Famiglie Allargate & Co

Lista personaggi di ¬SasoRi

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  1. ¬SasoRi
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    FAMIGLIA
    Qui troverete le schede dei personaggi che fanno parte della famiglia di Kuro. Come al solito, per visualizzare le schede vi basterà cliccare sull'immagine che vi interessa. Sotto alla scheda c'è anche una cronologia che mostra tutte le role alle quali quel singolo personaggio ha partecipato, siano esse multiple, quest o solitarie. Attenzione: la ultime due schede potrebbero contenere spoiler sulla storia di Kuro (in realtà lo è già il semplice fatto di trovarle qui, ma vabbè), quindi fate attenzione a quello che leggete!

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    Nome: Saeko
    Cognome: Kamishini
    Sesso: Femmina
    Soprannome: //
    Età: 16
    Classe: 1^ s2
    Club: //
    Data di nascita: 10/11
    Segno: Scorpione
    Mentalità: Minus

    «Abilità»
    Elevatissima, quasi massima, resistenza al dolore fisico sperimentato sul proprio corpo.
    DATI
    È una ragazza alta circa 160 cm e che pesa sui 45 chili; i suoi occhi sono di un colore molto strano, un nero chiaro con una punta di viola, proprio come i suoi capelli: violacei, molto lunghi e quasi sempre lasciati sciolti. Corpo dalle ottime forme e ben bilanciato, allenato fisicamente dai suoi precedenti e intensivi allenamenti di kendo, anche se ultimamente si è lasciata un po' andare, badando meno alla linea. Ha una espressione sempre molto seria perché cerca di non mostrare le sue emozioni agli altri per non sentirsi più debole di quanto già non sia.
    È molto fredda e distaccata, odia gli esibizionisti ed è molto diretta e pragmatica. Non è molto interessata alle questioni spirituali né tanto meno alla religione. Sotto sotto sa essere dolce ma non tutte le persone se lo meritano. Non si arrabbia molto spesso ma si infastidisce facilmente, specialmente se si fa del cattivo umorismo.
    DESCRIZIONE
    SAEKO KAMISHINI
    BACKGROUND
    È la figlia secondogenita della famiglia Kamishini, di due anni più piccola del fratello Kuro. Dopo aver visto quest'ultimo praticare il kendo decise di dedicarsi anch'ella a quello sport che l'aveva subito colpita e affascinata. Non fu difficile convincere i suoi genitori, dopotutto portavano già suo fratello e suo padre i particolare aveva sempre avuto la passione per il kendo, anche se un piccolo incidente quando era un ragazzino gli aveva impedito di proseguire. La sua grandissima dedizione, determinazione e abilità la portò a raggiungere molto in fretta il livello tecnico del fratello, nonostante avesse tre anni di pratica in meno. Si sfidavano molto spesso e pian piano le vittorie ottenute da Saeko superarono quelle ottenute dal fratello. Con il passare degli anni, tuttavia, Kuro riuscì a "recuperarla" e a portare la situazione ad un nuovo stato di stasi, fino al suo definitivo sorpasso, mostrando una forza, un'astuzia e una velocità impressionanti. Si sentiva come se tutto quello che aveva fatto fino ad allora, tutto quello che credeva di saper fare meglio di chiunque altro stesse venendo meno. Iniziò così, durante il quinto anno delle elementari, a trascurate tutto quello che non riguardava il kendo; si allenava giorno e notte, con il sole e con la pioggia, da sola e nella palestra. Il boschetto dietro casa svolse un ruolo fondamentale nel suo