punto di riferimento e l’alto si mescola con il basso, il cielo con la terra, [1 PA], poi concretizzò l’energia cinetica – questa reale, non illusoria – che lo sospingeva nella sua caduta [1 PA]. Concretizzò l’illusione, rafforzata dal Nightmare on Elm Street che provoca danni reali tramite suggestione, delle ossa che si spezzavano e della carne che si riduceva in poltiglia, mista al dolore provato [1 PA]. Infine, simmetrica alla pioggia di detriti ascendenti, concretizzò una grandine di rocce che cadevano dal cielo verso i contendenti [1 PA]
    Poi sentì il calore delle fiamme che, dopo il gelo e i detriti, lo avvolgeva, lo sbalzo di un’esplosione e dopo più nulla. Liberato dal suo corpo, Haiiro si lasciò trascinare lungo le scogliere immateriali del Sogno.


    Credo sia intuibile, ma lo scrivo per completezza: Haiiro esce di scena dalla battaglia causa morte.

     
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    Goro sapeva di aver fatto una mossa terribile, sapeva anche che Galatea, con i suoi poteri, si sarebbe sicuramente salvata dalla maggior parte di quel casino, se non addirittura tutto.
    Tramite i suoi sensori percepì una vibrazione strana, quasi come una perdita di solidità, come se stesse scendendo dell'acqua...come se il suolo avesse cominciato a sciogliersi.
    ...Oh no.
    Goro poteva solo intuire cosa questo volesse dire.
    Considerando la colonna di fuoco che mi ha lanciato addosso non molto tempo fa, e dallo scioglimento del suolo, posso solo dedurre che si tratti di qualcosa di grosso...davvero grosso.
    Tramite la rete scheletrica che riempiva l'intero sottosuolo, Goro innalzò degli spuntoni ossei da tutta la rete (1 PA).
    Non so quanto possa essere grande quello che sta per lanciare, ma di sicuro non è piccolo.
    Cambiò la composizione chimica dell'interno di quegli spuntoni in fosforo, riempiendoli anche di ossigeno, lasciando uno strato osseo a coprirle dal calore (2 PA), dopotutto, il Bone Cold era ancora attivo. Fatto questo, sparò all'incirca un centinaio, più o meno, di spuntoni lunghi circa 2 metri fatti quasi interamente di fosforo e pieni di ossigeno (1 PA)...insomma, quello che voleva fare Goro era ben evidente, mentre per Galatea, vista la taglia di quella sfera (e la mancanza di una percezione dei componenti chimici delle cose, fortunatamente), non se ne sarebbe accorta in tempo, con tutta probabilità...ma se anche se ne fosse accorta, cento di quegli spuntoni erano troppi da fermare, soprattutto visto che al minimo contatto sarebbero esplosi in altri spuntoni dotati delle stesse caratteristiche grazie all'effetto di Juggernaut. L'esplosione sarebbe stata più grossa, ma l'urto contro il suolo sarebbe stato molto indebolito.
    Fatto ciò, Goro utilizzò il resto delle sue capacità per unire la rete, trasformandola in un vero e proprio soffitto sopra la sua testa e in una nuova pavimentazione per l'arena, aumentandone anche lo spessore più che poteva, fino a circa 3 metri di osso (2 PA). Ma mentre faceva questo, di colpo percepì tutto quello che i due minus avevano creato.
    Dolori lancinanti, pelle congelata e poi strappata, ossa che, seppur incredibilmente resistenti, subivano almeno delle fratture, muscoli lacerati e il peggior calo emotivo mai provato da Goro. L'unico motivo per cui non subì molto l'effetto dell'energia cinetica fu che per creare la sfera che lo rinchiudeva, doveva esservi letteralmente attaccato, mentre per il senso di alto e basso, fortunatamente il suo esoscheletro puntava verso l'alto, dunque gli bastava usare quello come riferimento, una volta ripreso da tutto quel casino.
    Coded by Robb †
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    Edited by CellO_o - 16/4/2019, 09:59
     
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