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Legenda:
Pensato
Parlato di Mei
Parlato del Servant
Collegamento mentale (Mei)
Collegamento mentale (Servant)SPOILER (clicca per visualizzare)Note di battaglia:
Slot Attacco 1: * bonk *
Slot Attacco 2: Isolation Bubble
Slot difesa 1: guardia alzata
Slot difesa 2: /
Joker: / -
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Legenda:
Pensato
Parlato di Mei
Parlato del Servant
Collegamento mentale (Mei)
Collegamento mentale (Servant) -
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Legenda:
Pensato
Parlato di Mei
Parlato altrui -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Approccio Matte e il Servant di Cello
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È davvero iniziata, eh?
Mei sospirò.
Guardando fuori dal finestrino del treno, si vedevano le luci della città che si affievolivano fino a spegnersi, sostituite dalla luce dell’alba.
Non poteva tornare a casa.
Non aveva una casa dove tornare, non ancora. Non poteva tornare indietro prima di aver ottenuto il Graal e riportato la pace nella sua famiglia. Non era colpa sua se era stata maledetta e non doveva essere sua la responsabilità di porvi rimedio, però sapeva che se non l’avesse fatto lei non lo avrebbe fatto nessuno.
Si era stancata di aspettare immobile che qualcosa cambiasse.***
Qualche ora prima
Quel gioco di luci e fiamme si spense, rivelando la presenza del Servant che ora si ergeva di fronte a lei.
Sì, sono io il tuo Master. Puoi anche chiamarmi Mei, se preferisci.
È un piacere fare la tua conoscenza, Master.
Fece un inchino e cercò di presentarsi.
Io sono-
Mei la interruppe con un gesto della mano.
So chi sei. Meglio non pronunciare affatto il tuo nome, non si può mai sapere chi stia ascoltando. In queste foreste gli alberi hanno le orecchie.
Il Servant sorrise.
Come desideri, Master. Sono felice di vedere che sei una persona cauta. Quale sarà la nostra prima mossa?
La sua veste ondeggiava al vento, schiacciandosi contro le forme del suo corpo giovane. I suoi occhi ambrati erano così vivi da sembrare infuocati.
Restare qui non servirà a molto. Dobbiamo spostarci.
Dove andremo?
Ho in mente un posto isolato dove poterci fermare. Per quanto io sia determinata ad ottenere il Graal, non voglio che degli innocenti vengano coinvolti. La tua priorità è evitare che succeda. Credo che tu possa capirlo molto bene.
Il sorriso sul volto della ragazza si spense.
Sì, è così. Ci presterò la massima attenzione. Se non conserviamo la nostra morale, non potremo mantenere puri i nostri desideri. Macchieremmo il Graal e noi stesse.
Mi fa piacere vedere che sei d’accordo.
Il Servant tornò in forma spirituale e Mei raccolse lo zaino da terra, prima di incamminarsi sul sentiero per uscire dalla foresta.
Una volta in città, le due si avviarono verso la stazione.
Master, posso farti una domanda?
Mei annuì.
Che cosa desideri dal Graal?
Lei si fermò.
Ci sono delle questioni che devo risolvere. Questioni di famiglia. Sono stata maledetta per mano dei miei stessi genitori. Voglio che questo cambi. Voglio una famiglia normale.
Esitò un momento, poi riprese.
E tu, invece?
Sai, Master, credo che abbiamo molto in comune noi due. Desidero anch’io una famiglia normale. Desidero che possiamo vivere in pace. Nient’altro.
Beh, considerando la tua storia direi che è un desiderio più che legittimo. Però onestamente pensavo che avresti bramato vendetta, visto quello che ti hanno fatto.
La ragazza si irritò molto a quelle parole.
Giammai! Non potrei mai desiderare vendetta! Ciò che è stato fatto era per il bene superiore! Sono fiera di aver servito la mia patria! L’onore è il padre di ogni virtù.
Anche se seguire l'onore significa morire?
Sì.
Bah. Che stupidaggine. La vita di un individuo viene sempre prima del resto. Morire per onore sarebbe uno spreco. Un insulto alla vita.
Ritiro ciò che ho detto prima. È evidente che non abbiamo niente in comune.
Calò il silenzio.***
Mei scese dal treno e indicò una montagna in lontananza.
C’è un tempio abbandonato là. Non ci va mai nessuno, è sconsacrato. In più, non è semplice da raggiungere. Non dovrebbe esserci il rischio di coinvolgere degli innocenti. È l’unica struttura nel raggio di alcuni chilometri, quindi dovrebbe andar bene per quello che serve a noi.
Le gambe le facevano male. Sentiva che avrebbero potuto cedere da un momento all’altro, ma ormai erano così vicine che riusciva a vedere l’entrata del tempio in cima a una breve salita.
Si fece coraggio e raggiunsero la cima.
Entrando, sembrava di essere in un luogo maledetto: dei graffiti imbrattavano le mura e la polvere faceva da tappeto nelle stanze. Nonostante fosse mattina, l'interno del tempio era completamente buio.
Appoggiò lo zaino su un altare e si lasciò cadere su una sedia.
Il Servant si materializzò e le si avvicinò.
Stai bene, Master?
Sì. È stata una lunga notte.
Ora cosa facciamo? Vuoi che vada in ricognizione?
No, non è necessario. Ora è più importante prepararci qui. Saranno loro a trovarci, quindi dobbiamo essere pronte. Sai cosa devi fare.
Come desideri, Master.
La ragazza fece un inchino e uscì.
Le luci del mattino erano accecanti.