allenamento solitario e anche per lo stravolgimento della sua normale vita. Difatti proprio in quel luogo ella scoprì di avere un "dono", anche se forse sarebbe meglio parlare di una maledizione: stava piovendo a dirotto. Si era lasciata prendere dalla foga dell'allenamento e non si era nemmeno accorta di essere finita vicino alla riva del fiumiciattolo che scorreva nel bosco; sempre lì si trovava una piccola altura dalla quale si poteva godere di un eccellente panorama e dove spesso, assieme ai suoi fratelli, andava per osservare il tramonto. Era proprio lì sotto quando, per istinto e riflesso, schivò qualcosa che all'inizio le sembrava una pietra ma che, dopo essersi avvicinata e aver osservato meglio, in realtà era un animale, un cervo per essere precisi. La caduta lo aveva quasi ucciso, anche se si muoveva ancora. Continuando ad osservarlo Saeko avvertì come una scarica fortissima all'interno della sua testa che la obbligò a emettere un urlo di dolore straziante. Faceva male, molto male. Ma quale parte del corpo, di preciso? Che cosa la aveva ferita? Beh, in realtà nulla la aveva ferita. O per lo meno, non fisicamente. Il dolore continuò a tormentarla, tanto che si dovette sedere a terra per non perdere i sensi. Continuava a fissare l'animale ferito, mentre il respiro si faceva sempre più pesante e difficoltoso, mentre il mondo attorno a lei si offuscava, mentre lo scroscio dell'acqua rimbombava nella sua testa; ad un certo punto esso smise di respirare e Saeko lanciò un altro urlo straziante prima di accasciarsi al suolo, priva di sensi. Fu ritrovata da Kuro che era corso nel bosco per cercarla: la pioggia non aveva ancora smesso di cadere e se non fosse arrivato lui molto probabilmente sarebbe rimasta sepolta sotto la fanghiglia o trascinata via dall'acqua del ruscello, che nel frattempo era uscito dal suo letto e gorgogliava più forte e impetuoso che mai. Nel portarla in salvo, tuttavia, Kuro si ferì ad una gamba; nulla di grave, sarebbe guarito in poco tempo. Quando Saeko riaprì gli occhi si trovava in casa sua, sul divano. I suoi vestiti non erano più fradici e Kuro era seduto accanto a lei, semi addormentato. Era in uno stato confusionario, non riusciva ancora a comprendere bene quello che le era successo. Si mise a sedere e in quel momento percepii di nuovo una scarica di dolore all'interno del suo cervello, ma decisamente più debole e controllabile. Nel frattempo, Kuro si accorse che la sorella aveva recuperato conoscenza e la abbracciò, con le lacrime agli occhi. In quel momento Saeko gli rivolse la seguente domanda: "Ti sei per caso ferito alla gamba sinistra?". Come faceva a saperlo se la ferita era stata già medicata ed era nascosta sotto i vestiti? Beh, la risposta è semplice: ben presto ella si accorse di riuscire a percepire il dolore delle altre persone e degli animali e non solo quello presente ma anche quello provato in un passato mediamente recente. Non sapeva il come o il perché, ma le rimaneva soltanto una cosa da fare: abbandonare tutto e vivere in casa, segregata nella sua camera, mentre studiava da privatista. E con tutto si intendeva anche rinunciare al kendo, quello che di più prezioso esisteva per lei. E così fece, anche se con il passare dei mesi riusciva a controllare meglio il suo "potere", ma sopratutto riusciva a sopportare meglio il dolore; aveva anche fatto insonorizzare la sua stanza per evitare di essere scoperta, con la scusa del voler imparare a suonare uno strumento musicale. Ma non aveva fatto i conti con il destino e soprattutto con un altro tipo di dolore: la sera del fatidico giorno, quando Kuro tornò a casa, sembrava che ci fosse qualcosa di diverso in lui, come se si fosse dimenticato qualcosa di estremamente importante. In effetti anche lei avvertiva una strana sensazione, però non ci fece molto caso. Quella notte si svegliò all'improvviso, travolta da una scarica di dolore diversa dal solito, molto più forte e che le lasciò intravedere immagini molto probabilmente provenienti da ricordi non suoi. Nonostante il suo "allenamento", quella scarica era diversa e non riuscì a trattenere delle urla di dolore e delle lacrime. Caso volle che in quel momento suo fratello minore Ayumu stesse passando davanti alla porta della sua stanza, dentro la quale entrò senza troppi complimenti, preoccupato per quello che poteva essere successo alla sorella: vedendola in quello stato le si avvicinò, si sedette sul letto accanto a lei e le appoggiò una mano sulla fronte, per verificare se avesse la febbre. In quel momento una luce verde scaturì dalle sua mani e formò una sorta di sigillo magico sulla fronte della sorella, che tuttavia sparii di lì a poco, sotto gli occhi increduli di entrambi. Che cosa successe? Beh, a quanto pare anche Ayumu possedeva un potere che si era manifestato in quella occasione per la prima volta ed era un potere che ha a che fare con i sigilli. Riuscii in qualche modo ad arginare lo straripante potere di Saeko, rendendo più sopportabile il dolore ma soprattutto inibendo un po' l'anormalità stessa e rendendola meno efficace.
    Grazie a quanto accaduto quella sera Saeko fu di nuovo in grado di tornare a scuola e di riuscire a vivere una vita più o meno normale, anche se il dolore che deve sopportare ogni giorno ha modificato il suo carattere e i suoi ideali. Non ha ancora provato a riprendere in mano una spada, ha troppa paura di provare nuovamente dolori troppo forti per una persona sola. Non si sa quanto ancora possa reggere il sigillo applicatole dal fratello e questo costante pensiero si aggiunge alle sue normali preoccupazioni, appesantendole e rendendole la vita molto più difficile di quanto non sembri. Tuttavia, di recente ha anche scoperto di possedere una elevata abilità rigenerativa, che le permette di rimarginare molto in fretta ferite molto gravi e quasi in un batter d'occhio quelle lievi; anche se a prima vista questo potrebbe sembrare un potere buono e "positivo", beh, basti pensare alla combinazione di questo potere e dell'altro. Una combo micidiale, quasi come se qualcuno la volesse condannare a una pena e una tortura eterna.
    POTERI
    The Pain (Minus)
    Questo potere la obbliga a percepire lo stesso dolore provato da tutte le cose viventi che si trovano in un'area di 500 metri attorno a lei. Ovviamente se ci sono più cose che provano dolore nello stesso momento l'effetto si somma. Tuttavia, per quanto intenso esso possa essere, ella non potrà mai morire a causa di questo potere, ma solo perdere i sensi per un periodo di tempo che varia in base alla quantità, all'intensità e al tipo di dolore provati. Il dolore mentale è molto più forte di quello fisico. La sua anormalità è ora limitata dal sigillo del fratello minore Ayumu, che ne riduce il raggio d'azione a soli 50 metri e limita il dolore provato, fino ad annullarlo quasi del tutto.