I suoi occhi bruciavano. Era davvero stanca. -
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Parlato di Mei
Parlato altrui -
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Leggendo dei vecchi libri di suo padre, Mei aveva scoperto della guerra del Graal e aveva immediatamente capito cosa avrebbe dovuto fare. Suo padre l’aveva scoperta mentre leggeva e aveva cercato in tutti i modi di fermarla, dicendole che era una follia e che sarebbe stato un suicidio. Lei si era arrabbiata molto per questo. La situazione in cui erano, e che lei odiava, era colpa di entrambi i suoi genitori. Per quanto lei fosse arrabbiata sentiva che era sua la responsabilità di rimediare. Non erano stati in grado di guidare la famiglia e l’avevano delusa, quindi ormai lei non si fidava più di loro.
Inutile dire che non era riuscito a fermarla.
Per il rituale aveva bisogno di tutta l’energia magica disponibile e perciò si era recata nel fitto di una foresta ad Okinawa. I rumori della foresta erano come una vecchia canzone che risuonava nella sua anima. Lei apparteneva a quel luogo, come quel luogo era parte di lei. Ascoltando il fruscio tra le fronde si convinse ad andare avanti, percorrendo lo stesso sentiero che aveva già percorso altre mille volte. Osservò il cielo, riusciva a intravedere delle stelle tra le fitte chiome degli alberi. In passato, quello stesso paesaggio le aveva dato tanta serenità, ma ora faceva fatica a non piangere. Avrebbe riportato la felicità alla sua famiglia e avrebbe riportato la sua guida indietro, per poterla riabbracciare e per poter condividere di nuovo con lei la vista di quelle stelle che ora le bagnavano il viso di lacrime.
Dopo diverse ore di viaggio e di cammino giunse davanti al tempio dei suoi antenati. Quando arrivò lì si mise in ginocchio davanti alla tomba di sua nonna e rimase in silenzio per un minuto che sembrò durare un’eternità.
Non era giusto. Perché le avevano tolto ciò a cui più teneva? C’erano mille altre cose che sarebbero potute accadere. Il Graal era ormai l’unica cosa che avrebbe potuto sistemare le cose perché lei, anche con le sue capacità, non era in grado di riscrivere il passato.
Era quasi mattina. Il sole ancora non si vedeva, ma Mei sapeva che quello era il momento giusto per l’evocazione. Poi si alzò, pronta per il rituale.
Con la piuma di un picchio e dell’inchiostro nero tracciò un cerchio magico, ad occhi chiusi: lasciò che l’energia magica fluisse e guidasse la sua mano. Poi tirò fuori da uno zaino i materiali che le servivano per l’evocazione: un pugnale d’argento inciso, il corno di un cervo, una vecchia asse di legno, della sabbia fine e dei petali bianchi di rosa.
Era il momento di cominciare.
Mei iniziò spargendo la sabbia dentro al cerchio, poi vi appoggiò sopra il corno di cervo e l’asse. Alla fine, sparpagliò i petali di rosa intorno ai due oggetti.
A quel punto, iniziò a pronunciare le parole del rituale d’evocazione.In questa notte, siamo soli.
Reminiscenze di ciò che fu la tua vita,
di ciò che fu il tuo fato.
In questa notte, siamo spiriti persi.
La spuma del mare accompagna
la tragedia della tua esistenza.
In questa notte, siamo anime tristi.
Ascolta il suono dei tamburi,
che suonano ancora per te.
In questa notte, cantiamo.
Ascolta il suono del cuore,
che ti porta a fare ciò che devi.
In questa notte, siamo senza paure.
Il cervo ti invita ad andare,
a tornare dove c’è casa.
In questa notte, siamo viaggiatori.
Che il vento ti accompagni
e porti le tue navi alla riva sicura.
In questa notte, restiamo puri.
Rispetta la tua guida,
non dimenticare chi sei.
In questa notte, siamo vittime.
Accetta il sacrificio
per riportare la giustizia.
A quel punto, Mei prese il pugnale e si tagliò sulla spalla sinistra. Allungò la mano che brandiva il pugnale insanguinato e fece cadere le gocce nel cerchio.In questo giorno, splendiamo.
Leggenda del passato,
ti chiedo di farti avanti!
In quel momento, tutti gli oggetti all’interno del cerchio cominciarono a brillare di fiamme cremisi, che si levavano verso il cielo.
La sua spalla bruciò allo stesso modo. Proprio dove si era tagliata, ora c’erano dei simboli: le magie di comando.
Era ormai l’alba.
Al posto degli oggetti rituali, ora si ergeva una figura.
Una fanciulla candida come un fiore, ma che emanava l’energia degli spiriti di cento soldati.
La ragazza era illuminata dai primi raggi del nuovo giorno.
“Servant, classe XXX. Sei tu il mio Master?”
Mei sorrise. Ora non si poteva più tornare indietro.SPOILER (clicca per visualizzare) -
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CONFERMA PRESTAVOLTO PROTAGONISTA/PERSONAGGIO
Nome personaggio: Mei Kitsutsuki
Prestavolto: Nao Tomori (Charlotte)
Scheda: eccola qui -
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Una persona strana che scrive cose ancora piú strane? Sei la benvenuta! Tutti hanno già detto tutte le cose carine che c'erano da dire credo.. ma non importa! Io sono Aly e sono arrivata anch'io -relativamente- da poco.. e posso garantirti che qui non ti annoierai. Piacere di conoscerti c: -
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Ho iniziato a giocare anch'io! Il mio codice è 930,086,845