    Damnaration (Minus)
    Un potere che le permette di rigenerarsi da ferite anche mortali con un po' di tempo. È molto veloce e questo le garantisce la sopravvivenza a quasi tutti i tipi di ferita e di morti esistenti. Molti si chiederanno "com'è possibile che un potere come questo sia considerato un minus?". E in effetti è strano, ma basta pensare alla combinazione di questo potere e del precedente per capirne il motivo.

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    Nome: Ayumu
    Cognome: Kamishini
    Sesso: Maschio
    Soprannome: //
    Età: 14
    Classe: 2^ s3
    Club: //
    Data di nascita: 29/03
    Segno: Ariete
    Mentalità: Abnormal

    «Abilità»
    Non ha nessuna abilità particolare, è molto bravo nella ricerca e raccolta di informazioni, nel leggere velocemente e anche nello scrivere.
    DATI
    È un giovane ragazzo alto circa 155 cm e che pesa sui 55 chili. I suoi occhi sono di colore marrone vitreo mentre i capelli, quasi sempre spettinati e ribelli, sono di un colore marrone scuro, fortemente tendente al nero, come quasi tutta la sua famiglia ad eccezione della madre. Cerca sempre di essere solare e felice per compensare le tristezze della sorella e cercare di farla stare meglio. È poco atletico vista la sua intensa attività di lettore ma non se la cava nemmeno troppo male negli sport, non eccelle ma non è nemmeno uno dei peggiori.
    È una persona calma e pacifica, non si arrabbia quasi mai, a meno che no gli si rovini uno dei suoi innumerevoli manga che custodisce gelosamente nella stanza condivisa con Kuro nello scantinato di casa. È sempre aperto e gentile con le persone, anche quelle che non conosce e ha preso una parte dell'umorismo del fratello, anche se tende a non fare troppe battute.
    DESCRIZIONE
    AYUMU KAMISHINI
    BACKGROUND
    È l'ultimo dei tre figli della famiglia Kamishini e anche l'unico che non molto interessato al kendo e allo sport in generale. Ha sempre mostrato un maggiore interesse per la lettura e la cultura. Fin da piccolo leggeva moltissimi manga e libri di ogni genere, condividendo anche con il fratello Kuro una "personale biblioteca" nella loro stanza nel seminterrato. Si è impegnato molto nello studio autodidatta della lingua inglese che gli avrebbe permesso di ampliare le sue possibilità di lettura. Non ha molti amici perché trascorre quasi tutte le sue giornate in biblioteca o nella sua stanza e per questo è molto affezionato ai suoi due fratelli, anche se non condivide molte cose con la sorella Saeko. Ayumu ha vissuto il momento di depressione quest'ultima dopo il superamento atletico di Kuro, ha osservato da lontano il dolore e la perdita di fiducia nelle proprie capacità della sorella e ha sofferto lui stesso a causa della sua incapacità di consolarla o di aiutarla. E la situazione peggiorò quando Saeko iniziò ad isolarsi dal mondo dopo quell'incidente nel boschetto. A volte Ayumu la sentiva piangere la notte, soffrire, reprimere le lacrime e il dolore in certi momenti della giornata. Nonostante tutte le sue conoscenze, nonostante tutti i suoi studi non riusciva a fare una cosa così semplice. La disperazione era tale da spingerlo a cercare soluzioni nell'occulto e nel soprannaturale. Fece moltissime ricerche in biblioteca fino a quando, un giorno, non trovò un vecchio e usurato libro: si chiamava "Sigilli". Lo lesse tutto e credette di aver trovato in esso la soluzione; tuttavia, per quanto ci provasse il sigillo non aveva alcun effetto, come è giusto che sia, dopotutto i miracoli e le magie non esistono. E fu proprio questo a riportarlo alla realtà: non esistevano rimedi occulti, né tanto meno l'occultismo stesso. Cercò in tutti i modi di parlare, di confortarla a voce ma lei non lasciava avvicinare quasi nessuno e lui non riusciva mai a trovare le parole e il memento esatti. Fino a quando, una notte, mentre stava andando in bagno, passò distrattamente davanti alla porta della camera della sorella e avvertì delle urla soffocate di dolore. Quello era il momento adatto: entrò nella camera senza bussare e si avvicinò di corsa al suo letto dove lei si stava contorcendo dal dolore. Cercò di calmarla stringendola in una abbraccio per poi cercare di posare la mano sulla sua fronte per sentirne la temperatura. Non fu una impresa facile visto che non riusciva a stare ferma ma quando ci riuscì accadde qualcosa di inaspettato: un sigillo luminoso apparve sulla sua fronte, proprio dove aveva posato la mano. Il simbolo era quello che per settimane aveva provato ad utilizzare, ma senza successo, almeno fino ad ora. In quell'attimo quasi magico avvertì che stava perdendo qualcosa di importante ma decise di proseguire comunque, finalmente sarebbe riuscito a far stare meglio la sorella, finalmente il suo desiderio si sarebbe realizzato, perché fermarsi ora? Dopo qualche secondo tutto tornò come prima e il sigillo scomparve; tuttavia Saeko sembrava più tranquilla e rilassata anche se ancora sofferente. Ayumu non capì bene il come ma pareva che avesse aiutato la sorella, cosa che verificò nei successivi dialoghi la mattina seguente e dove scoprì che ella aveva una sorta di maledizione addosso ma che quello che era successo la scorsa notte la aveva in qualche modo limitata.
    Tramite successive prove e confessioni entrambi vengono a conoscenza del "potere" dell'altro anche se Saeko ancora non conosce l'effetto collaterale del Supernatural del fratello.
    POTERI
    Supernatural (Sigillomanzia)
    Con questo potere Ayumu è in grado di porre un sigillo ai poteri altrui; per poterlo fare deve però toccare il soggetto. Tuttavia ogni volta che usa questa abilità perde una parte casuale dei suoi ricordi: la quantità e la qualità dei ricordi dipenderà sempre dalla potenza del sigillo applicato. Non si sa ancora se essi abbiano o meno una durata limitata né l'eventuale durata effettiva, però si sa che più si utilizza questo potere meno esso diventa efficace.
    //

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    Nome: Kisara
    Cognome: Monoko
    Sesso: Femmina
    Soprannome: //
    Età: 18
    Classe: //
    Club: //
    Data di nascita: 10/11
    Segno: Scorpione
    Mentalità: Minus

    «Abilità»


    DATI
    È alta circa 180 cm, capelli castani molto lunghi e naturalmente divisi in molte ciocche; gli occhi sono di colore nero con dei riflessi di viola scuro. Anche lei sembra indossare sempre una uniforme di colore nero e grigio scuro con una cravatta rosso fuoco, sicuramente di un qualche liceo, però lei non ne ha mai frequentato uno quindi è probabile che se la sia fatta confezionare apposta e la indossa solo per provare quello che si prova frequentando le scuole, una cosa che non ha potuto fare per vari motivi personali.
    DESCRIZIONE
    KISARA MONOKO
    BACKGROUND


    POTERI
    Blade Wave (Minus)
    La spada cambia colore: ogni colore da alla spada un potere diverso. Ne può attivare 2 alla volta, 3 se uno è il bianco (in questi casi la lama della spada appare come una spirale dei suddetti colori).

    Yellow Spoil
    La lama della spada si allunga di 20 cm e diventa invisibile (2 turni)

    Blue Fury
    Aumenta di molto la velocità e i riflessi di Kisara. I riflessi in maniera passiva in seguito all'attivazione del colore mentre la velocità a comando (velocità doppia per 3 azioni; velocità tripla per 2 azioni; velocità quadrupla per 1 azione). Massimo 4 volte a duello.

    White Wind
    La spada è in grado di sferrare potenti e veloci fendenti di vento e, concentrando tutta la forza e azzerando i turni di questo colore, può rilasciare una potentissima esplosione attorno a lei con raggio di 5 metri. Kisara non viene danneggiata dalla stessa e l'esplosione richiede 2 secondi di carica durante i quali ella deve stare ferma ad accumulare energia. (6 turni)

    Green Senses
    Affina i sensi di Kisara fino ad un livello sovrumano, permettendole di aumentare il loro raggio d'azione fino a 300 metri. (3 turni)

    Black Change
    La spada può cambiare forma e assumere quella di una qualsiasi altra arma bianca. (4 turni)

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    Nome: Gilbert
    Cognome: Monoko
    Sesso: Maschio
    Soprannome: //
    Età: 25
    Classe: //
    Club: //
    Data di nascita: 19/12
    Segno: Sagittario
    Mentalità: Minus

    «Abilità»
    Essendo un assassino, Gilbert è in grado di muoversi senza fare praticamente alcun rumore in maniera molto veloce. Non è molto forte fisicamente ma compensa con l'agilità e la sua velocità con la pistole. È anche in grado di percepire quando qualcuno attraversa una delle sue porte ma non sa con assoluta certezza di chi si tratta.
    DATI
    È alto circa 192 cm, capelli corvini abbastanza ribelli di colore nero e lunghi fino alle orecchie; gli occhi sono di un brillantissimo colore dorato. In testa porta quasi sempre un cappello nero oramai fuori moda e non adatto di certo da un uomo della sua età. Anche il suo modo di vestire è molto retrò e sempre su toni neri e bianchi, forse per non far stonare ancora di più di quanto già non faccia il cappello. O forse sta solo cercando di non far sfigurare il suo nome? Oppure sta cercando di adeguarsi ad esso? Chi lo sa...
    DESCRIZIONE
    GILBERT MONOKO
    BACKGROUND
    Gilbert nacque in un paesino sconosciuto del Giappone, nei pressi di Tokyo, da Mana e Kamijou Monoko, una coppia un po'... fuori dal comune, se così possiamo dire. Suo padre si mise a viaggiare quando lui era molto piccolo, tornando a casa solo raramente e quindi non si ricorda bene come fosse; inoltre la madre non gli ha mai detto dove andava o dove si trovava e non voleva mai parlarne. In più, lei non lo faceva mai uscire di casa, diceva che fuori era pericoloso e che non valeva la pena di rischiare perché le persone sono insensibili e bugiarde. Ma lui era terribilmente curioso e si annoiava a morte da solo in casa. Per fortuna, quando aveva cinque anni arrivò un fratellino: Kuro. Gilbert, che ancora era costretto in casa, dedicò tutto il suo tempo a prendersi cura del nuovo arrivato. Un giorno, circa un anno dopo, mentre lui era chiuso in camera sua con Kuro, sua madre era in cucina a litigare con un uomo che non avevo mai visto e non si stavano soltanto insultando, in alcuni momenti sembrava proprio che stessero combattendo. Lui voleva scappare, voleva trovare un modo per mettere al sicuro il suo fratellino, lo desiderava con tutte le sue forze e proprio in quel momento, sul muro che dava verso l'esterno, apparve una porta, proprio accanto all'unica finestra totalmente barricata da Mana. Lui, con un po' di timore, la aprì e scoprì che conduceva all'esterno. Fuori c'era il sole che stava tramontando; Gilbert iniziò a correre verso le altre case, senza meta. Dopo un po' si avvicinò ad una porta e bussò più volte, in cerca di aiuto. Tuttavia, per quanto si ostinasse a provarci, nessuno gli apriva. Così si ricordò di quanto successo poco prima e immaginò con tutte le forze una porta proprio accanto a quella già esistente e dopo alcuni tentativi finalmente quella si materializzò. La aprì con forza e la richiuse dietro di sé. Soltanto allora si accorse della puzza tremenda che tutta la casa emanava e, guardandosi intorno, vide molte tracce di uno scontro: oggetti rotti, pareti scheggiate, tracce rosse secche sul pavimento. Le mosche ronzavano feroci in qualche luogo non ben definito all'interno della cucina ma Gilbert decise che non voleva scoprire che cosa ci fosse al suo interno. Anzi, decise che doveva scappare il più lontano possibile da lì; proprio mentre stava uscendo si ritrovò sua madre davanti alla porta, coperta di sangue probabilmente non suo, che lo stava guardando molto arrabbiata. Pensò che fosse la sua fine, ma lei invece li prese e li riportò a casa. Chiuse di nuovo Gilbert e Kuro in quella stanza ma soltanto dopo aver avvolto la caviglia del primo con uno strano oggetto. Da quel momento, Gilbert ha sempre cercato un modo per fuggire ma sembrava che non fosse più in grado di creare delle porte come aveva fatto in precedenza. Da allora passò un altro anno ed arrivò un'altro bambino, una sorella minore: Kisara. Nel frattempo Kuro aveva già due anni ed aveva già imparato a camminare da solo. Lei fu decisamente più rumorosa del fratello da crescere; sì, se ne occupava lui visto che la madre non era quasi mai a casa e quando c'era non li considerava nemmeno. Controllava solo Kisara, di tanto in tanto, anche se non si sa bene il perché. L'odio di Gilbert nei confronti di Mana non faceva che aumentare fino a quando, quel lontano giorno, qualche mese dopo il suo nono compleanno, Gilbert riuscì a liberarsi di quello strano oggetto che gli era stato messo alla caviglia molti anni prima; ciò avvenne grazie ad uno scontro involontario con Kuro che, nella caduta, l'aveva toccato e in qualche modo l'oggetto era andato in frantumi, permettendo di nuovo a Gilbert di aprire le sue porte. Approfittò così di un uscita notturna della madre e, mentre i fratelli dormivano, uscì usando il suo potere che nel frattempo aveva capito come usare e i limiti che aveva. Girando alla ricerca di qualcosa, Gilbert si spinse fino ai limiti del paesino, scoprendo che una enorme voragine lo separava dal resto del Paese. Rimase quasi sconcertato da quella scoperta, però poi ebbe un lampo di genio e creò una porta proprio sull'orlo di quest'ultima, in orizzontale e con l'apertura verso il basso. Poi tornò a casa e "sostituì" la porta d'ingresso con una porta da lui creato e direttamente collegata a quella sulla voragine. Rimase in piedi tutta la notte a guardare fuori attraverso una apertura da lui creata, nell'attesa di vedere Mana tornare a casa: questo avvenne alle prime luci dell'alba. La donna aprì la porta di casa sua e la varcò senza nemmeno pensarci, trovandosi in caduta libera pochi secondi dopo. Nessuno l'ha più vista da allora, sicuramente era morta nella caduta e Gilbert l'aveva uccise ed era rimasto a guardare con un che di soddisfatto.
    Quando sembrava che la loro vita potesse subire una svolta, si presentò a casa loro un gruppo di persone armate fino ai denti che rapì Gilbert e i due fratelli, portandoli in un luogo sconosciuto e allenandoli ad uccidere. Il fratello maggiore pregò affinché prendessero solo lui, ma non vollero sentire ragioni e li obbligarono a fare quello che volevano ricattandoli con la vita dei fratelli. Così, loro crebbero conoscendo l'omicidio, la pazzia e la rabbia soltanto, in quello che più tardi scoprirono essere un'organizzazione criminale abbastanza importante. Vennero addestrati come assassini, tutti e tre, e lì conobbero anche una certa Celestia Ludenberg e una certa Kofuku Mitsui, con la quale strinsero un legame di conoscenza, più che amicizia, era difficile ricordare certe emozioni dopo tanto tempo. Quando Gilbert raggiunse i 22 anni d'età, mentre lui e gli altri erano fuori per una missione, l'organizzazione di cui facevano parte venne sterminata e l'edificio raso al suolo. In quel momento credettero di aver perso quel poco che gli rimaneva ma grazie al forte legame che si creò tra di loro e che lì unì riuscirono a cavarsela e a sopravvivere per un anno vagabondando qua e là, compiendo piccoli furti e anche qualche omicidio, visto che per qualcuno di loro l'uccidere era diventato quasi come una droga. Un giorno, Kuro ritornò da una esplorazione dicendo di aver trovato un tizio che era disposto ad aiutarli e che lui aveva deciso di formare un'altra organizzazione criminale assieme a lui. Tutti gli altri accettarono di buon grado, anche Gilbert, anche se era un po' triste perché aveva capito che non riuscivano a vivere senza uccidere. Fu così che nacque la TAR, con base presso il Secret Garden. Un anno e mezzo dopo, però, Gilbert e gli altri iniziarono a defilarsi un po' perché avevano intuito che c'era qualcosa di losco (più del dovuto) in quella organizzazione, ma Kuro non voleva sentire ragioni e continuò a fare quello che faceva di solito, fino a quel fatidico giorno in cui incontrò Miuna, ma questa è un'altra storia. Dopo la sua morte, Kuro decise di sfruttare il potere di Kofuku per cercare di cambiare le cose e da allora Gilbert e il gruppo vivono nascondendosi dalla TAR, in particola modo da Kagetane, il tizio con la maschera che aveva fondato, assieme a Kuro e Nora, quell'organizzazione.
    POTERI
    Sliding Doors (Minus)
    Questo potere permette a Gilbert di creare spazi chiusi in una dimensione separata da quella attuale, all'interno dei quali lui può modificare la realtà a proprio piacimento, tuttavia è necessario varcare una soglia per entrarvi, anche in battaglia. Questa può essere una porta, un arco, un buco nel pavimento, una finestra ecc insomma, qualsiasi cosa attraverso la quale sia possibile passare. Una volta oltrepassata ci si troverà nel suo mondo, dove, qualunque cosa vi faccia, non può comunque uccidervi e dopo due turni verrete automaticamente riportati nella realtà (in battaglia). Fuori dalla battaglia il suo potere non ha limiti di tempo. Ma lo Slinding Doors da a Gilbert anche un'altra abilità, ovvero quella di poter collegare due posti molto lontani tra di loro attraverso una porta. Per fare questo però deve aver già piazzato una porta in entrambi i luoghi che vuole collegare. Tutti posso vedere le porte ed attraversare il portale, anche inconsciamente, quindi bisogna fare attenzione a dove queste vengono piazzate. È anche possibile piazzare le porte in orizzontale e poi, una volta oltrepassata, trovarsi di nuovo in piedi nel luogo di arrivo; questo però dipende da quello che decide lui quando posiziona il passaggio.

    Credits to ¬SasoRi


    Edited by ¬SasoRi - 3/2/2016, 00:13
     
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